Dott. Tiziano Gastaldi
Medico Chirurgo, Dottore di ricerca
Medico Chirurgo specialista
in Reumatologia, abilitato in Ortopedia e Traumatologia, già docente regionale Piemonte in MG, già inserito come medico sperimentatore, nel primo registro nazionale italiano dell’ASL 22 fase III e IV del farmaco. Arbedo (Ch.)
SINTESI
La medicina attuale, e la ricerca in campo biomedico in particolare, sono schiave di biochimica e del metodo statistico e sono fondate su assiomi postulati e convenzioni, che possono essere ridimensionati e ridotti ed è giunto il momento di risolvere il problema della crisi delle scienze.
ABSTRACT
Ancora oggi, nonostante l’utilizzo di sofisticatissimi mezzi di indagine, le diagnosi sbagliate in medicina rappresentano un grosso problema, problema che esiste anche per i farmaci che non sono in grado di eliminare la malattia, generando anche effetti collaterali o non previsti, nonostante siano usati, da una parte gli strumenti, e dall’altra i farmaci seguendo le indicazioni e le linee guida, in maniera corretta.
Considerando poi le medicine cosiddette “alternative”, che ottengono risultati, ma che la comunità scientifica internazionale occidentale non vuole accettare nella medicina ufficiale, perché prive di substrato scientifico, a cominciare dall’omeopatia, tutto questo porta a pensare che ci sia qualcosa che manca, o che non sia stato sufficientemente considerato e che ancora ci sfugge nel campo fisiopatologico.
Questa lacuna viene, dal mio gruppo, individuata nella mancanza della fisica quantistica in campo medico.
Applicare la visione biofisica anche alla virologia, ed al Sars.Cov2 in particolare, descrive un altro panorama utilizzabile sia terapeuticamente e preventivamente, ed è questo l’argomento a cui si stava dedicando il Professor Montagnier col suo gruppo, prima di morire, collaborando con fisici tra cui i più vicini a lui erano italiani, il Professor Vitiello e Del Giudice. A tal proposito ci fu una polemica verso il 2011 che coinvolse alcuni di loro a proposito della memoria dell’acqua: <<Vitiello (Università di Salerno): “Il lavoro di Montagnier è assai serio, e apre nuove prospettive per la scienza, lo critichi solo chi ne ha la competenza scientifica”.Del Giudice (Istituto Nazionale Fisica Nucleare): “Chi non conosce la fisica, provveda a impararla prima di criticare a vanvera”.Roberti di Sarsina (esperto Cons Sup di Sanità): “Le affermazioni di Remuzzi contro le medicine non convenzionali sono solo sommarie generalizzazioni”>>Autori: Accademia Italiana Osteopatia Tradizionale, Libriomeopatia 27.7.2011.
Una famosa frase del Professor Velio Bocci (1) “è medicina tutto ciò che fa stare meglio il paziente”
“Ogni epoca vede ciò che gli strumenti dell’epoca possono permettersi di vedere” (2).
Non cerchiamo cerco cose nuove, ma esploriamociò che è stato trovato, con nuovi strumenti e soprattutto con una nuova forma mentis fondata sul dubbio, e sulla certezza; dubbio relativo alla visione attuale della natura e delle leggi di natura, e certezza che tutto cambia e l’uomo deve inseguire questi cambiamenti cercando di prevederli piuttosto che cercare di bloccarli considerandoli nemici della propria individualità.
Questo il metodo utilizzato:
- Conoscere i meccanismi ed i funzionamenti di ciò su cui intendiamo intervenire o che dobbiamo giudicare,
- Conoscere i meccanismi ed i funzionamenti di ciò che vogliamo applicare o inserire nel ragionamento, non solo biochimici ma anche biofisici,
- Conoscere le interazioni interne ed esterne che possono intervenire (i vari condizionamenti possibili nel caso di narrazioni non completamente e scientificamente descritte, con postulati alla base, non dimostrati, ma semplicemente dati per certi in quanto, al momento, indimostrabili)
- Considerare che interveniamo su meccanismi complessi di cui conosciamo solo una infinitesima parte, e per quanto riguarda le narrazioni coinvolte, considerare che possono anche essere state manipolate, distorte, o fornite in maniera parziale perché condizionate da secondi fini oscuri e non a tutti noti, e a volte nemmeno ipotizzabili, se non da una mente perversa
- Conservare lo spirito critico per rimettere in discussione tutto ciò che pensiamo sapere, visto che può nel frattempo essere cambiato o possono intervenire altri fattori inizialmente non noti o non presenti o il substrato su cui si è “elaborato” potrebbe non essere “onesto”.
- Va rammentato che “la filosofia è la madre di tutte le scienze” (Marco Tullio Cicerone).
Solo alcuni addetti ai lavori, specialisti e referee, possono capire e determinare regole assolute in campo scientifico, soprattutto in medicina, scomunicando chi non le segue, e per questo solo loro possono capire, ed avere unici, il monopolio della scienza?
Cosa c’entra la politica con la scienza? Come può la politica determinare regole assolute, scegliendo anche coloro che devono essere il suo riferimento nei vari comitati tecnici scientifici, potendo anche stravolgere conclusioni scientifiche delegando alla scienzale proprie responsabilità senza pudore?
Si dovrebbe poter arrivare a capire se sia onesto chi comunica, per il piacere di comunicare, avendo i requisiti per farlo in maniera onesta consapevole e autorevole, o se la comunicazione non sia viceversa, lo strumento per comunicare, con lo scopo finale di detenere un potere più o meno occulto, inibendo la concorrenza di eventuali altre verità, che potrebbero essere scomode o alternative, e anche più efficaci efficienti e economicamente convenienti, o solamente meno inquinanti.
