Medicalive

Dr. Vittorio Catalano, Attività indipendente nell’ ambito della psicologia clinica ad approccio analitico, delle neuroscienze, del coaching psicologico ed in ambito psicoeducazionale, focalizzati sulla cura, la prevenzione, e la promozione della salute psicosociale, Cagliari
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Nella teoria di Gardner sulle intelligenze multiple, in cui, appunto, il concetto di intelligenza diventa settoriale, la parola intelligenza è usata in due sensi.
1) L’intelligenza può denotare una caratteristica specie-specifica.
2) L’intelligenza può denotare anche una differenza individuale.
Mentre tutti gli esseri umani posseggono tutte le differenti intelligenze, ogni persona ha però la propria particolare miscela o amalgama delle stesse. Come dimostrato da Kandel, i neuroni “mutano” se stimolati, aconferma della teoria che l’esperienza modifica il cervello. Cio’,ci spinge a “pensare” gli esservi viventi, come esseri dinamici in continuo stato di cambiamento, in cui,le emozioni svolgono un ruolo cruciale nell’organizzazione dell’attività del cervello, gli stimoli emotivi infatti, sono tra i più potenti attivatori dei sistemi cerebrali e dell’ apprendimento. Più ampia dunque è la gamma di emozioni che una persona vive, maggiore sarà il ricordo emotivo che la mente sviluppa, conserva e utilizza. I sensi sono le vie comunicative attraverso cui, e in modo particolare, gli umani comunicano col contesto esterno, ma ancora più particolare è l’apparato uditivo, poiché in esso si gestiscono informazioni che non riguardano solamente lo scambio informativo ma anche altre funzioni fondamentali per l’organismo. L’orecchio esterno focalizza, dirige e amplifica le onde sonore, che mettono in vibrazione il timpano auricolare, verso l’orecchio medio. Qui, l’energia di queste onde viene trasformata in vibrazioni meccaniche della struttura ossea dell’orecchio medio (energia cinetica). Questi muscoli regolano la trasmissione del suono verso l’orecchio interno e fungono da adattatori di impedenza: proteggono dai suoni forti e favoriscono il passaggio dei suoni deboli. Il muscolo della staffa, il più piccolo del corpo umano (circa 6 mm), svolge un ruolo molto importante in tutto ciò che riguarda la fisiologia dell’orecchio: equilibrio statico e dinamico, udito, ricarica cerebrale. Promuove i suoni acuti e regola la pressione nell’orecchio interno agendo sulla finestra ovale della coclea. In maniera inversa, il muscolo del martello (circa 2 cm) favorisce i suoni gravi e aumenta la pressione nell’orecchio interno. Il suono si propaga attraverso il timpano che per azione riflessa provoca la contrazione ed il rilassamento dei muscoli. A questo punto la muscolatura dell’orecchio medio, vaa stimolare la coclea ed il vestibolo, la cui funzione è di convertire le vibrazioni meccaniche in segnali elettrici che alimentano un’importante rete neuronale, che dalla corteccia uditiva, si estende a numerose interconnessioni cerebrali.Sempre nell’orecchio interno, troviamo gli organi del senso dell’equilibrio, detti sistema vestibolare o apparato vestibolare. Il sistema vestibolare utilizza l’endolinfa e le cellule neurosensoriali allo stesso modo della coclea (per trasdurre energia meccanica), e invia al cervello informazioni riguardanti posizione, rotazione e accelerazione della testa e del corpo. Alfred Tomatis considera l’orecchio l’organo chiave nello sviluppo totale dell’uomo: “permette a tutto il corpo di diventare un’antenna ricettrice che vibra all’unisono con la fonte del suono”.
