I sempre più frequenti infortuni lavorativi, domestici, durante lo svolgimento di attività motoria e gli incidenti stradali, hanno fatto sì che la branca della traumatologia superasse numericamente l’ortopedia. Molti Ospedali – seguendo il modello americano – si sono evoluti dunque in Trauma Center per l’applicazione di protocolli che, oltre a salvare la vita al paziente, garantiscono la presa in carico dell’arto o degli arti coinvolti.
Mano e polso, per la grande importanza che rivestono per la vita di relazione della persona, non devono passare in secondo piano in caso di traumi ad alta complessità. Se ne è discusso a Bologna il 16 febbraio scorso, durante lo svolgimento dell’evento scientifico dal tema “Il damage control orthopaedics nella traumatologia della mano e del polso”.
Si tratta del 3° congresso sul tema con la responsabilità scientifica del dott. Roberto Urso, specialista in Ortopedia e Traumatologia presso il Trauma Center dell’Ospedale “Maggiore” di Bologna e organizzato da AV Eventi e Formazione.
Traumatologia della mano e del polso, l’azione dei trauma center. Intervista al dott. Urso
Rete di emergenza-urgenza di chirurgia della mano, intervista alla dott.ssa Pfanner
Traumi mano e polso, l’approccio seguito dal prof. Max Haerle
Puntare sui giovani e consolidare la presenza della SICM. Intervista al prof. Michele Riccio
Rete regionale per il Trauma in Veneto, intervista al dott. Coraìn
Linee guida SICM e attività peritale, intervista al dott. Caruso