Il primo scopo della scienza è identificare l’ignoranza, ed il secondo è di cercare di ridurla senza avere l’ambizione di trovare verità assolute, questo dicono da più parti, da quando esiste la scienza, i veri scienziati.
È pertanto da considerarsi l’esistenza di variabili, e magari anche capire da cosa dipendono queste differenti possibilità, verificando quali differenti particolari abbia considerato colui che espone un’altra teoria, verificando se siano statiben esposta e giustificata, e se abbia effettivamente un substrato per dover essere accettata questa diversa visione, perché corretta, oggettivata ed incontestabile, secondo le regole scientifiche classiche, per allargare la conoscenza.
Le condizioni periferiche che aleggiano intorno all’oggetto, visto esclusivamente come materia, continuano a essere regolate da leggi fisiche immutabili, la gravitazione, le proprietà degli elementi, la natura delle particelle elementari, il magnetismo, senza di cui la vita non sarebbe possibile (Heisenberg), e quindi i campi magnetici terrestre e solare, che ci avvolgono, e che rispondono alle leggi universali della fisica, e oggi la fisica quantistica ha soppiantato la fisica classica dimostrandone i limiti..
Va inoltre considerato se l’esame “dell’oggetto” è eseguito staticamente, enel breve o lungo tempo, e anche qualiscale di misura di spazio e tempo siano state utilizzate, e se queste sono coerenti con quelle della natura, e anche della vita.
La materia vivente à costituita da singolarità e risponde a quelle definite “accidentalità” che tanto accidentali non sono, ma rispondono a leggi forse non ancora note o non del tutto note, o non chiare a tutti, che possono alterare le caratteristiche e le condizioni di ambiente, e degli oggetti nell’ambiente, ma di queste alcune sono già note, e occorre considerarle, ricordando che diversa è una analisi in sistema chiuso e in sistema aperto, e che nell’universo non esiste un sistema chiuso, e che se fosse chiuso, nel momento che venisse osservato, diventerebbe aperto.
Ma l’uomo che pretende di trovare soluzioni a tutto, per poter codificare e normare con regole umane ripetibili ciò che studia, ha rimediato,decidendoi limiti per cui le diversità delle unicità di qualsiasi oggetto possono non esserlo.
Si considera pertanto un sistema chiuso sovrapponibile ad un altro, un sistema che contiene si differenze, ma queste vengono considerate ininfluenti.
Spesso, se da questi studi vengono originate formule e regole, ci si deve anche ricordare che queste sono ripetibili in sistemi ben circoscritti ed identici in tutto e per tutto, ma se le stesse regole vengono applicate in sistemi più ampi o in diverse condizioni, l’errore dapprima ininfluente, può diventare fondamentale e stravolgere il risultato.
Della dinamicità dell’universo, in cui ad un certo punto è comparsa la vita el’uomo, universo che non è di proprietà umana come qualcuno pensa sfruttandolo all’inverosimile, che è sistema aperto, interagente con i vari ambienti che lo compongono, le leggi di natura sono ancora sconosciute, o poco conosciute e oltretutto possono anche cambiare, cambiando le condizioni.
In questo mondo applicando le statiche leggi umane, di uomini che chiamano caos l’ordine dinamico dell’universo, che sono valevoli per piccoli sistemi considerabili chiusi, in cui tutto appare superficialmente sempre riproducibile nella identica maniera, alla lunga, viene alla luce l’errore, che genera effetti non previsti e non voluti, anche se sul non voluti ci sarebbe a lungo da discutere.
Con strumenti sempre più precisi, gli errori dapprima invisibili, o solamente trascurabili, divengono visibili, e mostrano i limiti delle teorie fondate su assiomi e postulati, originando le nuove teorie fondate su nuovi presupposti, spiegando da una parte quanto spiegato dalla teoria precedente, e dall’altra qualche cosa in più.
Quello che prima sembrava eccezione alla teoria in auge, non lo era per nulla, ma rispondeva a criteri ancora sconosciuti, ora individuati con i nuovi strumenti, o con strumenti propri di altre branche scientifiche non utilizzati nell’analisi.
Quando devi affrontare l’analisi di situazioni complesse dove l’intelligenza ed il ragionamento contano molto, per i meno dotati diventa molto più semplice utilizzare il metodo statistico, ma quando lo si utilizza, non si deve commettere l’errore che vediamo commesso in maniera plateale dai vari rappresentanti del ministero della salute e comitato tecnico scientifico compreso, di trasformare dati statistici, oltretutto raccolti con errori di campionamento grossolani, che sono dati relativi e probabilistici, in valori assoluti, da utilizzare come regola unica, che di fatto blocca tutte le altre alternative.
Da oltre un centinaio di anni si dibatte sulla crisi delle scienze, ma esiste una sola scienza che, se parcellizzata come è accaduto,viene trasformata in piccole scienze che non dialogando più tra loro, non percepiscono il panorama globale, o per lo meno un panorama più ampio.
Oltre a questo sono assurte a degnità di scienza, materie che con la scienza non hanno proprio nulla a che fare, a cominciare dalla statistica; questo in medicina accade anche con le varie specialità, in assenza di un coordinatore superiore, che una volta era rappresentato dal medico di famiglia.
Sapere poco di tutto, sapendo però dove poi andare a conoscere quello di cui si sa poco.
