E’ stata firmata oggi, come annunciato nei giorni scorsi, la delibera per l‘assunzione a tempo indeterminato di 199 persone, di cui 146 infermieri, 29 ostetriche e 24 Oss in tutta l’Area Vasta per garantire la copertura del turn over dallo scorso agosto al prossimo marzo. La firma del direttore generale suggella un impegno importante, che si quantifica sui 10 milioni di euro, frutto anche di un confronto continuo con i rappresentanti dei lavoratori.
“Il nostro personale è adeguato e coerente alle necessità – spiega Lorenzo Baragatti, direttore del Dipartimento delle Professioni Infermieristiche ed Ostetriche – Il lavoro di monitoraggio è continuo e quotidiano, con l’obiettivo di garantire i servizi al cittadino e un impegno sostenibile ai dipendenti. Il ricorso alle agenzie interinali è limitato, se si pensa che gli assunti con contratto di affitto rappresentano il 2,6% della forza lavoro del Comparto. Le “infornate di interinali” di cui parla Nursind nel suo comunicato non sono una realtà riscontrabile, quindi, visti i numeri. A volte però, è necessario seguire questa strada. Per esempio quando le graduatorie non ci sono oppure a fronte di numerose rinunce, come già accaduto recentemente. Nell’ultimo anno, rispetto al dicembre 2018, abbiamo assunto molti infermieri in più in Azienda, e in Valdarno la quota è stabile”.
I dati sul rapporto tra infermieri e pazienti forniti da Nursind, sono relativi a uno studio internazionale. “Ma è uno studio, non ci sono leggi che definiscano gli standard europei da rispettare – continua Baragatti – L’ospedale del Valdarno, come riportato nei documenti ministeriali, è sicuro e lo sono tutte le nostre strutture. A livello aziendale, e non solo per la Gruccia quindi, negli ultimi mesi è stata rafforzata la presenza in area medica. Inoltre, nel periodo del picco influenzale, oltre a garantire le sostituzioni delle assenze a vario titolo, il Pronto Soccorso del Valdarno sarà ulteriormente rafforzato con l’assegnazione di due operatori sociosanitari. Vorrei concludere dicendo che, diversamente da quanto detto da Nursind, in Sanità non si ragiona più in termini di dotazione organica ma di fabbisogno, in base ai servizi quindi. Ci lavoriamo ogni giorno”.