Ma l’organo dell’udito non presiede soltanto la facoltà di udire, ma anche la capacità di ascoltare, é importante notare come la funzione dell’ascolto sia direttamente collegata alla concentrazione della memoria, alle condizioni psicologiche, alla consapevolezza, alla comunicazione. “L’effetto Mozart” cioè la consapevolezza che la musica (di Mozart, appunto) possa influenzare l’organismo modificando lo stato emotivo, fisico e mentale, è anche in grado di far risaltare, migliorandole le abilità cognitive dell’individuo, attraverso lo sviluppo del ragionamento spazio-temporale. Sappiamo come l’esperienza sonora, durante la prima fase della vita e con l’uso dei linguaggi musicali, stimoli l’intelligenza e la personalità. Esperimenti effettuati su musicisti hanno mostrato che la musica non solo espande specifiche aree legate alle parti del corpo impiegate nel suonare uno strumento, ma induce anche variazioni fisiche del cervello. Per lo straordinario effetto della plasticità cerebrale é possibile modificare i circuiti neurali con la semplice attività mentale. Molti famosi musicisti, sono soliti esercitarsi poco allo strumento, e molto mentalmente. Di particolare interesse sono i risultati di ricerche compiute da Gordon Shaw, presso la Irvine University della California dove, a gruppi di bambini della scuola di infanzia, sono state impartite lezioni di canto e di piano. Dopo sei mesi di insegnamento, si è registrato un accrescimento straordinario nel ragionamento spazio-temporale rispetto ai bambini che non avevano svolto attività; inoltre l’effetto ottenuto durava molti giorni e le ricadute pratiche erano rilevanti.Un gruppo di studio guidato da Nina Kraus, con una serie di test su un centinaio di studenti ha dimostrato per la prima volta, l’esistenza di un collegamento neurobiologico tra la capacità di tenere il ritmo e quella di codificare i suoni della lingua parlata, con significative ricadute, sulle capacità di lettura. In passato la stessa Kraus aveva stabilito una connessione sia tra capacità di lettura e senso del ritmo, sia tra capacità di lettura e coerenza delle risposte neurali. “Alla base di tutto c’è una sincronizzazione tra le regioni cerebrali responsabili dell’udito e quelle del movimento” (Kraus). Helen Neville, ha coinvolto 141 bimbi con meno di sei anni e i loro genitori, scegliendoli in famiglie di basso livello socioeconomico. Alcuni sono stati sottoposti per otto settimane a un training “musicale”, attraverso sedute di ascolto e suono della musica a cui partecipavano con i genitori. Altri gruppi hanno partecipato a programmi meno specifici mirati al miglioramento dell’attenzione o alla semplice frequenza scolastica. Al termine dei due mesi di test é risultato che i bambini sottoposti a training musicale erano più attenti, avevano un comportamento più tranquillo e competenze sociali migliori, erano meno stressati, e i loro genitori avevano imparato a stare con i loro figli in maniera più costruttiva e positiva. Un esperimento sul Parkinson (Arias Cudeiro) ha dimostrato che la Stimolazione Ritmica Uditiva in pazienti Parkinson(PD) + Freezing of gait* (FOG) interviene positivamente alla riduzione dei FOG. Bryan Gee e colleghi, nella pratica terapeutica pediatrica ove si utilizzano una vasta gamma di interventi sensoriali per i bambini con ASD (Disturbi dello SpetroAutistico), hanno utilizzato la TLP, un intervento basato sul suono e ascolto, sui bambini con disturbo dello spettro autistico che hanno anche esperienza con difficoltà di elaborazione sensoriale uditiva. Le tendenze positive che sono emerse da ogni caso, forniscono la prova che la TLP può essere un intervento prezioso per bambini con ASD.
Le disfunzioni da stress indotto oggi sono comunissimi disagi per un ampia fascia della popolazione mondiale. Sono state studiate in un esperimento ove si utilizzava TLP basata sulla psicoacustica di musica classica, modificata e addizionata a suoni naturali,e con l’utilizzo di cuffie che offrivano sia l’aria conduzione che Osseo conduzione. L’effetto è risultato significativo già dopo 10 settimane oltre che esser stato un importante evento per la motivazione dei pazienti. Il punteggio medio del gruppo di ascolto ha raggiunto unanormale reazione allo stress alla fine dell’osservazione.

*interruzione improvvisa dell’attività deambulatoria