Il sapere è talmente ampio e dispersivo che nemmeno il più potente computer è in grado di raccogliere tutto lo scibile umano, computer che deve sempre essere riempito di dati da qualche umano, ma anche se lo fosse, non sarebbe in grado di elaborare i dati come fa la mente umana che elabora in un modo completamente diverso da quella che viene chiamata a torto intelligenza artificiale, e parafrasando il fisico Emilio Del Giudice (4): “il computer è un cretino veloce”.
Oggi troppo viene delegato alla tecnologia, come anche in medicina dove si chiede ad una risonanza di fare diagnosi, dimenticando che la malattia è ciò che ha fatto rompere quello che la RMN rivela essere rotto, e che la RMN non è in grado di far vedere.
Una volta acclarato cosa è rotto, la domanda successiva è: perché si è rotto e cosa lo ha fatto rompere?
Siamo nell’era della relatività ed è necessario usare dei metodi di studio e di approccio che contemplino dinamicità e continuo aggiornamento, con verifica dei nuovi panorami che ogni attimo si determinano e quindi, come disse Maiorana, “la fisica è su una strada sbagliata”, anche per la medicina si può sostenere la stessa tesi, ed è ora di cambiare “paradigma”, termine che va di moda, allargando lo sguardo e correggendo questa ormai inveterata “crisi delle scienze” determinata da una mole enorme di dati da considerare, per cui essere specialista sembra più semplice, ma comporta un qual certo isolamento scientifico che impedisce di vedere un panorama allargato in cui il problema che si analizza dimostra nuovi contorni e nuovi contenuti.
In questo momento pare che la fisica quantistica rappresenti il “datemi un punto di appoggio e vi solleverò il mondo” frase che il matematico Pappo di Alessandria (5) attribuì ad Archimede quando scoprì la leva, o il cartesiano “cogito ergo sum”, per una nuova visione da applicare soprattutto in medicina per comprendere più a fondo i meccanismi fisiopatologici, e da qui partiamo cercando di arrivare a concludere che possono coesistere anche altri metodi terapeutici da considerare, dando a questi metodi un substrato “scientifico” che la comunità scientifica internazionale e i vari referee, o arbitri, dovranno accettare, pena dimostrare “ignoranza” di argomenti noti ad altri livelli scientifici che ormai non dialogano più tra loro, trasformandoli da esperti in inesperti.
Tutto questo mi ha indotto a contattare altri colleghi, anche di “specialità” diverse, colleghi che avevano anche loro sentito la medesima necessità di ampliare la conoscenza, allargando lo sguardo a grandangolo, e da questo diverso bisogno di conoscereè sorta, la prima associazione medica che si occupa di integrare Biochimica e Biofisica per rendere la medicina meno assiomatica e per liberarla da quella necessità di “metodo statistico” che ormai si è impadronito della ricerca monopolizzandola.
Quello che sta accadendo oggi, e che è sotto gli occhi di tutti, dipende proprio dall’uso esasperato di questo metodo che permette a chiunque di pubblicare, e che ha sostituito il “ragionamento scientifico”. Oggi la quasi totalità delle pubblicazioni, se non tutte, derivano da studi statistici, e questo comporta anche una crescita esponenziale delle pubblicazioni tra cui diventa difficile estrapolare le cose veramente interessanti, qualora riuscissero ad arrivare allo stadio di pubblicazione con l’altro problema che è sorto; la ricerca malata di sponsor e anche le riviste scientifiche malate dello stesso male.
Prima di arrivare all’argomento di moda oggi, il covid, applicando questa visione prospettata, anche senza entrare nei dettagli che avrebbero bisogno di molte più pagine, vorrei ancora citare il libro su cui studiai 45 anni fa, presso l’Università di Genova, “analisi statistica per medici e biologi” scritto da Luigi Cavalli Sforza: <<Quando usare il metodo statistico? Il metodo statistico è stato definito “felice sussidio all’ignoranza umana”. Vi ricorriamo, difatti, per ottenerne aiuto nell’analisi di situazioni complesse; quando, cioè, la estensione dei dati o la complicazione del problema impediscono di rendersi conto immediatamente dell’andamento di un fenomeno, e si rende necessario sottoporre i dati medesimi a qualche genere di elaborazione>> (3).
La deduzione che ne dovrebbe derivare, è che il metodo statistico deve essere utilizzato in subordine ad una analisi razionale, logica, scientifica e ragionevole delle situazioni complesse, e non sostituirsi a questo tipo di analisi, che oggi sembra scomparsa dal panorama della ricerca medica, vedendo solo pubblicazioni aventi come substrato unico il metodo statistico.
Mi scuso per la generalizzazione, ma è importante ben comprendere il problema sotteso.
Con la statistica anche un normo-dotato può apparire un genio e pubblicare, ma ancora peggio, con statistiche contenenti errori di campionamento, che sovente sono errori voluti, specie in campo farmaceutico, il vero può diventare falso ed il falso può diventare vero, come nel caso delle statistiche relative all’efficacia o meno dei vaccini attuali.
Nel caso citato, vaccinando chiunque, senza verificare l’eventuale preesistenza di anticorpi da contattocon l’agente patogeno che può anche avvenire asintomaticamente, senza verificare se dopo la vaccinazione l’organismo abbia prodotto anticorpi, senza entrare nel merito di ulteriori dati disponibili che sono pubblici e che confortano questa conclusione in maniera scientifica, facendo parte l’immunologia della reumatologia, la mia specialità, qualsiasi conclusione che gli esperti traggano, è priva di significato,perché emergono nell’allestimento di queste statistiche con relativi calcoli, in maniera evidente, e anche puerile, quelli che vengono definiti, sempre dal testo del Professor Luigi Cavalli-Sforza considerato il padre della statistica, problemi di regressione e anche problemi di correlazione.
