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Qualità della vita e Sistema salute, riflessioni a margine dello studio

Anche quest’anno è uscita l’ indagine con classifica generale sulla “Qualità della vita 2018” coordinata dal Dipartimento di Scienze sociali ed economiche dell’Università La Sapienza di Roma, pubblicata da Italia Oggi. Lo studio prende in esame vari aspetti dei territori e tra questi, c’è il “Sistema Salute” nel quale, Latina è classificata penultima.
Allo scopo di riflettere su un sistema così complesso come la salute, composto di molti aspetti tutt’altro che trascurabili, sarebbe stato auspicabile che in tale indagine venissero utilizzati parametri riconosciuti e già disponibili tanto a livello nazionale quanto regionale.
Premesso che l’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la salute come “ uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non come una semplice assenza di malattie e infermità” (Costituzione OMS 2009), è chiaro che tale definizione sottolinea il fatto che la salute rappresenta un elemento centrale nella vita e una condizione indispensabile del benessere individuale e della prosperità della popolazione.
Indicatori di benessere soggettivo hanno oramai sostituito quelli sintetizzati esclusivamente da misure oggettive riguardanti la salute dell’individuo e l’efficienza dei servizi sanitari.
Gli indicatori utilizzati sono molteplici e tra questi la speranza di vita alla nascita riassume sinteticamente la condizione di salute di una popolazione.
Dall’indagine sulla Qualità della vita nelle province italiane invece, emerge chiaramente il parametro guida per stabilire la classifica sul Sistema Salute: le risorse esistenti sul territorio, presumibilmente sia pubbliche che private, misurate in vario modo: posti letto, personale e tecnologia, assumendo a parametro il dato a livello complessivo o per specifici settori d’intervento. In concreto, si è ritenuto di creare una relazione tra risorse dedicate al sistema salute e la salute dei cittadini.
Tra gli indicatori utilizzati, tuttavia, non si trova nulla di programmi di prevenzione e di promozione degli stili di vita, di accessibilità alle cure intermedie sul territorio (RSA, Hospice, Assistenza Domiciliare) di programmi per il reinserimento lavorativo dei pazienti con disturbi mentali. Non si trovano neppure indicatori relativi all’efficienza e all’efficacia delle reti tempodipendenti come quella dell’infarto. Non si trova alcun elemento conoscitivo sulla propensione al consumo di prestazioni sanitarie da parte della popolazione.
Interessante, poi, è scoprire che, in altre parti dell’indagine sulla Qualità della Vita, Latina risulta essere in cima alle graduatorie su due parametri che, stante il piazzamento del suo sistema salute, risultano di certo difficilmente interpretabili: morti ogni 1000 residenti Latina risulta essere 12°; nati vivi per 1000 abitanti, Latina risulta essere 11°. Entrando sempre più nel merito dello studio, ulteriori incongruenze emergono in modo palese: per esempio Latina, nel Sistema Salute, risulta 46° in merito al parametro dei posti letto di oncologia per 1000 abitanti. Si tratta di riconoscimento, considerati i piazzamenti su altri parametri, da valutare positivamente. Tuttavia anche questo è da rileggere: le terapie oncologiche sono sempre più di tipo ambulatoriale. Latina è sede di una delle sperimentazioni maggiormente significative per la chemioterapia ambulatoriale (Casa della Salute di Aprilia) ed è intenzione della Direzione Aziendale svilupparla ulteriormente. In altro settore dello studio (cfr. Disagio Sociale), Latina è al 9° posto in “ospedalizzazione per disturbi psichici ogni 1000 abitanti”.
Anche in questo caso, purtroppo, la valutazione fatta non è coerente con la realtà poiché risente dell’evidenza che il Reparto SPDC del Goretti, nel corso del 2017, è rimasto chiuso. Fosse stato operativo per l’intero esercizio, è ragionevole immaginare che il posizionamento della provincia avrebbe subito un “declassamento” anche significativo.
La sanità è un oggetto complesso dove l’offerta genera domanda e dove sono l’appropriatezza e la professionalità degli operatori, non il volume complessivo di risorse, a rendere una struttura o un Sistema migliore di altri.
Sebbene è notorio che la provincia di Latina necessiti di nuove risorse professionali e strumentali, i fondamentali della salute non la collocano certo al 109° posto. L’uscita dallo stato di commissariamento della Regione Lazio, già dal prossimo esercizio, consentirà di integrare le fila del nostro organico ma certo non per risalire la graduatoria di un indagine che, per i limiti oggettivi rappresentati, non è ancora in grado di rappresentare il Sistema Salute.

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