Riconosciute le giuste rivendicazioni dei medici penitenziari
La Direzione Generale condannata alle spese: però pagano i contribuenti siciliani.
La questione è stata sollevata dal Commissario Straordinario Dott. De Nicola e dal Direttore Sanitario Dott. Ernadez dell’ASP di Trapani, che avevano messo in dubbio la piena vigenza della legge 740/1970 e s.m.i. e posto limitazioni all’attività dei medici penitenziari in servizio al carcere di Trapani.
Questa organizzazione sindacale, mossa a sostegno dei medici, aveva formalmente invitato gli amministratori a recedere da dette errate posizioni, adducendo norme e giurisprudenza. L’allora Direzione Commissariale, sorda ad ogni invito, ha proseguito nell’azione che ha poi condotto al giudizio.
Alla fine la Giustizia ha trionfato; i diritti dei medici sono stati riconosciuti: infatti con sei sentenze consecutive dal 2016 al 2018 (l’ultima delle quali del mese di febbraio 2018) i Giudici del Lavoro hanno riconosciuto le ragioni dei medici penitenziari, le stesse invocate da questo sindacato, ed hanno condannato l’ASP di Trapani.
Quindi dopo Agrigento, anche a Trapani soccombe sotto il peso della Giustizia, riconoscendo il diritto al lavoro al personale che per anni ha operato garantendo la salute ai detenuti.
A dire il vero in questa inutile battaglia l’ASP di Trapani è stata sostenuta dell’ex Assessore Gucciardi e dal suo staff tecnico, cui erano stati rivolti inviti a rivedere talune posizioni ed orientare diversamente l’azione politico/organizzativa. Questa Segreteria era direttamente intervenuta in incontri presso l’Assessorato Regionale alla Salute, dovendo, però, prendere le distanze dalle scelte operate dagli uffici regionali, che si muovevano verso soluzioni non funzionali e contro gli operatori. Intanto i medici hanno subito un danno incalcolabile in questi anni e per la qual cosa dovranno essere risarciti. Purtroppo di ciò non pagherà né l’ex Commissario, né l’ex Assessore né i sui tecnici esperti, ma i contribuenti siciliani.
L’avvisaglia è chiara: intanto tutti i giudici hanno condannato l’ASP di Trapani alle spese di giudizio; il resto poi si vedrà.
Come in precedenza rilevato, l’auspicio è che il nuovo Governo Regionale ed il nuovo Assessore, dotandosi di adeguato staff di esperti conoscitori della materia, possano procedere a rivedere il modello organizzativo dell’assistenza sanitaria nelle carceri (anche ispirandosi ad esperienze da anni maturate in altre regioni come in Toscana, Veneto, ecc); possano valutare la rimodulazione dell’Osservatorio Regionale, che poco ha lavorato sulla materia; possano trovare soluzioni che non disperdano il patrimonio di esperienze e conoscenze del personale già presente negli istituti siciliani al momento del transito, esperto e formato da anni di attività professionale specifica.
L’invito è rivolto anche al Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria affinché accetti di condividere modelli organizzativi, confrontandosi con gli operatori sanitari degli Istituti Penitenziari.