Una richiesta di aiuto alle Istituzioni per difendere la Sicilia dal COVID-19 viene lanciata, con una petizione on line su Change.org, dall’ AIDM (Associazione Italiana Donne Medico di Catania). L’iniziativa é voluta e sostenuta dalla dott.ssa Claudia Pricoco, consigliere nazionale AIDM e past president della sezione di Catania e dalla dott.ssa Patrizia Barone, consigliere AIDM Catania. Nella nota, inoltrata ai vertici dello Stato e della Regione, si richiedono soprattutto tamponi e dispositivi di protezione individuale DPI.
“Partecipi del gravoso lavoro che le istituzioni preposte stanno svolgendo e del quale Vi siamo infinitamente grati. Desideriamo evidenziare le gravi criticità che a tutt’oggi vive la Regione Sicilia. Il personale sanitario è ancora privo degli essenziali presidi di protezione per affrontare il lavoro in ospedale e sul territorio. E’ gravissima la carenza dei reagenti per la lettura dei tamponi. Non sono messe in atto le strategie di prevenzione adottate nelle altre Regioni d’Italia che prevedono l’esecuzione dei test non solo ai sanitari. Così come disposto dagli organi competenti della nostra Regione, anche a tutti i lavoratori che sono esposti al contatto giornaliero con il pubblico. Infine anche agli ospiti delle residenze sanitarie assistenziali per anziani e disabili e, ove necessario, ai familiari”.
In particolare – sostiene l’AIDM (Associazione Italiana Donne Medico di Catania) – i tamponi permetterebbero la selezione dei sani dagli asintomatici positivi. Questa è ad oggi unica strategia per limitare la pandemia ed evitare l’ingorgo delle strutture sanitarie.
La petizione dell’ aidm è indirizzata al presidente della Repubblica Mattarella, al premier Conte, al ministro della salute Speranza, al governatore della Regione Siciliana Musumeci e all’assessore alla sanità Razza
“Anche l’OMS – si legge – sollecita l’esecuzione capillare di test nel Centro-Sud dove ancora l’emergenza non è al picco. Abbiamo 15 giorni di vantaggio rispetto alle più sfortunate regioni del Nord che non dobbiamo sprecare. Certi dell’attenzione, vista la gravità del momento, con l’auspicio di riuscire a superare nel più breve tempo possibile questa fase di emergenza. Infine, conclude l’associazione Italiana Donne Medico di Catania, ci rivolgiamo alle SS.LL. e, in particolare, al Sig. Presidente della Repubblica che, in quanto siciliano, di questa terra conosce virtù, limiti e condizioni, affinché si possa provvedere urgentemente all’attuazione delle misure sopra sollecitate prima che la situazione precipiti rovinosamente”.
Per sottoscrivere la petizione: http://chng.it/qfjZ8xRC