Medicalive Magazine ha intervistato la dott.ssa Rosaria Santoro del Comitato per la Buona Nascita.
Il governo britannico incoraggia il parto in casa con la concessione di un voucher da 3 mila sterline (4 mila euro) per fare nascere i figli nel proprio ambiente domestico piuttosto che in ospedale.
La proposta – ancora da approvare nella sua interezza – è stata lanciata per ridurre i costi della sanità pubblica e per dare alle donne una scelta in più: tornare al parto in casa come si faceva una volta, in casa e con tutta l’assistenza necessaria. Secondo l’idea, il bonus potrà essere speso dalla donna in gravidanza per essere assistita in ambiente domestico dauna levatrice o da un’ostetrica:uno stimolo, insomma, per evitare di gravare sul National Health Service e sulle strutture ospedaliere. La proposta, tuttavia, ha suscitato l’ennesimo dibattito sui pro e contro del parto in strutture extra ospedaliere come l’ambiente di domicilio o le case maternità. Secondo dati recentemente pubblicati dal New England Journal of Medicine, partorire in casa aumenta il rischio di mortalità e i rischi, in generale, per mamma e nascituro. Un risultato, questo, in contrapposizione con quanto già acclarato sempre in Gran Bretagna dal National Institute for Health and Care Excellence.
“Secondo una ricerca condotta dal Nice nel 2014 – sostiene l’ostetrica Rosaria Santoro che fa parte anche del Comitato per la Buona Nascita GUARDA L’INTERVISTA – il parto in casa o nelle case maternità non rappresenta alcun rischio in condizioni normali. Anzi. Per la donna, sarebbero molteplici i vantaggi psicologici derivanti da una minore medicalizzazione della nascita e di un rapporto più personale e diretto all’esperienza”.
C’è da crederci considerato che negli Stati Uniti è in crescita il numero delle donne che scelgono di non andare in ospedale e decidono, quindi, di effettuare il parto in casa per evitare un indotto o un cesareo. Diversa la situazione in Italia, dove con l’uno per cento delle nascite nel proprio domicilio, il parto in casa non è sempre rimborsato.
Nel dibattito, è la stessa dott.ssa Santoro a chiarire intervenendo durante il convegno nazionale “Innecesareo, Vbac e nascita rispettata” svoltosi il 30 gennaio scorso al Fatebenefratelli di Napoli su iniziativa dell’Associazione Innecesareo Onlus di cui è presidente Francesca Alberti. “Io personalmente – ha specificato – non ho mai incoraggiato il parto extra ospedaliero. La scelta definitiva spetta alla donna che deve essere adeguatamente informata sui rischi specifici di entrambe le situazioni. Il nostro compito è quello di informare correttamente. Se si decide partorire in casa è opportuno rivolgersi sempre a ostetriche esperte per valutare se sia realmente possibile. Comprendere le eventuali criticità, gestirle e decidere se e quando sia opportuno andare in ospedale è il fulcro della questione”.
Per ulteriori informazioni si può consultare la pagina Facebook del Comitato Buona Nascita https://www.facebook.com/ComitatoBuonaNascita/