In base alla definizione insegnata al corso per medici e biologi soprariportata, chi utilizza la statistica in maniera esclusiva, ed elabora conclusioni che si ripercuotono sulla vita quotidiana di tutti, si rispecchia nella definizione di ignoranterelativamente alla situazione che sta analizzando, e lo dimostra ancora di più, se rifiuta la possibilità di emanciparsi da questo stato di ignoranza, nonandando a verificare cosa possa darci in più la conoscenza di altre branche della scienza, ed in particolare della fisica, e respingendo a priori analisi che sono giunte a conclusioni differenti ancorché suffragate da metodi molto più scientifici della statistica che declassa e denatura la scienza.
Questo è ammissibile solo se non esistono alternative che devono essere vagliate e non rifiutate.
I virus e la pandemia, visti, o meglio, misurati, con gli strumenti propri dei fisici, producono altre immagini, molto diverse, che propongono un nuovo panorama, quello che stava osservando il professor Luc Montagnier, che ebbi anche l’occasione di conoscere, e con lui discutere, anni fa, ad una conferenza tenuta nell’aula magna dell’università di Milano con presente come relatore, anche il fisico Emilio Del Giudice.
Analizziamo a grandi linee la situazione complessa determinata dalla presenza e diffusione in tutto il mondo, del coronavirus, noto per determinare la malattia Covid19, dal punto di vista biofisico facendo alcune considerazioni iniziali.
Il virus non è un microorganismo vivente, gli esseri viventi possono contenere anche parti non vive che permettono loro la vita o possono alterarne le funzioni.
Anche su questo fatto, cosa è vita, ci sono stati dibattiti da sempre, ed è l’argomento più pregnante per la filosofia.
I virus non si muovono, non crescono, non si moltiplicano autonomamente, ma vengono trasportati come sospensioni, e vengono replicati da cellule viventi che sono fondamentali per la loro persistenza.
I virus sono aggregati particolari di atomi e molecole, e con cariche ioniche elettriche positive.
Tutti ormai sanno della proteina Spike, ma pochi si soffermano sul fatto che questa proteina è ionizzata positivamente.
La parola virus significa veleno.
La cellula umana in buona salute, ha un potenziale di membrana di -70 m.volt. Meno 70 millivolt, ovvero possiede una carica negativa.
Penso sia ovvio ricordare che nel magnetismo le cariche si segno opposto si attraggono mentre di segno uguale si respingono
Già semplicemente questa osservazione dovrebbe far pensare chi la fisica conosce e si ricorda del magnetismo.
Aggiungiamo altri due argomenti: a) tensione superficiale e b) elettricità statica.
Dal sitodell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano(6), estrapoliamo: I Coronavirus hanno morfologia rotondeggiante e dimensioni di 100-150 nm di diametro. Composizione: Glicoproteina S (“spike”): il virus mostra delle proiezioni sulla propria superficie, della lunghezza di circa 20 nm. Tali proiezioni sono formate dalla glicoproteina S, tre glicoproteine S unite compongono un trimero; i trimeri di questa proteina formano la struttura a corona che circonda il virione. La glicoproteina S è quella che determina la specificità del virus per le varie cellule. La proteina M è proteina di membrana che attraversa il rivestimento interagendo all’interno del virione con il complesso RNA-proteina
Dimero emoagglutinina-esterasi (HE): questa proteina del rivestimento, più piccola della glicoproteina S, svolge una funzione importante durante la fase di rilascio del virus all’interno della cellula ospite
Proteina E: l’espressione di questa proteina aiuta la glicoproteina S (e quindi il virus) ad attaccarsi alla membrana della cellula bersaglio. Envelope: è il rivestimento del virus, costituito da una membrana che il virus “eredita” dalla cellula ospite dopo averla infettata. RNA e proteina N: il genoma dei Coronavirus è costituito da un singolo filamento di RNA a polarità positiva di grande taglia, da 27 a 32 kb nei diversi virus; non sono noti virus a RNA di taglia maggiore. L’RNA dà origine a 7 proteine virali ed è associato alla proteina N, che ne aumenta la stabilità.
Come si può notare siamo confrontati da una semplice descrizione ma non c’è alcun riferimento a come possano avvenire i vari scambi metabolici tra virus e cellule, perché la biochimica ed il microscopio elettronico non possono farlo, ma un dato che deve farci ragionare viene indicato:“il genoma dei Coronavirus è costituito da un singolo filamento di RNA a polarità positiva”.
L’argomento andrà sviluppato meglio, ma per ora è sufficiente iniziare a capire che dati in più può darci la fisica quantistica nel campo della virologia, ricordando che “lo scopo della scienza è identificare l’ignoranza, ed il secondo è di cercare di ridurla senza avere l’ambizione di trovare verità assolute”.
Eppure la fisica quantistica viene già utilizzata in medicina ed in virologia in particolare!
Come funziona la risonanza magnetica nucleare è abbastanza risaputo, ma è molto più sconosciuto il meccanismo con cui si ottengono le immagini con microscopio elettronico.
La microscopia elettronica sfrutta il principio fondamentale che contraddistingue la fisica classica dalla meccanica quantistica, che si è rivelata l’unica in grado di spiegare il comportamento della materia nel mondo infinitesimamente piccolo.
Questi dati sono ormai consolidati da tempo, ma val la pena di ricordare che la materia composta da miliardi e miliardi di particelle ha comportamenti che sfuggono ai nostri sensi e alla nostra umana intuizione, per fortuna non di tutti.
