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GROSSETO – Giornata Mondiale contro l’AIDS, Al Misericordia attivo l’ambulatorio dedicato con più di 300 pazienti

“Abbiamo vinto numerose battaglie, ma non la guerra”. Con questo concetto fondamentale, Cesira Nencioni, direttore Malattie Infettive dell’ospedale di Grosseto, in occasione della consueta Giornata mondiale contro l’AIDS, sabato 1 dicembre, ricorda l’importanza di non abbassare la guardia nei confronti di questa malattia che, seppure non più mortale, continua a esistere e a diffondersi tra le persone.

A Grosseto, presso l’ospedale Misericordia, è attivo un ambulatorio divisionale dedicato ai pazienti sieropositivi, presi in cura e seguiti regolarmente, con controlli ematici e visite: viene effettuato il prelievo ematico per la ricerca di anticorpi contro HIV (anonimo su richiesta) ed è previsto un sostegno di counseling prima e dopo l’esito del prelievo. Sono circa 340 i pazienti gestiti dall’ambulatorio e praticamente tutti in trattamento farmacologico. Nell’ultimo anno, da gennaio a novembre 2018, ci sono stati 7 nuovi sieropositivi, prevalentemente maschi, che hanno contratto il virus tramite rapporti sessuali.
“Lo scorso 23 novembre – afferma Nencioni – abbiamo preso parte a un’iniziativa del comitato locale della Croce Rossa per la lotta all’AIDS e all’epatite C, organizzato presso la Prefettura di Grosseto, fornendo dati, riferiti alla realtà locale ma anche più in generale, sull’andamento delle due patologie; nei giorni 1 e 2 dicembre, in piazza Dante a Grosseto, la Croce Rossa sarà a disposizione dei cittadini per sottoporsi ai test rapidi per la ricerca di anticorpi contro i virus di epatite e HIV; la nostra Unità sarà pronta a collaborare, se necessario, in caso di risultato positivo”.

Dagli anni 80, la ricerca scientifica e la medicina hanno fatto grandi progressi nella lotta contro l’HIV, ma il virus ancora esiste e purtroppo la percezione del rischio è diventata sempre più bassa, soprattutto tra i ragazzi. Questa apparente e ingiustificato senso di sicurezza, espone ogni giorno le persone al rischio di contrarre la malattia, assumendo comportamenti irresponsabili, come per esempio non utilizzare adeguate precauzioni durante i rapporti sessuali.

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