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L’azienda Americana Biogen chiederà alla FDA (organo regolatorio Usa sui farmaci) l’autorizzazione per il farmaco sperimentale ‘Aducanumab’, un anticorpo specifico contro la proteina tossica ‘beta-amiloide”, da sempre principale indiziata nella demenza di Alzheimer.
L’azienda presenterà a breve alla FDA i documenti per chiedere l’autorizzazione all’uso del farmaco, per la quale ci vorranno 1-2 anni; e potrebbe affacciarsi anche verso le autorità regolatorie europee.
Michele Vendruscolo, del dipartimento di chimica dell’Università di Cambridge ed esperto del settore, ha dichiarato che se approvato dalla FDA, sarà il primo farmaco capace di curare l’Alzheimer . “Altrettanto importante è il fatto che Aducanumab dimostra che intervenire sull’aggregazione del peptide beta-amiloide è un approccio terapeutico efficace – continua l’esperto. Questa dimostrazione aprirà la strada per lo sviluppo di altri composti ancora più potenti per l’Alzheimer e per altre malattie neurodegenerative, inclusi Parkinson e sclerosi laterale amiotrofica”.

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Continua il ciclo di incontri aperti al pubblico

AREZZO – Terzo incontro, aperto al pubblico, sul tema dell’Alzheimer. Si terrà martedì 22 maggio alle 18 alla Rsa Maestrini, via Golgi ad Arezzo. Argomento, “Mia nonna è diversa dalle altre: come parlare al bambino della malattia del nonno o della nonna”.

Interverranno le psicologhe psicoterapeute di AIMA, Erika Picchi e Elisa Sandroni. Il ciclo di incontri è organizzato da AIMA, Asl Toscana sud est e Rsa Maestrini.

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La creazione di reti nazionali per la gestione dei pazienti affetti da demenza e i nuovi criteri diagnostici per la Malattia di Alzheimer nella fase preclinica sono stati al centro del XIII Convegno Nazionale della SINdem (Associazione Autonoma Aderente alla SIN per le demenze) che si è appena concluso.
Nella tre giorni del Convegno che si è svolta nella prestigiosa sede del Palazzo dei Congressi a Firenze, si è discusso dell’importanza della creazione di reti nazionali che consentano la condivisione delle risorse al fine di raggiungere obiettivi comuni nel campo della prevenzione, della diagnosi precoce e della organizzazione dei servizi, ormai riconosciuta come una priorità anche nel nostro Paese.
Numerose, inoltre, sono state le comunicazioni dei prestigiosi relatori presenti, che hanno fatto il punto sui marcatori biologici utilizzabili con questa finalità, dagli sviluppi più recenti della tomografia ad emissione di positroni a tecniche tradizionali, come l’elettroencefalogramma, abbinato a sofisticate procedure di analisi quantitativa dei dati. Molto interesse ha destato anche la presentazione di nuovi approcci nella individuazione di precocissime alterazioni delle capacità cognitive mediante l’uso dell’informatica personale: lo smartphone, ad esempio, può consentire di valutare in modo preciso se le abilità di orientarsi durante percorsi abituali presentano un iniziale deterioramento, un possibile sintomo d’allarme per un processo neurodegerativo.
“Il quadro generale per quanto riguarda lo sviluppo delle terapie – afferma il Prof. Stefano Cappa, Presidente della SINdem – è caratterizzato da un cauto ottimismo in attesa dei risultati degli studi in corso e dall’attenzione verso nuove strategie che vadano oltre l’esclusiva focalizzazione sul ruolo dell’amiloide.
I progressi della ricerca di base sono stati illustrati da comunicazioni che hanno esaminato il ruolo di meccanismi ancora poco esplorati nel campo delle malattie neurodegenerative, come il possibile contributo dell’infiammazione e il ruolo dell’ambiente nella regolazione dell’espressione genetica. Non è mancato l’accento sulla prevenzione
– conclude il Prof. Cappa – con comunicazioni che hanno confermato il ruolo dei fattori dietetici e di interventi di tipo nutriceutico nel rallentare l’evoluzione dei deficit cognitivi nella popolazione anziana a rischio”.

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Il calendario prende il via martedì 17 aprile. Le iniziative si terranno alla RSA Maestrini

“Quando un familiare incontra l’Alzheimer”. E’ il titolo del ciclo di incontri organizzato da Aima in collaborazione con la Rsa Maestrini e il Distretto di Arezzo della Asl Toscana sud est.
Gli incontri, ad ingresso gratuito, sono aperti a tutta la cittadinanza con l’obiettivo di affrontare alcuni temi legati alle demenze.
Ecco il calendario:
martedì 17 aprile, “Demenza e disturbi del comportamento”, con Cristina Donati (geriatra consulente della Maestrini);
martedì 8 maggio, “I servizi territoriali per la persona con demenza”, con Sabrina Palei (resp. RSA Maestrini) e Alessandro Perrone;
martedì 22 maggio, “Mia nonna è diversa dalle altre: come parlare al bambino/a della malattia del nonno o della nonna”, con le psicologhe psicoterapeute dell’AIMA, Erika Picchi ed Elisa Sandroni;
infine mercoledì 6 giugno “Le terapie psicosociali nella demenza”, con Silvana Repetti(resp. Logopedia Asl Toscana sud est e presidente AIMA Arezzo).
Tutti gli incontri prenderanno il via alle 18 e si svolgeranno all’interno della RSA Maestrini. Per informazioni, tel 334 2587391. Sono 5000 in provincia di Arezzo le persone affette da Alzheimer, circa 600 mila in Italia. Sono invece 3 milioni, a livello nazionale, le persone direttamente o indirettamente coinvolte nell’assistenza dei propri cari affetti dalla malattia (Piano Nazionale Demenze). L’80% è assistito direttamente dai familiari, in prevalenza figli e coniugi (37%) soprattutto di sesso femminile e con un’età media di 59 anni (Aima-Censis).
E’ una malattia che si stima in aumento con l’incremento della popolazione anziana: secondo l’Istat, da qui al 2031 gli over 64 raggiungeranno quota 17 milioni e 300 mila persone polska-ed.com. Se fino a qualche anno fa la fascia di età colpita da questo tipo di patologia era di persone oltre i 60-70 anni, oggi si ammalano sempre di più anche i cinquantenni.