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L’estate non diventi una tortura per gli animali di affezione: questo l’appello di Giovanni Di Paolo, direttore del Servizio Sanità animale della Asl della provincia di Chieti che, in tempo di vacanze richiama l’attenzione su elementari, ma fondamentali regole da rispettare se si hanno in casa cani, gatti, conigli, furetti e uccelli ornamentali.
«Nella stagione calda quello dell’abbandono non è l’unico rischio a cui gli animali vanno incontro – aggiunge Di Paolo – e non è nemmeno il più comune. In realtà basta ricordarsi che il cambiamento di clima richiede qualche accortezza in più nel quotidiano, come tenerli al riparo dal sole, non fare mancare acqua potabile cambiata di frequente, non lasciarli in auto e fare attenzione a colpi di sole e di calore a cui sono soggetti di frequente».
La raccomandazione vale anche per la scelta degli orari in cui portarli fuori, al mattino o alla sera quando è più fresco, e mai tenerli sul balcone, o, peggio ancora, legati.
Altra questione è quella delle vacanze e il problema che si pone per la custodia degli amici a quattro zampe: «Chi non ha la possibilità di portarli con sé per varie ragioni
– prosegue Di Paolo – può contare su una buona rete di servizi, come dog sitter, asili, rifugi convenzionati aperti a privati, pensioni e, in alternativa, parenti di buona volontà. Vale la pena comunque ricordare che l’abbandono è un reato perseguito penalmente, oltre che un atto grave sotto il profilo etico. In generale chi sceglie di avere la compagnia di un animale deve essere consapevole e conoscere caratteristiche e modalità di interazione con gli esseri umani, e ricordare che richiede tempo spazio, moto, alimentazione, pulizia. Pertanto sarà importante tenerlo presente prima di procedere a un acquisto o un’adozione, perché la sola buona pratica non basta: vanno rispettate regole precise».
Per i pochi, si spera, animali lasciati in strada e per randagi e vaganti senza proprietario è attivo nelle 24 ore il Pronto occorso veterinario, presso il canile sanitario di Lanciano. Per attivarlo è necessario segnalare la presenza di esemplari abbandonati alla Polizia municipale e agli altri corpi di Polizia.

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L’ATS Sardegna ha bandito un avviso pubblico rivolto a tutti i Comuni sardi per l’acquisizione dei contributi per la tutela degli animali e la prevenzione al randagismo (deliberazione del Direttore Generale n. 562 del 26/4/2018). 

Alla selezione possono partecipare le Amministrazioni locali che abbiano deliberato la disponibilità di un fondo per le sterilizzazioni di cani di proprietà e che abbiano assunto con delibera di Giunta comunale un impegno economico di compartecipazione al finanziamento per almeno il 50% dell’importo totale del progetto. Possono partecipare anche quei Comuni che hanno avviato, anche prima della pubblicazione del presente bando, un progetto di sterilizzazione dei cani padronali, purché lo stesso sia conforme ai criteri della selezione. 

L’importo complessivo è pari a 234.729,56 euro e la somma unitaria erogabile a ciascun Comune beneficiario è di 5mila euro. Le domande devono pervenire presso gli uffici dell’ATS Sardegna nelle modalità individuate dal bando. Al momento dell’approvazione della domanda sarà erogato il 70% del contributo, il restante 30% sarà liquidato al momento della rendicontazione finale. 

L’ATS Sardegna ha ricevuto l’incarico di predisporre l’avviso pubblico dalla Giunta Regionale che, con la delibera n. 55/14 del 13 dicembre 2017, ha disposto un cofinanziamento, sotto forma di contributi a favore dei Comuni, per incentivare le sterilizzazioni di cani padronali a rischio di riproduzione incontrollata. La delibera regionale fa riferimento, in particolare, ai cani adibiti alla custodia di greggi, ai cani da guardia di fondi rurali e ai cani di proprietà di cittadini che si trovino in particolari condizioni economiche accertate sulla base dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE). 

«Questa iniziativa – afferma il direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’ASSL Sassari, Francesco Sgarangella – mira a contrastare il fenomeno del randagismo causato dall’abbandono di cucciolate indesiderate e a favorire l’eradicazione dell’echinococcosi, una malattia parassitaria che provoca danni agli animali e all’uomo. Inoltre il controllo del randagismo limita i contenziosi legali per richieste di risarcimento danni e riduce le spese a carico delle Amministrazioni comunali».