Dott. Massimo Agnoletti
Psicologo,
Dottore di ricerca Esperto di Stress,
Psicologia Positiva e Epigenetica.
Formatore/consulente aziendale,
Presidente PLP-Psicologi Liberi Professionisti-Veneto.
Direttore del Centro di Benessere Psicologico, Favaro Veneto (VE)
Dott.ssa Francesca Stecchi
Psicologa dello Sport;
Presidente Comitato Regionale Veneto della Federazione Italiana Psicologi dello Sport;
fondatrice di Insynergy psicologia dello sport;
membro della consulta “Psicologia dello Sport, dell’esercizio fisico e del benessere”
dell’Ordine delle Psicologhe e degli Psicologi del Veneto.
Abstract
Lo Psicologo dello Sport, in Italia, è l’unica figura professionale riconosciuta e regolamentata per legge che applica a livello sportivo le conoscenze e gli strumenti specifici delle scienze psicologiche.
La Psicologia dello Sport è quel settore della psicologia scientifica che indaga le cause e gli effetti dei processi psichici che avvengono nell’essere umano prima, durante e dopo un’attività sportiva (Jarvis, 2006; Thomas, 2010). In particolare, la Psicologia dello Sport si occupa di spiegare scientificamente quanto e come i fattori psicologici influenzano l’attività fisica di una persona oltre a comprendere come e quanto l’esercizio fisico influenza lo sviluppo psicologico di chi pratica sport (Gramaccioni, 2021).
La Psicologia dello Sport è una disciplina relativamente recente nel senso che è stata formalizzata nel 1965 a Roma, grazie al contributo di Ferruccio Antonelli, lo psicologo italiano che organizzò il primo convegno Mondiale di Psicologia dello Sport e che, sempre nello stesso anno, fondò l’International Society of Sport Psychology (ISSP) di cui fu anche il primo presidente. (Issp, 1965). Dott.ssa Francesca Stecchi Psicologa dello Sport; Presidente Comitato Regionale Veneto della Federazione Italiana Psicologi dello Sport; fondatrice di Insynergy psicologia dello sport; membro della consulta “Psicologia dello Sport, dell’esercizio fisico e del benessere” dell’Ordine delle Psicologhe e degli Psicologi del Veneto 9 PSICOLOGIA La Psicologia dello Sport promuove l’allenamento dell’aspetto mentale che è un fattore fondamentale non solo per gli atleti d’élite o i professionisti ma anche per tutte le persone che praticano sport, a qualsiasi livello venga svolto e in qualsiasi fascia di età lo si pratica, in quanto aiuta efficacemente a migliorare il benessere psicofisico e le performance delle persone (Cox, 2012; Weinberg & Gould, 2011).
La figura professionale che per eccellenza propone ed applica le conoscenze della Psicologia dello Sport è chiaramente lo Psicologo dello Sport. Per capire con chiarezza chi è lo Psicologo dello Sport e quali sono le competenze distintive che lo caratterizzano e lo differenziano da altre figure professionali, risulta utile specificare prima chi è lo psicologo. In Italia lo Psicologo è l’unica figura professionale riconosciuta e regolamentata per legge che promuove la salute ed il benessere psicologico attraverso conoscenze e strumenti specifici delle scienze psicologiche. Lo Psicologo dello Sport è uno psicologo che ha ulteriormente approfondito la sua formazione specifica e la sua esperienza sul campo in ambito sportivo. Ne consegue che lo Psicologo dello Sport, in Italia, è l’unica figura professionale riconosciuta e regolamentata per legge che applica a livello sportivo le conoscenze e gli strumenti specifici delle scienze psicologiche.
Attualmente non vi è una normativa formalmente condivisa relativa il percorso specifico che deve avere uno Psicologo dello Sport ma l’articolo 5 del codice deontologico degli psicologi afferma che lo psicologo è tenuto per legge a mantenere un livello adeguato di preparazione e aggiornamento professionale, con particolare riguardo ai settori nei quali opera (Consiglio Nazionale Ordine Psicologi, 1989) quindi, se uno psicologo vuole operare anche a livello sportivo, è formalmente obbligato ad approfondire la propria formazione in questo campo specialistico. Lo Psicologo dello Sport deve quindi operare in ambito sportivo a seguito di una formazione specifica nella materia scientifica della Psicologia dello Sport. È importante quindi conseguire un master in psicologia dello sport, fare un tirocinio e avvalersi della supervisione da parte di colleghi già esperti in materia. Attraverso la solida formazione che ha ricevuto, lo Psicologo dello Sport non opera sull’atleta unicamente con la finalità di trattare un disagio o un disturbo psicologico, ma si occupa soprattutto di migliorare le sue performance ottimizzando i fattori psicologici che incidono sulle performance stesse.
