Dr. Alfio Giovanni Patanè
Dott. in Filosofia
Docente in Scienze Umane, specialista in Neurologia
Membro ISTAART
(The Alzheimer’s Association International Society to Advance Alzheimer Research and Treatment)
Abstract
The author describes a number of neurological syndromes which more often than not don’t reach the direct observation of the medical specialist. Therefore, they wish for the construction of a “pre-semiotics”, to be diffused on a larger scale together with a simpler access to local infrastructures in order to facilitate the premature therapy of the discussed syndromes.
Introduzione
Nel contesto di un’operazione di recupero di dati semeiotici su larga scala, sui quali si fonda la clinica neurologica, è ancora più perentorio il binomio prevenzione-benessere. Anzi, mai più che ai giorni nostri, uso ed abuso del concetto di “prevenzione” sembrano categorizzare l’universo scientifico fondato sulla latitudine del rapporto medico-paziente.
Tuttavia, non per amore di esasperazione né per realizzazione di proposizioni antinomiche, siamo andati ad interrogarci sulla possibilità di una pre-semeiotica in campo neurologico. Significhiamo con il termine “pre-semeiotica” tutta una gamma di “segni”, anche se non necessariamente correlati, almeno in determinate fasi, a sintomi che viceversa possono anche tardivamente comparire.
Onde suffragare la possibilità di una serie di enunciati rivolti a rinvenire in uno stato di pre-precocità segni prodromici di una semeiotica in taluni disturbi neurologici, abbiamo rivolto la nostra osservazione anche in un contesto atipico quale potrebbe ad esempio essere uno studio odontoiatrico. Esso si è rivelato per i motivi fra poco esplicitati anche un atelier per la scepsi di pre-evenienze neurologiche.
Sindrome del mento addormentato
In primo luogo penserei alla “sindrome del mento addormentato”, che fu descritta in origine da Bell nel 1830, spesso persino negletta ed infine ripresa seriamente nel 1963 in numerosi paper. Essa è caratterizzata da anestesie e parestesie di mento, labbro inferiore e parte interna della gengiva inferiore lungo il decorso delle aree innervate dal nervo mentoniero e dal nervo alveolare inferiore. In qualche sparuto caso, slatentizzata da recente anestesia locale. A proposito di ciò vari studi, che sarebbe lungo enumerare, descrivono un esordio improvviso ed acuto, in assenza di cause traumatiche o di qualsivoglia patologia a carico dei denti, come infiammazioni o infezioni. Viceversa, occorrerà ricercare una manifestazione correlata alla presenza di una neoplasia sistemica o un coinvolgimento
del sistema nervoso centrale, da parte di tale neoplasia. Infatti, in letteratura, tale sintomo è stato descritto come prima manifestazione di tumori a piccole cellule del polmone, tumore mammario, tumore prostatico o malattie ematologiche come linfomi e leucemie acute.
In una revisione sistematica della letteratura di 16 studi e 136 pazienti, apparso su un paper nel 2008, il tumore maggiormente coinvolto era quello della mammella (40%) seguito da linfoma (20%), prostata (6,6%) e leucemie (5,1%). (Susanna Gallo, Oncologa)
Nevralgia del trigemino
Più diffusa, ma non per questo subito individuata, la nevralgia del trigemino la cui delineazione mima la patologia dentale e proietta dei dubbi sulla possibilità che le procedure dentali possano causare o meno la nevralgia del trigemino (Fromm GH, Graff-Radford SB, Terrence CF, 1990).
Nel decorso di tale territorio innervato dal nervo trigemino, si può talvolta riscontrare mediante angio-RMN-encefalo, difficoltà dell’articolazione mandibolare, della masticazione e persino della fluenza verbale, causa conflitto neuro-vascolare. Esso è dovuto ad un contatto anche minimo tra un nervo cranico ed una struttura vascolare arteriosa o venosa.
Nevralgia glossofaringea
La fisiopatologia della nevralgia glossofaringea è analoga a quella della NT per le caratteristiche pressoché identiche del dolore. La maggior parte dei casi è idiopatica, sebbene sia stata descritta una compressione vascolare. La nevralgia glossofaringea può essere causata da neoplasie orofaringee, da infezioni peritonsillari, da un legamento stilo ioideo osteofitico ed aneurismi carotidei. Il dolore è analogo a quello del trigemino, sebbene alcuni pazienti presentino un dolore sordo che persiste per minuti o ore. In tali casi il paziente, obbedendo ad una certa logica che si fonda sulla regione anatomica, si indirizza, spesso autonomamente, verso lo specialista di otoiatria, non immaginando lontanamente che possa trattarsi di vera e propria nevralgia. Le procedure rivolte ad esami di pertinenza otoiatrica si rivelano negative e la diagnosi viene spesso ritardata e si giunge dal neurologo con notevolissimo ritardo.
Sindrome di Parkinson’s
Essa è caratterizzata nella sua “preistoria” da iniziali tremori, quasi impercettibili, alla mandibola e al viso. Possono anche rilevarsi precocemente, e sarebbe una grande opportunità per il paziente se vi fosse riscontro anche da parte del neurologo, infatti saremmo in fase pre-clinica con tutti i vantaggi del caso. Tuttavia è più facile che si constatino nel corso di procedure odontoiatriche.
Ed infine dolori genericamente localizzati quali:
a) Dolori testa collo;
b) Dolori mandibolari;
c) Odontodinia;
d) Nevralgie;
e) Malattie dismetaboliche (diabete, etc..)
tutti sintomi precoci, ma di insolito rinvio alle cause che li producono.
Conclusioni
In virtù di quanto esposto, è auspicabile, specialmente nel meridione d’Italia, un maggior accesso presso le strutture neurologiche dell’ambiente e del territorio, anche per sintomi che il buonsenso classifica come insoliti. Infatti, anche dalle brevi considerazioni poc’anzi descritte, la semeiotica neurologica classica talvolta non è applicabile nella preistoria di determinate malattie, con le conseguenti complicazioni della situazione.
L’auspicio pertanto della costruzione di una pre-semeiotica potrebbe facilitare l’accesso alle opportune terapie e quindi ad evitare interventi terapeutici tardivi e più complessi.