In questi comportamenti, una volta che li si è individuati, le leggi fisiche classiche non hanno più valore e ci si deve rivolgere alla meccanica quantistica di cui conosciamo le moltissime applicazioni, come i Laser, la RMN e appunto i microscopi elettronici per disegnare i virus.
Le particelle hanno una doppia natura, possono comportarsi come corpuscoli in determinati esperimenti, mentre in altri si comportano come onde.
Molto semplice è, con la fisica classica, calcolare con precisione la traiettoria e la velocità di corpi in movimento, mentre con la meccanica quantistica, più precisamente conosci la posizione di una particella, tanto più incerta diventa la sua velocità. Lo stesso accade invertendo i fattori e questo è enunciato nel principio di indeterminazione enunciato dal fisico tedesco Werner Heisenberg nel 1927, lo stesso del “senza il magnetismo la vita non sarebbe possibile”; ma senza il magnetismo nemmeno i virus potrebbero svolgere la loro azione, e andando oltre Heisemberg, nemmeno gli atomi potrebbero esistere e non solo la vita, perché gli atomi hanno un nucleo carico positivamente ed elettroni negativi, ed oggi si pensa ai neutroni come cariche di segno opposto in equilibrio.
Il microscopio elettronico è strumento della fisica quantistica che sfrutta il fenomeno della diffrazione.
Dal sito della facoltà di fisica dell’Università di Udine:“La diffrazione è una caratteristica generale dei fenomeni ondulatori che si manifesta ogni volta che una porzione di un fronte d’onda, sia esso di suono, di onde di materia o di luce, investe un ostacolo, sia opaco che trasparente (ad esempio si manifesta quando un fascio luminoso illumina il bordo di un ostacolo, attraversa un foro, una oppure più fenditure praticate su uno schermo, illumina un piccolo oggetto come un capello…).Il fronte d’onda viene alterato (in fase o in ampiezza) e la propagazione non è più rettilinea.Al di là dell’ostacolo i fronti d’onda interferiscono. Si produce una distribuzione di intensità (diffrazione). Non c’è nessuna distinzione fisica fra diffrazione e interferenza: interferenza sovrapposizione di poche onde
diffrazione sovrapposizione di molte onde”.
In termini semplici, il virus da vedere, preparato e trattato in modo specifico e introdotto in un microscopio elettronico, viene inondato da un fascio di luce di una ben determinata frequenza che, incontrando gli elettroni degli atomi che compongono il virus, devia i suoi raggi descrivendo l’ombra degli elettroni su uno schermo posteriore e l’insieme di queste immagini, vengono elaborate da un potentissimo computer che disegna l’immagine virtuale del virus.
Al fatto che il virus sia un aggregato molecolare non vivo e che non si muove, che sia carico positivamente, che le cellule sane degli esseri umani hanno un potenziale di membrana di meno 70 m.volt, dobbiamo ancora aggiungere due concetti, quello di come funziona il passaggio transmembrana e cosa sono e come funzionano i canali ionici, e la legge dei domini di coerenza.
Wikipedia: “Un canale ionico è una proteina trans-membrana (cioè attraversa la membrana cellulare) che permette il passaggio di determinati ioni dall’esterno all’interno della cellula o viceversa. I canali ionici sono selettivi per una o poche specie ioniche. La presenza di cariche fisse forti sull’imboccatura del canale rende la sua permeabilità inversamente proporzionale al raggio anidro degli ioni in quanto viene allontanato l’alone idrico di solvatazione (es: canale per il sodio). La presenza di cariche fisse deboli sull’imboccatura del canale rende la sua permeabilità inversamente proporzionale al raggio idrato degli ioni (es: canale del potassio e dello zolfo). I canali la cui permeabilità (e quindi la loro specificità) non è correlata né al raggio anidro né a quello idrato, presentano all’interno una sequenza di specificità che consiste in una serie di cariche e in una determinata conformazione spaziale che permette il passaggio solo a determinate specie ioniche.”
La specificità del canale per uno ione o per un altro ione è determinata dalle proteine che lo compongono, spiegazione descrittiva a cui manca un particolare. Quell’insieme di proteine determina un campo magnetico di una frequenza ben precisa e specifica per gli ioni che devono transitare.
Per quanto riguarda poi il passaggio transmembrana, si deve pensare alla tensione superficiale e la metafora che permette di comprendere il meccanismo lo conosciamo da sempre ma non ci abbiamo mai fatto caso; provate ad immaginare una bolla di sapone e la cannuccia che vi entra e che vi esce senza farla scoppiare e immettendoci all’interno del fumo, o un’altra bolla. Si tratta sempre di magnetismo e di elettroni.
I legami chimici sono in effetti legami magnetici.
Come ultimo argomento resta ancora la legge dei domini di coerenza.
