Il 6,2 per cento delle persone in Italia ha il diabete, si tratta di circa 4 milioni di italiani. Tra gli obiettivi della campagna di sensibilizzazione in programma dal 7 al 13 novembre, screening e prevenzione.
Dott. Salvo Falcone,
Giornalista e media consultant, Direttore Responsabile Medic@live Magazine
Entro il 2014, 640 milioni di persone adulte si ammaleranno di diabete. E’ uno dei dati forniti in vista della Giornata Mondiale del Diabete 2016, evento istituito nel 1991 dall’International Diabetes Federation e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che si celebra ogni anno il 14 novembre.
Oggi, nel mondo, 415 milioni di persone adulte hanno il diabete; considerato che un caso su due non è diagnosticato, lo screening risulta fondamentale per garantire la diagnosi precoce e un adeguato trattamento necessario a ridurre il rischio di gravi complicazioni. In Italia la giornata mondiale avrà come tema “Occhi sul diabete”; organizzata da Diabete Italia, la manifestazione intende sensibilizzare e informare l’opinione pubblica sul diabete, la sua prevenzione e gestione.
I dati diffusi dal rapporto dell’osservatorio ARNO 2015 evidenziano come nel nostro Paese il 6,2 per cento delle persone ha il diabete, si tratta di circa 4 milioni di italiani. Oltre a questi c’è un altro milione di italiani che ha il diabete e non lo sa. La stima complessiva è di circa l’8 per cento, tra noti e misconosciuti. Nei prossimi venti anni si potrebbe arrivare al 10 per cento. Già oggi, considerando la popolazione tra i 65 e i 79 anni, la percentuale tra gli uomini è superiore al 20 per cento.
Quest’anno gli eventi programmati si concentrano nella settimana che va dal 7 al 13 novembre dove in circa 500 città d’Italia saranno centinaia gli eventi organizzati da Associazioni di persone con diabete, medici, infermieri, altri professionisti sanitari e istituzioni. I gazebo e i banchetti saranno attrezzati per effettuare una valutazione del rischio, effettuare screening gratuiti o semplicemente distribuire depliant e materiale informativo dedicati alla prevenzione e alla corretta gestione del diabete.
La novità di quest’anno è “la settimana di prevenzione presso gli Ambulatori di Diabetologia e quelli di Medici di Medicina Generale” dal 7 al 13 novembre. I servizi di diabetologia ed i medici di famiglia aderenti saranno a disposizione per effettuare screening gratuiti al fine di individuare i casi di diabete misconosciuto o di prevenire/ritardare l’insorgenza della malattia con suggerimenti idonei sullo stile di vita. Non occorre l’impegnativa. Particolare attenzione sarà dedicata alle donne che hanno avuto il diabete gestazionale, agli obesi e coloro che hanno familiarità di primo grado per diabete di tipo 2. Per quanto riguarda la pediatria le diabetologie pediatriche accoglieranno i bambini in sovrappeso per intervenire sulla predisposizione all’obesità.
Nello scenario della prevenzione, è necessario educare i più piccoli ad uno stile di vita sano, abituandoli a svolgere attività fisica in modo regolare, nella quotidianità. Bisogna combattere la sedentarietà. Quindi puntare su una corretta alimentazione, preferendo i cibi semplici, a km zero, eliminando tutto ciò che è molto ricco di grassi, come ad esempio le merendine. Abitudini da mantenere anche crescendo, evitando per di più di saltare i pasti, a partire dalla prima colazione. Insieme al controllo del peso, all’attività fisica e ad un’alimentazione sana, dopo i 40 anni è doveroso controllare la glicemia ogni 2-3 anni in rapporto al tipo di rischio. La prevenzione è fondamentale, con un controllo periodico si evitano anche complicanze importanti che possono incidere sulla qualità della vita. Con la Giornata mondiale del diabete si vuole sensibilizzare la popolazione. Il diabete esiste, bisogna curarlo, con il supporto dello Stato, delle Istituzioni, ma è anche fondamentale impegnarsi in prima persona.