Lo Psicologo dello Sport non si occupa quindi “solo” di ridurre i danni e la sofferenza derivante dallo Stress Negativo ma promuove la salute, il benessere e le performance umane attraverso l’incremento dello Stress Positivo (Agnoletti, 2021; Agnoletti, 2022) nel contesto sportivo. Per essere vincenti, a qualsiasi livello, non basta imparare il “come” vincere ma anche, e soprattutto, il “come” gestire le sconfitte. Lo Psicologo dello Sport è l’unico professionista 10 PSICOLOGIA qualificato con specifiche competenze scientificamente provate, che supporta coloro che praticano lo sport in entrambi questi aspetti. L’unicità dello Psicologo dello Sport si declina nel modo specifico di supportare tutti i protagonisti coinvolti nel mondo sportivo quindi sia tutti coloro che praticano lo sport a qualsiasi livello (da quello amatoriale a quello professionale) che gli allenatori e le istituzioni sportive (dirigenti, ecc.).
L’unicità che caratterizza lo Psicologo dello Sport ha conseguenze rilevanti sia per quanto riguarda il benessere e le performance sportive vere e proprie di chi pratica lo sport, che per gli importanti aspetti relativi la responsabilità legale e risarcitoria dei dirigenti e delle istituzioni sportive. Relativamente il benessere e le performance sportive (individuali e di squadra), è chiaro che intervenire su temi strettamente psicologici (si pensi ad esempio, alla motivazione, la gestione dello stress, la gestione delle emozioni, le relazioni tra gli atleti o i rapporti con i genitori degli eventuali minori, ecc.) da parte di persone che non possiedono una solida competenza specifica basata sulle scienze psicologiche, rischia di essere poco efficace se non addirittura dannoso sia per il benessere psicologico che per le performance ed i risultati degli atleti. Un esempio concreto di quanto appena descritto è la superficialità con la quale i cosiddetti “mental coach” (o figure simili) trattano i temi della motivazione (che quasi sempre confondono con il concetto generico di “energizzazione” dell’atleta o della squadra) o della gestione dello stress (che spesso confondono con il concetto di semplice “rilassamento”) così come pressoché tutti i temi di natura psicologica che incidono sulle performance sportive. È chiaro che intervenire su questi temi senza possedere una competenza specifica derivante dalla complessa letteratura scientifica significa utilizzare conoscenze aneddotiche o tratte da fonti poco attendibili che risultano essere inaffidabili e inefficaci.
Per questo motivo, gli interventi che non si basano sulle evidenze scientifiche disponibili non solo non migliorano il benessere e la performance individuali e della squadra, ma spesso nel tempo le peggiorano diventando un problema ulteriore da gestire sia per gli atleti stessi che per gli allenatori e le istituzioni sportive. Per quanto riguarda l’aspetto relativo la responsabilità legale e risarcitoria dei dirigenti delle istituzioni sportive, lo Psicologo dello Sport, essendo l’unico professionista in Italia che tratta le tematiche psicologiche nell’ambito sportivo con le specifiche competenze derivanti dalla letteratura scientifica, si assume la piena responsabilità del lavoro che svolge proprio perché la sua professionalità è regolamentata e riconosciuta per legge.
Questo significa che, ad esempio, nel caso di una possibile azione legale risarcitoria relativa un danno riportato da un atleta, ai dirigenti non viene attribuita la responsabilità del lavoro svolto dallo psicologo. Diversamente, all’interno di un’eventuale azione legale risarcitoria che coinvolga l’intervento di figure quali “mental coach” o similari, figure quindi né riconosciute né regolamentate per legge e quindi senza la piena responsabilità legale del loro operato, i dirigenti sportivi che li hanno assunti verrebbero esposti alla responsabilità del danno causato con la conseguenza di dover risarcire il danneggiato. Una metafora può aiutare a comprendere facilmente l’importanza del ruolo dello Psicologo dello Sport.
In Formula 1 tutti sanno che per vincere il campionato del mondo è necessario impegnarsi non solo per avere l’automobile più performante possibile ma anche un pilota che sappia gestire al meglio le situazioni che affronterà, lo stress della competizione e nel sostenere il grande impegno necessario per migliorare continuamente l’auto lavorando a stretto contatto con i tecnici. Nessun team di Formula 1 si sognerebbe mai di dare esclusivamente attenzione alle caratteristiche tecniche dell’auto trascurando il ruolo del pilota, cioè la “testa” che guida la vettura, perché tutti sanno che ad essere vincente in termini di performance è la combinazione tra l’automobile ed il pilota. In maniera analoga, la performance di un atleta (professionista o meno) non è determinata esclusivamente dalle caratteristiche che possiede in termini di massa muscolare, capacità respiratoria, tecnica eseguita, ecc. ma anche (e soprattutto, nei contesti particolarmente competitivi) dalle caratteristiche psicologiche dell’atleta stesso. Similmente al rapporto intrecciato tra l’automobile e il pilota, se non diamo anche la giusta importanza all’aspetto psicologico dell’atleta insieme alle caratteristiche più “fisiche” che possiede, rischiamo di fare lo stesso errore di un team di Formula 1che investe tutte le proprie risorse ed attenzioni sulla realizzazione di un’automobile molto performante ma decide di farla guidare da un pilota inesperto. Nella Formula 1 le performance di successo nascono sempre dall’interazione tra questi due macro-fattori, automobile e pilota, così come le performance sportive umane hanno bisogno di coltivare sia l’aspetto fisico che quello psicologico delle persone. In questo contesto è chiaro il ruolo strategico, ed unico, dello Psicologo dello Sport nell’ottimizzare e migliorare il benessere e le performance degli atleti professionisti o, nel caso di contesti non competitivi, nel promuovere stili di vita più salubri e positivi. L’ambiente sportivo deve essere in primis un ambiente sano, sicuro e protetto. Un ambiente in cui vengono insegnate la disciplina e le regole, per far crescere ragazzi e ragazze che saranno poi degli adulti e dei cittadini migliori, dove si insegna l’anti-fragilità.