Dal libro “Lo sviluppo spontaneo della conoscenza negli organismi viventi: unità di funzione e struttura. Autori: Emilio Del Giudice and Alberto Tedeschi:Abstract. Le interazioni intermolecolari all’interno degli organismi viventi avvengono non come eventi individuali indipendenti ma come parte di una rete collettiva di eventi interconnessi. La correlazione consiste in un reciproco accordo di fase tra le molecole in sintonia con un campo elettromagnetico da esse prodotto. L’oscillazione elettromagnetica presenta accordi tra le frequenze dei vari modi oscillatori analoghi a quelli rinvenibili in una partitura musicale. Nella dinamica biologica il significante, cioè l’insieme dei segnali elettromagnetici, coincide con il significato, cioè con l’insieme delle reazioni biochimiche da essi generate. Struttura e funzione vengono perciò a coincidere. Se uno stimolo oscillatorio proveniente dall’esterno entra all’interno di questa struttura dinamica ne stimola un’evoluzione la cui natura non è determinata univocamente dalla struttura del segnale fornito ma dipende anche dalla struttura del sistema (milieu) a cui il segnale è fornito e dalla sua storia. Il segnale esterno non fornisce perciò un’informazione nel senso della teoria convenzionale formulata da Shannon ma è uno stimolo allo sviluppo della dinamica spontanea dell’organismo. Intermolecular interactions in living organisms are not independent individual events but are inserted in a network of interconnected events. Correlation is provided by a mutual phase agreement among molecules in tune with a self-produced electromagnetic field. Electromagnetic oscillation exhibits accords among the frequencies of the vibrational modes which look like the accords existing in musical scores. In the biological dynamics the signifier, namely the ensemble of electromagnetic signals, coincides with the signified, namely the ensemble of the induced biochemical reactions. Therefore, structure and function coincide. An external oscillatory stimulus entering within such dynamical structure induces an evolution not uniquely determined by the structure of the signal but depending also by the structure and the history of the system (milieu) which receives the signal. The external signal doesn’t supply an information in the sense of Shannon conventional theory, but is a stimulus to the development of a spontaneous dynamics of the organism.
Cercando di rendere più semplice questo discorso, che diventa utile anche per spiegare la differenza tra esperimenti eseguiti in vivo ed in vitro, questa legge dei domini di coerenza individuata da Giuliano Preparata (7) ed Emilio Del Giudice, che spiega il fenomeno, deve essere conosciuta.
Ha anche a che fare con l’effetto diapason; se eccito un diapason tagliato su una determinata frequenza e lo pongo tra altri diapason di frequenze diverse, solo i diapason di frequenza identica si metteranno a loro volta a vibrare, indipendentemente dalla distanza se non vi sono sovrapposti ostacoli.
Oppure si può pensare a chi accorda un pianoforte; il tecnico oggi ha strumenti tecnologicamente avanzati, ma anticamente disponeva di un diapason per ogni corda del pianoforte; poneva il diapason eccitato sullo strumento musicale, e successivamente tendeva la corda che, raggiungendo la frequenza corretta, si metteva a sua volta a vibrare, mentre le altre corde di frequenza diversa non venivano eccitate.
Nell’effettuazione di una reazione in vitro, questa avverrà con la prima molecola che entrerà nel raggio di azione delle molecole del primo composto, come avviene quando qualche corpo celeste entra nel raggio di azione dell’atmosfera terrestre che lo attira verso terra, indipendentemente dal campo magnetico del corpo stesso.
In vivo, questo non accade perché gli atti metabolici finalizzati alla vita e alla salute dell’organismo, devono svolgersi consequenzialmente e gerarchicamente, in maniera precisa e ordinata e la molecola che deve reagire deve essere quella e solo quella; qualora non fosse quella corretta, si genererebbe una alterazione metabolica che, se lieve, potrebbe anche essere compensata, ma se non fosse sufficiente il meccanismo compensatorio che possiede la materia vivente, quello sbaglio molecolare potrebbe, a cascata, precipitare danni, o localmente e riparabili, ma potrebbe anche dare situazioni irreparabili.
Lo stesso meccanismo è anche alla base dei fenomeni dell’invecchiamento.
Questa precisione e questo ordine, nella materia vivente, sono dovuti ai segnali magnetici contenuti nel campo magnetico in cui avviene l’atto metabolico che deve seguire in maniera esatta quello precedente, e precedere quello successivo, il tutto coordinato con i miliardi e miliardi di altri atti metabolici che avvengono contemporaneamente e a più livelli, aggregando o disgregando molecole ben precise.
Oltre a questo questi atti metabolici sono anche condizionati dal campo magnetico che ci avvolge tutti e che determina quelli che sono definiti oggi come epigenetica.
Per poter immaginare questo influsso esterno, è sufficiente pensare ai raggi solari e all’abbronzatura.
I raggi solari non sono altro che fotoni di una determinata frequenza, e fotoni, fononi e solitoni con la nomenclatura che si sta allargando, rappresentano forme diverse di energia espressa in modi diversi, ma tutti caratterizzate da frequenze specifiche e ben identificabili.
Questi campi magnetici, endogeni ed esogeni, variano in dipendenza di numerose cause e, quelli direttamente correlati alle funzioni dell’organismo, lo fanno a seconda delle necessità dell’immediato, rapidamente e diversamente da un luogo all’altro e da un organo all’altro dell’organismo.
Pertanto accade che, diversamente dalla reazione in vitro, dove è la vicinanza che permette la reazione, nel vivente la o le molecole coinvolte, possono essere anche lontanescavalcando altre molecole che in vitro avrebbero immediatamente reagito trovandosi in prossimità, producendo l’atto metabolico coordinato.
Il parametro necessario, in vivo, non è la prossimità, ma la frequenza.
In vivo le molecole rispondono alla legge dei domini di coerenza, e la forza che le spinge sarebbe rappresentata da forze tipo le dispersive di London o di Van der Waals.
Nel caso poi di come entrano ed escono le sostanze necessarie e le scorie nelle cellule, anche se si dovrà ricercare ancora molto, è stato fatto un primo passo per spiegare questa differenza tra le reazioni in vivo ed in vitro.