Quest’anno la Giornata mondiale si arricchisce di una importante novità che riguarda la prevenzione del diabete nei cani e nei gatti. Per la prima volta infatti anche i proprietari di questi animali sono invitati a tenere gli occhi bene aperti sul diabete veterinario. Grazie al patrocinio dell’ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani) e al supporto non condizionante di MSD Animal Health, prenderà a breve il via il “Mese del Diabete del Cane e del Gatto”: per tutto il mese di novembre, saranno promosse dai medici veterinari numerose iniziative sul territorio. Si tratta in particolare di incontri informativi rivolti ai proprietari di animali sulla patologia, sui suoi sintomi, sulla diagnosi e sulla prevenzione.
La Giornata Mondiale del Diabete, quindi, è la più grande manifestazione del Volontariato in campo sanitario. L’evento è realizzato con il Patrocinio di numerosi Ministeri, tra cui il Ministero della Salute, il patrocinio della Croce Rossa Italiana e del CONI, in collaborazione con il Segretariato Sociale Rai. Oltre ai punti d’incontro con la popolazione nelle “piazze” d’Italia, a livello locale vengono organizzate conferenze stampa, convegni, dibattiti pubblici, incontri con le autorità locali, spettacoli e, come in altre parti del mondo, illuminazione in blu di numerosi monumenti, oltre a passeggiate, mini-maratone, fit-walking, ed altre attività sportive.
Info box
COSA E’ – Il diabete è una malattia in cui c’è aumento nel sangue dei livelli di glucosio (zucchero; la glicemia) per un deficit della quantità e, spesso, nell’efficacia biologica dell’insulina, l’ormone che controlla la glicemia nel sangue e che viene prodotto dal pancreas. Il diabete non è una malattia contagiosa: vivere con un diabetico non fa venire il diabete. Il diabete non è una malattia ereditaria, nel senso che, tranne che per poche varietà molto rare (es. MODY), non c’è un passaggio inevitabile della malattia da una generazione ad un’altra. Esiste però una predisposizione familiare, soprattutto in caso di diabete tipo 2, per cui chi ha un diabetico fra i parenti di primo grado (genitori, fratelli) ha un rischio di ammalare superiore rispetto a chi non ha parenti con la malattia. Il paziente diabetico che segue con costanza la terapia adeguata e adotta stili di vita sani, ha una aspettativa di vita pari a quella delle persone non diabetiche.
DIABETE TIPO 1 e 2
Il diabete di Tipo 1 si verifica prevalentemente in età pediatrica, più raramente negli adulti e negli anziani, è determinato da un’alterazione a livello del pancreas, che è la ghiandola che produce l’insulina. Venendo a mancare l’insulina aumenta la glicemia. All’origine, nella maggior parte dei casi, c’è un processo autoimmune di anticorpi, che vanno a lesionare il pancreas. È presente una predisposizione familiare. Fino a un certo punto l’organismo sopperisce, poi scoppia la malattia, che si manifesta con dei sintomi importanti quali una sete eccessiva, la necessità frequente di urinare, l’alito che sa di acetone, un rapido dimagrimento,
la svogliatezza. Il diabete di tipo 1 nei ragazzi si presenta spesso in pochi mesi, mentre negli adulti ha un’evoluzione più lenta.
Il diabete di Tipo 2 è la forma più frequente di diabete, si manifesta generalmente dopo i 40 anni, soprattutto in persone sovrappeso/obese ed in popolazioni particolarmente predisposte (bangladesh, ispanici, persone di colore, i filippini). La sua evoluzione è lenta e priva di sintomi ma i segnali possono essere intercettati anche con dieci anni di anticipo. Gradatamente la persona perde la capacità di controllare l’equilibrio della sua glicemia. l’insulina inizia a non funzionare bene, a non fare entrare il glucosio nelle cellule. Si verifica quindi una discrepanza tra l’insulina prodotta e quella necessaria. La familiarità è molto più elevata che non nel diabete di tipo 1, almeno un terzo dei pazienti diabetici che non è consapevole di esserlo. In questo caso si parla di diabete misconosciuto: la persona per anni continua a non avere sintomi, a non avere fastidi, e non facendo alcuna indagine non viene a conoscenza del problema, che però esiste. Quando viene fatta la diagnosi potrebbe verificarsi già qualche complicanza.