Per questo la formazione degli allenatori ed il supporto ai genitori come risorsa risultano estremamente importanti per migliorare e monitorare il sistema e per promuovere e tutelare il benessere delle atlete e degli atleti a partire dalla giovane età (Stecchi, 2022). Elenchiamo di seguito alcune delle abilità mentali (Mental Skills) che vengono promosse dall’intervento dello Psicologo dello Sport:
• La definizione e ottimizzazione degli obiettivi (Goal Setting).
• La capacità di concentrazione in quanto l’atleta deve imparare a selezionare gli stimoli utili che lo aiutino a mantenere l’attenzione su un determinato compito per perseguire uno specifico obiettivo.
• La gestione dello Stress, dell’ansia e delle emozioni pre-gara, durante la gara e in allenamento.
• Il senso di autoefficacia, ovvero la percezione che l’atleta ha di compiere con successo un dato compito (ad esempio un gesto tecnico). • La prevenzione di infortuni ed il recupero post-infortunio.
• Il self talk, cioè il dialogo interno, a livello psicologico, che l’atleta dice a sé stesso mentre è in partita o in allenamento (per esempio “il mio avversario è più forte di me, non ce la farò mai, sono troppo in svantaggio”, ecc.).
• Imagery, ossia la tecnica di visualizzazione che l’atleta può adottare per ricreare nella propria mente un gesto motorio, o un’esperienza, al fine di migliorare o ottimizzare la performance sportiva.
• La comunicazione come elemento fondamentale per la performance dell’atleta, del gruppo e per gestire i rapporti all’esterno del team (genitori, dirigenza, ecc.).
A seconda del tipo di obiettivo stabilito e delle esigenze emerse, lo Psicologo dello Sport lavora in campo a fianco degli atleti e degli allenatori ma può anche intervenire lavorando insieme al medico sportivo, al preparatore fisico, al fisioterapista così come gli arbitri, i dirigenti sportivi ed i genitori degli atleti. L’intervento dello Psicologo dello Sport è finalizzato a migliorare il benessere, la salute e la performance delle persone, sia a livello individuale o di gruppo, ma è sempre caratterizzato e guidato da specifiche metodologie derivanti dalla letteratura scientifica. In questo senso l’intervento dello Psicologo dello Sport è in piena sintonia con l’obiettivo stesso dell’Organizzazione Mondiale di Sanità che promuove la definizione di salute, intesa come “stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non soltanto di assenza di malattia o infermità.” (Organizzazione Mondiale di Sanità, 2001, 2007) nel contesto della complessità bio-psico-sociale umana.
Bibliografia
Agnoletti, M. (2022). Il Nuovo Concetto di Stress e la Prospettiva Temporale [Webinar]. Ordine delle Psicologhe e degli Psicologi del Veneto. https://www.ordinepsicologiveneto.it/eventi/webinar-il-nuovo-concetto-di-stress-e-la-prospettiva-temporale/.
Agnoletti, M. (2021). Il moderno concetto di stress necessita di concettualizzare ed operazionalizzare anche lo stress positivo.State of Mind, 1. https://www.stateofmind.it/2022/01/stress-eustress.
Consiglio Nazionale Ordine Psicologi. (1989). Codice deontologico degli psicologi italiani. https://www.psy.it/codice-deontologico-degli-psicologi-italiani. Cox, R. H. (2012).
Sport psychology: Concepts and application (7th ed). New York, NJ: McGraw-Hill. International Society of Sport Psychology (1965). https://issponline. org/about/history/. Jarvis, M. (2006).
Sport psychology: a student’s handbook. New York, Taylor & Francis. Gramaccioni, G. (2021).
La preparazione mentale nello sport e nella vita. Youcanprint. Organizzazione Mondiale di Sanità [OMS]. (2001).
ICF Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute. Trento: Erickson. Organizzazione Mondiale di Sanità [OMS]. (2007).
ICF-CY. Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute. Versione per bambini e adolescenti. Trento: Erickson. Stecchi, F. (2022).
Inseguendo il mito della perfezione, ma a quale prezzo. Ordine Psicologhe e Psicologi del Veneto. https://www. ordinepsicologiveneto.it/inseguendo-il-mito-della-perfezione-ma-a-quale-prezzo/. Weinberg, R. & Gould, D. (2011). Foundations of sport and exercise psychology (5th ed.). Human Kinetics.