Dott. Renzo Scaglioni
Farmacista.
Direttore Farmalabor Campus,
Milano
Della famiglia delle Cannabaceae, la cannabis (Linneo, 1753) è un genere da cui derivano diverse specie.
Le più comuni e diffuse sono:
- Cannabis sativa,
- Cannabis indica,
- Cannabis ruderalis.
La cannabis contiene al suo interno tantissime sostanze (più di 400), l’insieme di queste è detto fitocomplesso.
Le infiorescenze femminili e le foglie rappresentano le principali fonti di principi attivi e quindi gli unici tessuti della pianta ad essere impiegati nella produzione di farmaci a base di cannabis.
PRINCIPALI UTILIZZI E PRESCRIZIONI
- Cura dell’ansia e della tensione muscolare in quanto il CBG inibisce il neurotrasmettitore GABA (acido gamma-amminobutirrico)
- Trattamento del glaucoma in quanto riduce la pressione intraoculare aumentando il drenaggio del fluido dell’occhio, al pari degli altri Cannabinoidi
- Trattamento delle malattie infiammatorie intestinali come il morbo Crohn
- Antidepressivo
- Effetti anti-nausea e anti-emetico,
- Proprietà neuroprotettive
- Proprietà antifungine e antimicrobiche
- Trattamento della psoriasi in quanto inibisce la proliferazione dei cheratinociti
- Trattamento delle disfunzioni vescicali, in particolare nella riduzione delle contrazioni vescicali
CARENZA CRONICA DI CANNABIS
Ancora oggi il principale ostacolo, nell’utilizzo dei derivati della cannabis, nelle terapie in cui sarebbe di grande utilità, è la carenza sul mercato Nazionale ed Internazionale della materia prima.
La necessità, di derivati della Cannabis a livello Nazionale, sono 4-5 volte superiori alla disponibilità del mercato, mercato che, a livello Europeo, è governato dall’Olanda dove sono nati i primi studi sull’utilizzo dei derivati della C. in campo farmacologico e di conseguenza dove si sono sviluppate le coltivazioni mirate a fornire una pianta con caratteristiche sempre più vicine alle necessità estrattive di principi attivi.
In Italia la produzione della cannabis, destinata all’utilizzo terapeutico, è di competenza esclusiva dell’Officina Farmaceutica Militare di Firenze; sono in fase di valutazione concessioni ad altri produttori per cercare di sopperire alla carenza cronica.
In Italia la cannabis ad uso medico è legale dal 2013. Viene venduta in Farmacia con ricetta medica, partendo dalle infiorescenze che vengono vendute come tali o lavorate dal Farmacista Galenista per ottenerne un estratto oleoso, l’olio di cannabis (oliva, MCT, altro) in gocce da assumere per bocca, sia per uso umano che uso veterinario.
Il medico dovrà compilare per ogni assistito, una scheda di monitoraggio per la raccolta dei dati dei pazienti trattati, da inviare alla Regione territorialmente competente secondo le indicazioni che le stesse Regioni forniranno.
Oggi il paziente può acquistare in farmacia preparati a base di Cannabis dietro prescrizione medica e già molte Regioni riconoscono questi preparati che vengono dispensati in Regime di SSN.
Grazie alla ricerca, che da voce allo sviluppo della letteratura scientifica, medici e pazienti rivolgono, sempre più frequentemente, l’attenzione all’utilizzo di Cannabis nel trattamento, come terza quarta scelta all’interno delle terapie di routine, di specifiche patologie.
UTILIZZO DELL’OLIO
Per quanto riguarda la preparazione dell’olio, la forma farmaceutica più prescritta, al centro di controversie legate alla reale concentrazione di attivi finali disponibili, viene effettuata sapendo che comunque prima dell’utilizzo questa preparazione va sottoposta ad un’analisi presso laboratori attrezzati, ed ora i tempi di attesa si sono molto ridotti, 2-3 giorni, ricordiamoci che i pazienti sottoposti a questo tipo di terapia, non hanno urgenze in quanto comunque sono coperti, sempre, da terapie da protocollo.