Ci sono il modus operandi e la firma di Cagliostro nella brutale serie di omicidi contenuti in All’Ombra del Tacco e avvenuti sull’improbabile asse Puglia / Abruzzo che sconvolgono la quiete delle comunità locali e accendono l’intuito di una donna capace di riannodare i fili con il passato criminale del killer.
In “All’ombra del Tacco” di Annamaria Venere, sociologa e Criminologa Forense (2022, Daimon Edizioni), la protagonista è Flora, affascinante maestra quarantenne, che accetta di insegnare a Locorontondo in Puglia, dove ritrova un caro amico: Marcello Gentile, capitano dell’Arma dei Carabinieri che spesso la coinvolge nelle indagini. Succederà anche quando, improvvisamente, in un trullo vengono rinvenuti tre cadaveri. Omicidi che apparentemente portano una firma inequivocabile: quella dell’alchimista ed esoterista di origini palermitane.
Nelle delicate e intricate indagini, l’acume e la sensibilità di Flora sono una grande fortuna per il capitano dei Carabinieri ma, col passare dei giorni, le vittime aumentano, i notiziari non parlano d’altro, la gente ha paura. Bisogna fare in fretta ed evitare altre morti.
All’ombra del tacco si sviluppa in una corsa all’ultimo respiro all’inseguimento del colpevole, in una suggestiva narrazione dove nulla è scontato e nella quale trova spazio anche Paolo, abile giornalista dalla penna d’oro, ma dal carattere schivo e misterioso.
La caccia all’uomo porterà i protagonisti a L’Aquila dove tre giovani ingegneri vengono trovati morti.
Marcello, detesta ammetterlo, ma dovrà prendere atto che la mente intuitiva e brillante di Flora (che l’ha già aiutato, in passato, a risolvere casi difficili) si rivelerà vincente anche nel trovare la chiave di volta in questa orribile serie di strani omicidi. Intanto più cresce il desiderio di scoprire l’identità dell’assassino, più è chiaro che lui stesso voglia sfidare i protagonisti delle indagini.
La permanenza di Flora nella città abruzzese non sarà facile: un incontro la sconvolgerà e la fagocita in una fitta rete di segreti; le mura della caserma non la aiutano e diventeranno particolarmente opprimenti; qualcosa la inquieta, sente di essere vicina alla soluzione e capisce che è necessario immergersi nella mente dell’assassino per tentare di comprendere la sua psicologia contorta.
Flora scoprirà che il male esiste davvero e che l’unica speranza – restando all’Ombra del Tacco – è non rimanerne invischiata.
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Annamaria Venere nasce a Gioia del Colle il 21 ottobre del ’66 e trascorre l’infanzia nel suo paese natale. Da piccola sogna di fare la cantante lirica ma, non trovando condivisione in famiglia, si appassiona alla lettura e alla pittura che abbandonerà definitiva-mente a tredici anni.
Con l’inizio dell’adolescenza comincia a provare il disagio dell’irrequietudine e, consigliata dalla sua giovane professoressa di italiano, comincia a scrivere storie che narrano i suoi pensieri. Annamaria, con spirito talvolta ironico e dissacrante, talvolta profondo e doloroso o ancora, caratterizzato da malinconico ottimismo, nel corso di quattro anni scriverà undici racconti brevi. A diciassette anni, affascinata da un volume di sociologia, inizia ad approfondire lo studio attraverso altre opere, studi che condurrà in maniera autonoma e disorganizzata per molti anni. Si trasferisce a Bari, si laurea in Scienze delle professioni sanitarie e inizia la sua attività professionale nella splendida cornice della Valle D’Itria, luogo del quale s’innamorerà profondamente. Viaggiare per quasi 200 km al giorno (lo farà per dieci anni), rappresenterà l’opportunità per raccogliere appunti dettati al suo piccolo registratore, dal quale diventerà inseparabile.
Donna dallo spirito indipendente, sarcastica, amante delle metafore, cultrice del disincanto, acuta osservatrice della specie umana, spia e coglie sguardi che altri non afferrano e ne lascia traccia scritta: per lei è un modo di tenere insieme ciò che era destinato ad essere dimenticato. In quegli anni scopre la sua naturale propensione all’ascolto degli altri e la comprensione dei vissuti delle persone e decide di iscriversi nuovamente all’Università, alla facoltà di Sociologia. Consegue presso l’Università Alma Mater Studiorum, Polo di Forlì ‘R. Ruffilli’ la laurea magistrale in “Sociologia, Politiche Sociali e Sanitarie” e successivamente perfeziona la formazione in “Criminologia Forense” presso l’Università di Messina.
In parallelo a questi progetti e agli studi è coautore di ‘Elementi di comunicazione per le professioni sanitarie. Strategie operative per le aree infermieristica, preventiva, riabilitativa e tecnica’ (Franco Angeli, Milano 2008), ‘Il falso in Sanità. Problematiche giuridiche e aspetti sociologici’ (Franco Angeli, Milano 2013), ‘L’infermiere di famiglia e cure primarie: aspetti gestionali e competenze cliniche” (Piccin Nuova Libraria, Padova 2017).
Nel frattempo, la sua vita privata e professionale “attraversano” lo stretto e si realizzano in Sicilia dove tutt’ora vive. Si sposa e ha due figli, Carla e Flavio. Nel 2009, fonda a Catania una società di organizzazione di eventi medico scientifici e formazione sanitaria e diventa Provider ECM. Successivamente, la stessa società diviene editore di Medicalive Magazine, rivista online d’informazione del settore sanitario e viene nominata Direttore Editoriale.
Pubblica svariati articoli e nel 2020 il suo ultimo lavoro scritto in collaborazione con due ufficiali dell’Arma dei Carabinieri ‘Vittime di violenza di genere. La gestione giuridica dell’operatore sanitario’ (Franco Angeli, Milano 2020). Con il tempo, si riconosce sempre più nel mondo della scrittura e la sua natura creativa si mostra durante il periodo del lockdown da Covid-19 del 2020, quando decide di sperimentare un genere per lei nuovo, con ‘All’ombra del tacco’.