Il Fissatore esterno assiale FEA è un valido supporto nel trattamento delle fratture di polso con innumerevoli vantaggi: dalla riduzione e stabilizzazione della frattura, all’uso con successo nel Damage Control Orthopaedics (DCO). Non solo. Durante i controlli, si può intervenire sul processo di consolidazione della frattura correggendo la rotazione senza sostituire il dispositivo.
Una tecnica ormai consolidata su cui ha relazionato il dott. Roberto Urso, dirigente medico di Ortopedia e Traumatologia presso l’Ospedale Maggiore di Bologna, durante il secondo Update di Chirurgia della mano dedicato alle fratture di Polso svoltosi a maggio nel capoluogo emiliano alla vigilia della Giornata Nazionale di Salute della mano.
Il convegno è stato organizzato da AV Eventi e Formazione; la responsabilità scientifica è stata affidata al Dott. Roberto Urso che si è avvalso della collaborazione e del supporto del dott. Filippo Boriani, chirurgo plastico e della mano, dottore di ricerca all’Università di Bologna e perito penale e CTU al Tribunale di Bologna e del prof. Alberto De Mas, specialista in medicina legale/ortopedia e traumatologia, direttore UO di chirurgia della mano all’Azienda Ospedaliera “Santa Maria degli Angeli” di Pordenone.
L’evento – svoltosi ad un anno esatto dal Focus e l’Open Day sulla Chirurgia della Mano tenuto a Pianoro nel maggio 2018 (clicca qui per leggere la notizia e rivedere il video) – ha esposto l’attuale stato dell’arte delle fratture di polso, in quanto una riduzione anatomica, con o senza osteosintesi chirurgica, è l’obiettivo che gli ortopedici devono raggiungere in questa tipologia di frattura.
La brillante relazione del dott. Urso ha permesso, nello specifico e grazie alla presentazione di casi clinici, di fare un focus diretto e immediato sull’utilizzo del FEA nel trattamento delle fratture di polso nel soggetto politraumatizzato, ma con un avvertimento: che la fissazione esterna, non sia “eterna”, ha detto il dott. Urso nel VIDEO che potrai vedere cliccando qui.
Dott. Roberto Urso:
Laurea presso Facoltà di medicina e chirurgia dell’Alma mater studiorum di Bologna nel 1989, con 110 e lode. Specializzatosi presso Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna nel giugno 1994 con massimo dei voti, nello stesso anno, dopo un primo incarico di 9 mesi presso l’ortopedia di Piacenza, ha iniziato il suo percorso ortopedico traumatologico presso il 2° trauma center della regione Emilia Romagna, l’ospedale Bufalini di Cesena, dove ha operato per 15 anni.