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VAC

La Vac come soluzione nel migliorare la guarigione delle ferite

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Il mondo della medicina continua ad investire nel miglioramento delle tecniche e nella ricerca per fornire terapie e supporti sempre più preziosi nella cura dei propri pazienti al personale medico. Una delle proposte più interessanti e innovative è sicuramente la VAC.

 

Per chi non la conoscesse, la vac è una terapia a pressione negativa particolarmente efficace nella gestione della guarigione delle ferite. Vediamo insieme di cosa si tratta.

 

Cos’è la VAC e come funziona

La VAC, acronimo di Vacuum-Assisted Closure, è conosciuta come terapia a pressione negativa per le ferite. Si presenta come una tecnica rivoluzionaria nel campo della medicina rigenerativa e del trattamento delle lesioni più complesse.

 

La metodologia accelera la guarigione e allo stesso tempo riduce il rischio di infezioni, favorendo un recupero più rapido e sicuro nei pazienti. Per quanto riguarda il funzionamento, impiega una pompa che va a creare un ambiente a pressione negativa all’interno del taglio chiuso da un bendaggio.

 

Concretamente facilita l’avvicinamento dei lembi, riducendo la dimensione della lesione e migliorando l’aspetto estetico finale. Uno dei principali benefit ottenuti è la creazione di un ambiente umido e chiuso, ottimizzando il flusso sanguigno nella zona, vitale per il trasporto di ossigeno e nutrienti essenziali. Il risultato è un processo riparativo più attivo e stimolato, particolarmente utile per diverse tipologie di pazienti.

 

In modo particolare dà il meglio di sé per ferite croniche, tra cui ulcere diabetiche, chirurgiche, a spessore parziale e altre casistiche in cui i medici ritengono ideale questa opzione.

 

Oggi è sicuramente migliorata ma le prime comparse risalgono al 1994, anno in cui prima in Europa e poi negli USA ha iniziato a mostrare benefici. Secondo una stima, sono oltre 9 milioni le lesioni che sono state trattate attraverso la pressione topica negativa a livello mondiale.

 

Ad utilizzarla sono medici e infermieri specializzati che hanno scelto questo sistema integrato per supportare i propri pazienti attraverso una soluzione topica che interviene sulla vascolarizzazione e sulla riduzione dei rischi di infezione.

 

Quali sono i vantaggi

I vantaggi sono numerosi e importanti, basti pensare che rimuove la possibilità che si sporchi la ferita, riduce l’edema e soprattutto favorisce la formazione di un tessuto nuovo e guarito. Di grande supporto per pazienti con ulcere diabetiche, post operatorio o lesioni da trauma, ecco tutti quelli da conoscere:

 

  • Guarigione più rapida. Alcuni studi hanno dimostrato la capacità di accelerare in modo significativo la guarigione delle ferite rispetto a trattamenti tradizionali;
  • Insorgenza ridotta di infezioni. Riuscendo a mantenere la ferita pulita e riducendo l’esposizione a contaminanti esterni, la VAC è un supporto importante nella diminuzione di casi di infezioni;
  • Riduzione di interventi chirurgici per gestire infezioni o problematiche. In molti casi, l’uso della VAC riduce la necessità di ulteriori cure più invasive, consentendo una chiusura più naturale della ferita.
  • Non è dolorosa per il paziente. Un vantaggio ulteriore è che non provoca dolore ma solo un leggero fastidio in passaggi quali la rimozione della spugna o della pellicola adesiva che ricorda un effetto ceretta ma nulla di assolutamente debilitante. A infastidire è esclusivamente l’infiammazione locale della ferita che però guarisce più rapidamente con questa tecnica.
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