Con questi dati, possiamo anche ipotizzare come può essere trasportato nell’aria un virus, al di là delle gocciole diFlügge (i droplet degli starnuti e dei colpi di tosse), e postulare che campi magnetici possano condizionarne il trasporto pensando alla famosa onda portante delle radio trasmittenti in cui il segnale viene rilevato quando viene attivato il pulsante microfonico, ma la voce non giunge sino a che non si parla, comportandosi come un fiume in cui si getta qualcosa che galleggia e che la corrente trasporta.
Se i ricercatori si impegnassero utilizzando misuratori di campo e di cariche ioniche, strumenti che sono di uso comune per i fisici e gli elettrotecnici, si arriverebbe a concludere che i virus, si comportano come qualsiasi particella in sospensione, cosa che sono in effetti, e da poco abbiamo assistito al fenomeno dell’arrivo in Europa della sabbia rossa del Sahara.
Quindi non solo trasmissione diretta con sternuti e colpi di tosse, e a seguire, ricordando la legge dei domini di coerenza e le cariche ioniche positive e, in particolare quelle della proteina Spike, si può ipotizzare il tropismo per cellule specifiche in cui l’affinità è determinata dalla frequenza del campo magnetico della parete cellulare o dei canali ionici presenti.
Ma oltre a quello si può anche pensare a come neutralizzare, non solo il coronavirus, ma tutte le sospensioni patogene che hanno cariche positive, con un produttore di vento ionico negativo, che oltre a sanificare gli ambienti, potrebbe neutralizzando i virus, tranquillamente sostituire le mascherine.
Esistono già in commercio apparecchietti del genere, che devono però, per essere efficienti, produrre grandi quantità di ioni negativi.
Sono piccoli strumentini che portati appesi al collo come ciondoli di minimo spessore e di circa 10 cm di lunghezza, producono quello che è definito vento ionico, e che permise ai ricercatori del Massachussetts Institute of Technology, di progettare un velivolobasato su questo fenomeno elettrostatico, consistente nella produzione interna all’aereo, di un flusso di ioni in grado di spingerlo sorreggendolo, permettendogli un volo costante.
In campo aeronautico, l’uso della propulsione ionica viene descrittodall’elettro-idrodinamica, materia che riguarda la produzione di elettroni e di ioni,per trasmettere una spinta permettendo a velivoli di volare ma solo all’interno dell’atmosfera
Il meccanismo citato porta allo sviluppo di un effetto corona, in cui una determinata corrente elettrica si muove in un conduttore con un potenziale elettronico molto elevato all’interno di un sistema neutro circostante, come l’aria.
Questa fluttuazione continua di molecole di aria ionizzata negativamente, produce una spinta che è in grado di far volare un velivolo; tale vento ionico si può produrre in maniera ridotta ma sufficiente allo scopo, da utilizzare per neutralizzare i virus carichi positivamente che perdono la carica e non vengono più attratti diventando inoffensivi.
Sino a tre anni fa, chi si dedicava alla medicina quantistica non avrebbe mai pensato che questo genere di ricerca avrebbe potuto avere un risvolto in virologia, ma, in effetti, in questa specialità medica l’applicazione delle leggi della fisica risulta addirittura più comprensibile che nel campo delle malattie degenerative neurologiche dove oggi si è concentrata la ricerca perché abbiamo a che fare con una causa individuabile in materiale non vivente che obbligatoriamente risponde alle leggi della fisica.
Questa pandemia e la poca efficacia delle cure attuali, soprattutto a livello preventivo, hanno attirato l’ attenzione di chi si dedica alla medicina quantistica per cui è stato semplice traslare tutti i dati già noti, anche sul coronavirus e virus in genere, soprattutto alla vista di come questa incresciosa vicenda viene gestita, cercando di far notare come potrebbe essere utile investire nella fisica per risolvere problemi come questo, qualora ce ne fosse la volontà, ricordando ancora un ulteriore argomento che dovrebbe dar da pensare a molti di coloro che ancora ragionano e usano la statistica solo come ultima risorsa.
I prioni e la malattia di Creuzfeld Jacobs: I prioni sono proteine pure che, senza DNA ed RNA riescono a determinare fenomeni come fanno i virus, determinano malattie e si fanno replicare; come è possibile che ciò avvenga, se non c’è alcun patrimonio genetico a disposizione?
Il prione è una proteina costituita dagli stessi atomi della proteina non patologica, ma che ha solo modifiche spaziali rispetto a quella non patogena. Il fenomeno è conosciuto dai biochimici sotto il nome di isomeria conformazionale; ne esistono diverse forme ed è noto che l’isomeria cambia gli effetti nelle reazioni chimiche.
Se gli atomi sono gli stessi e nello stesso numero, c’è una spiegazione per svelare il mistero che la chimica conosce ma non spiega; la proteina isomerica, rispetto alla proteina originale non patogena, genera un campo magnetico differente, e forse le risposte a molti interrogativi a cui la chimica non può rispondere possono ritrovarsi nella fisica quantistica e nell’introduzione del parametro campo magnetico e frequenza.
Bibliografia:
- Riferimento a leggi di fisica già esistenti con citazione dell’enunciatore e discussione diretta di alcuni argomenti col Prof. Luc Montagnier, Emilio Del Giudice ed il professor Piergiorgio Spaggiari (Fisico e medico, presidente AMBB e coordinatore del primo master internazionale di medicina quantistica tenuto dalla Università La Sapienza Unitelma Roma).
