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Immagini in alta risoluzione e meno radiazioni per le donne che si sottopongono all’esame Sono già in funzione a Gattinara e Santhià i nuovi mammografi per le attività di screening per la prevenzione del tumore del seno e per la mammografia clinica grazie ai medici e ai tecnici che lavorano in queste sedi. Si tratta di due strumentazioni di ultima generazione che hanno come caratteristica essenziale quella di disporre di un sistema avanzato di controllo della dose di radiazione; un aspetto di certo importante nell’ottica dell’impatto complessivo sulla salute. Il primo mammografo è entrato in funzione martedì 20 agosto a Gattinara, mentre dal 22 agosto è attivo anche quello presente all’interno della casa della salute di Santhià. Anche le immagini – grazie ai software di queste nuove apparecchiature – hanno una qualità molto elevata e consentono una precisione sempre più accurata sul fronte diagnostico. Tra gli accorgimenti ulteriori di questi due mammografi anche la presenza di luci colorate che puntano a rendere l’ambiente più confortevole per la paziente con l’obiettivo di infondere una maggiore serenità e tranquillità durante lo svolgimento dell’esame. Un impegno organizzativo notevole, quello che l’Asl di Vercelli ha messo in campo nelle scorse settimane sfruttando il periodo meno intenso di agosto per gli spostamenti, per evitare quanto più possibili disagi, o rallentamenti e consentire una ripresa delle attività a pieno regime.Ricordiamo che lo Screening Mammografico è rivolto alle donne nella fascia di età 50-69 anni, ogni 2 anni su invito; nella fascia 70-75 ogni 2 anni su adesione spontanea e tra i 45-49 ogni anno su adesione spontanea in seguito a lettera informativa. Preziosa la sinergia con la Fondazione Edo ed Elvo Tempia che supporta l’Asl di Vercelli nelle attività di screening con risorse umane dedicate come i tecnici di radiologia medica. Le mammografie vengono effettuate presso i Servizi di Radiologia dislocati nelle quattro sedi dell’’ASL VC: Vercelli, Ospedale Sant’Andrea, C.so M. Abbiate nr 21, 1° piano percorso A, azzurro; Borgosesia, Ospedale SS Pietro e Paolo, Via A.F. Ilorini Mo nr. 20 – 1° piano percorso A; Santhià, presso PSP/Casa della Salute, C.so G. Matteotti nr. 24 e a Gattinara, presso PSP/Casa della Salute, C.so Vercelli nr. 159.

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Richiamare l’importanza della vaccinazione con un monito che simbolicamente arriva dagli stessi bimbi. “Mamma io mi vaccino” è lo slogan che caratterizza la campagna di comunicazione promossa dal Rotary Club Valsesia e dall’Asl di Vercelli, presentata oggi in conferenza stampa presso l’ospedale S. S. Pietro e Paolo di Borgosesia. Un’ occasione preziosa per ribadire l’importanza della vaccinazione, ma soprattutto per valorizzare l’informazione e la conoscenza. “Mamma io mi vaccino” è, infatti, la frase che campeggia nei cucchiai di legno – di produzione artigianale e realizzati da un’azienda locale – che i genitori troveranno in un pacchetto distribuito presso gli sportelli dell’Asl Vercelli in cui si effettua la scelta del pediatra (Sportelli Scelta/Revoca). Una confezione al cui interno vi è questo piccolo gadget, ma soprattutto un libretto informativo: una guida pratica per i genitori, redatto dal servizio vaccinazioni dell’Asl di Vercelli, per aiutare mamma e papà a conoscere ed orientarsi correttamente sul tema vaccinazioni nei bambini. “Come Asl Vercelli abbiamo subito accolto questa iniziativa perché crediamo nel dovere che come Istituzioni abbiamo nel promuovere la salute pubblica. La vita di una famiglia – sottolinea il direttore generale Chiara Serpieri – può essere paragonata per certi aspetti a quella di una squadra. In una famiglia genitori e figli vivono, crescono e cercano di affrontare i grandi temi della vita . La scienza ci ha donato di armi molto potenti, per la tutela della salute dei nostri e di tutti i figli del mondo. Noi abbiamo la responsabilità, come genitori e come istituzioni, di fare tutto quello che è in nostro potere per proteggerli tutti”. Andrea Guala – del Rotary Club Valsesia, club che ha finanziato l’acquisto dei cucchiai di legno e promossa questa iniziativa – ha sottolineato come già il Rotary Club International abbia alle spalle una tradizione di impegno trentennale in temi di salute pubblica, specie con riferimento alla protezione per l’eradicazione della poliomielite nei paesi in cui è ancora presente. Questa iniziativa nasce dalla consapevolezza che sia fondamentale parlarne e informare le famiglie. L’Asl di Vercelli – ha chiarito la responsabile del servizio vaccinale Virginia Silano – ha mantenuto un trend positivo con una risposta favorevole e una copertura che per le principali vaccinazioni nell’infanzia ha raggiunto il 98,30% rispetto alla richiesta nazionale di arrivare al 95%, percentuale necessaria per raggiungere immunità di gregge. Il pacchetto che contiene il cucchiaio e il libretto informativo sarà confezionato dagli ospiti dei centri diurni dell’Asl di Vercelli. Sinergie a tutto tondo per un obiettivo comune: la protezione e la salute delle nuove generazioni.

