Nutraceutici e dislipidemia, qual è il miglior razionale di utilizzo? Con il termine dislipidemia si intende una serie di alterazioni della quantità di lipidi (grassi) nel sangue, in particolare trigliceridi e colesterolo. Le dislipidemie sono uno dei principali fattori di rischio per le malattie cardiovascolari. I lipidi circolano nel sangue legati ad alcune proteine di trasporto con cui formano le lipoproteine.
Le cause che portano all’insorgenza delle dislipidemie derivano dalla somma di alcune predisposizioni genetiche (per esempio malattie come l’ipercolesterolemia familiare) e fattori di rischio. Tra questi, i principali sono: stili di vita non appropriati: alimentazione a base di cibi raffinati e grassi idrogenati e scarsa attività fisica che provocano insulino-resistenza, obesità e diabete, utilizzo di farmaci estro-progestinici, abuso di alcol, malattie renali e epatiche.
Il sintomo principale dei soggetti affetti dalle dislipidemie è l’aumentata predisposizione a sviluppare placche aterosclerotiche, a causa del grande quantitativo di lipidi in circolo che possono depositarsi sulle pareti arteriose. Talvolta possono essere presenti accumuli di colesterolo nei tessuti palpebrali e cutanei (i cosiddetti xantelasmi palpebrali e xantomi cutanei).
Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Concetta Persano, medico di medicina generale a Catania. L’intervista realizzata dal direttore di Medicalive Magazine, Salvo Falcone, è stata registrata in occasione del 4° Congresso dell’Accademia del Sapere Medico Artemisia, svoltosi a Catania con l’organizzazione di AV Eventi e Formazione e la responsabilità scientifica del dott. Marcello Scifo, presidente del sodalizio.
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