- Professor Velio Bocci scomparso nell’Ottobre 2019. Sito dell’Università di Siena (1240): già Professore emerito dell’Università di Siena, grande studioso e ricercatore di fama mondiale. Già docente di Fisiologia generale. Al professor Velio Bocci era stato conferito il titolo di Professore Emeritodell’Università di Siena nel maggio del 2003.Laureato in Medicina e chirurgia all’Università di Siena nel 1954, il professor Bocci aveva iniziato la sua carriera nel 1955 in qualità di assistente prima alla cattedra di Clinica chirurgica generale e poi di Fisiologia generale, fino a diventarne professore ordinario. Nel 1981 era stato nominato direttore dell’Istituto di Fisiologia generale della facoltà di Farmacia, poi divenuto Istituto di Fisiologia generale e scienza dell’alimentazione, incarico che aveva mantenuto per diversi mandati.Pioniere degli studi sull’Interferone, di cui la prima riunione scientifica si tenne a Siena alla fine degli anni ’60, comprese subito l’importanza dell’Interferone e di altre molecole, citochine, nella fisiologia e nella fisio-patologia.Autore di molte pubblicazioni scientifiche, Bocci è ricordato come un maestro di scienza e un grande ricercatore.
- Frase tratta da “Il salto quantico in medicina” autore Gastaldi Tiziano, Peruzzo editore.
- Luigi Cavalli Sforza: Nato a Genova nel 1922, laureatosi nel 1944 a Pavia e nel 1950 a Cambridge, dove fu assistente dell’illustre statistico Ronald Fisher, Cavalli-Sforza fu dirigente del reparto ricerche microbiologiche dell’Istituto Sieroterapico Milanese dal 1950 al 1957, e professore di genetica prima all’Università di Parma dal 1958 al 1962, poi all’Università di Pavia e successivamente all’Università Stanford in California. “Analisi Statistica per Medici e Biologi – Serie di Biologia e Medicina – BORINGHIERI ed.
- Emilio Del Giudice (Wikipedia):<<Fisico teorico di formazione, durante gli anni settanta, insieme a Sergio Fubini, Paolo Di Vecchia e Gabriele Veneziano è stato uno dei cardini di un’attiva scuola di fisica teorica a cui si deve l’attività pionieristica sulla teoria delle stringhe. Fu un pioniere anche della teoria quantistica dei campi nella materia soffice, concentrandosi principalmente sul ruolo dell’acqua liquida nella fisica degli organismi viventi e dedicandosi alla ricerca sulla fusione fredda, di cui è stato noto sostenitore. In seguito divenne noto per i suoi studi con Giuliano Preparata all’Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN) nel campo della materia condensata. È conosciuto anche per le sue qualità di divulgatore scientifico, in particolare sulla meccanica quantistica. Ha lavorato al Niels Bohr Institute di Copenaghen; e poi è stato membro dell’International Institute of Biophysics, a Neuss, in Germania>>. Di mia conoscenza: collaborava col premio Nobel Luc Montagnier sino alla sua morte e aveva collaborato alla costruzione assieme a Getullio Talpo e altri della ionorisonanza ciclotronica endogena. Insieme al giornalista Maurizio Torrealta, ha scritto il libro Il segreto delle tre pallottole.
- Pappo di Alessandria. Wikipedia: è stato un matematicogreco antico, uno dei più importanti del periodo tardo imperiale.
- L’Università Vita-Salute San Raffaele (UniSR) è un ateneo privato italiano con sede a Milano fondata nel 1996 all’interno dell’Opera San Raffaele da don Luigi Maria Verzé, che ne è stato rettore fino alla morte, nel 2011. L’Università è affiliata con l’Ospedale San Raffaele di Milano, che dal 2012 è entrato a far parte del Gruppo Ospedaliero San Donato.
Giuliano Preparata Wikipedia: Preparata (Padova, 10 marzo 1942 – Frascati, 24 aprile 2000) è stato un fisico italiano. Frequenta il Liceo classico Umberto I di Roma e si laurea alla Sapienza in Fisica Teorica, summa cum laude, relatore Raoul Gatto, nel 1964. L’anno successivo è a Firenze, borsista CNR, poi professore incaricato di Fisica dei neutroni. Dal 1967 al 1972 insegna nelle più prestigiose università americane quali Princeton, Harvard, Rockefeller, New York University. Consegue la libera docenza in Fisica Teorica nel 1969; vince il concorso a cattedra di Fisica Teorica nel 1975. Dal 1974 al 1980 è Staff Member nella Theory Division del CERN di Ginevra.Giuliano Preparata ha dedicato gran parte della sua attività scientifica alla fisica delle particelle, portando rilevanti contributi alla costruzione del Modello Standard. In particolare ha chiarito la natura del campo quantistico di Dirac del quark e ha proposto una soluzione al problema cruciale del confinamento del colore nell’ambito della Cromodinamica quantistica (QCD).Dal 1987 ha rivolto la sua attenzione anche ai problemi della materia condensata e alla fisica nucleare nel quadro della teoria quantistica dei campi, avanzando nuove teorie su soluzioni coerenti della QED in sistemi abbastanza densi e abbastanza freddi applicabili alla fusione fredda. Ha inoltre sviluppato con la biologa molecolare Cecilia Saccone un modello markoviano di evoluzione molecolare che ha ricevuto notevole attenzione da parte della comunità scientifica internazionale.Ha pubblicato circa 400 lavori nei seguenti campi: fisica subnucleare, fisica nucleare, fisica del laser, superconduttività, superfluidità, acqua liquida e solida, materia condensata (vetri, colloidi, elettroliti, ecc.), fisica delle stelle di neutroni, astrofisica dei GRB (Gamma ray burst), fusione fredda. Si è inoltre interessato alle proprietà dei campi elettromagnetici dell’acqua, in una serie di lavori sperimentali poi ripresi nel 2009 dal Premio Nobel per la Medicina Luc Montagnier.