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Max Conteddu

E’ morto il poeta-guerriero dei social, Max Conteddu

Aveva tumore al cervello, 40mila follower piangono la scomparsa di Max Conteddu

Il suo testamento lo ha scritto l’8 febbraio su Twitter e Instangram, salutando così i suoi amici virtuali, oltre 40mila in ognuna delle due piattaforme social su cui ha condiviso sin dall’inizio la sua malattia, un tumore al cervello, sempre con il sorriso sulle labbra e molta ironia. “Tenete in tasca un po’ di sole.

Ne avrete bisogno quando farà buio nella vostra vita”, aveva scritto nel post che compare anche sulla sua pagina Facebook Massimiliano Conteddu – nickname istintomaximo – il poeta-guerrierio di Siniscola morto a soli 36 anni. Da allora solo un’altra pubblicazione che risale a due giorni dopo: nove cuoricini e uno zero finale, che i follower hanno interpretato come un conto alla rovescia.

Max Conteddu è spirato questa mattina alle 8 all’ospedale San Francesco di Nuoro dopo aver lottato strenuamente contro il tumore, diagnosticato nell’agosto 2019. Come ha fatto Nadia Toffa, di cui scriveva: “Chiariamoci una volta per tutte: lei definì il tumore come un dono, perché le aveva fatto aprire gli occhi. Ma io gli occhi li avevo già aperti prima di questo intruso. Non è un dono, è una maledizione.

Nadia, resti comunque una guerriera”. Sui social, dove era attivissimo da anni, oltre a raccontare la tragedia personale, dispensava pillole di buon senso e amore, diventando sempre di più una personalità del mondo virtuale. Oggi l’hastag #ciaomax è balzato al primo posto dei trending topic, a chiusura di numerosissimi messaggi di cordoglio. “Oggi tutte le scaramucce di Twitter sono sparite. Nudi, vestiti, belli, brutti….Tutti accomunati da questo dolore che ci pareva impossibile provare sui social”, è la riflessione di uno dei suoi follower.

Massimiliano considerava le diverse piattaforme un modo veloce per diffondere le sue battaglie e per conoscere tante persone

Era tornato nella sua casa di Siniscola solo di recente, dopo gli studi in Scienze della Comunicazione a Sassari, città dove aveva lavorato per alcuni anni.

Aveva anche fondato l’associazione Kaboom, attraverso la quale organizzava numerose iniziative sugli argomenti che più gli stavano a cuore: la politica al tempo dei social, l’istruzione per i giovani e i temi dello sviluppo legati a Siniscola e al borgo marino di Capo Comino nel quale viveva.

Un’attività che condivideva con la fidanza Veronica, che gli è stata accanto fino all’ultimo, e con tanti amici. “Max era un ragazzo solare con tanta voglia di vivere e di fare la propria parte per la comunità – racconta all’ANSA Marco Carta, suo amico e socio di Kaboom – Ha iniziato con il mondo del web per gioco per poi capirne l’importanza per fare emergere le sue opinioni velocemente. L’ho visto l’ultima volta qualche mese fa, era molto provato ed è stato duro reggere il dolore di quella che considero un’ingiustizia: la perdita di una giovane vita, una persona davvero speciale”.

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