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Asl Vercelli a lavoro per ripristinare le attività In relazione alle informazioni diffuse in queste ore sul centro ISI (Centro Informazione salute immigrati) come Asl Vercelli precisiamo il ruolo e le competenze attribuite a tale realtà che nasce per garantire ai cittadini extracomounitari senza permesso di soggiorno (ovvero stranieri temporaneamente presenti) l’assistenza sanitaria di base. Rassicuriamo, inoltre, la popolazione che non vi sono rischi di contagio; le prestazioni rese all’interno dei centri ISI sono quelle che di solito sono garantite dal medico di medicina generale: visite ambulatoriali, prescrizioni di medicine ed esami diagnostici, consegna di materiale protesico. Inoltre per qualsiasi urgenza gli stranieri interessati possono come sempre rivolgersi ai nostri punti di pronto soccorso. Come Asl Vercelli siamo consapevoli dell’importanza e del ruolo fondamentale svolto da tale centro verso una categoria estremamente debole di persone. La sospensione delle attività è momentanea ed è nostro impegno favorirne al più presto la riapertura. In passato abbiamo sempre collaborato in rete con gli altri centri ISI del quadrante, fornendo loro il nostro supporto nei momenti di necessità in cui vi è stata carenza di personale. Nella circostanza attuale – dovuta a carenze di personale medico distrettuale – abbiamo chiesto la collaborazione dei centri ISI delle Asl di Biella, Torino 4, Novara e Alessandria. In questo modo, in attesa di ripristinare le attività, i cittadini extracomunitari avranno comunque un punto di riferimento a cui rivolgersi per avere assistenza

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Sono iniziate nei giorni scorsi le visite degli atleti fino ai 18 anni nei centri in cui l’Asl di Vercelli ha sottoscritto le convenzioni per la medicina sportiva. I centri interessati sono: l’Istituto SALUS s.r.l. di Cigliano (Corso Vercelli 50), la Società SALUS Vercelli s.r.l di Via Durandi 12 a Vercelli, la DUERRE DENTAL s.r.l di via Torino 1 a Roasio. 24 gli atleti prenotati presso la SALUS di Vercelli, 25 a Roasio di cui 7 già visitati. A Cigliano ci sono state 6 prenotazioni, ma ci sono ancora diversi posti liberi. Grazie agli accordi stipulati con queste strutture private gli sportivi che rientrano nell’età prevista possono recarsi nei centri indicati ed eseguire la visita sempre in regime di servizio sanitario nazionale e dunque gratuitamente

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Più professionisti in spazi differenziati per costruire terapie a misura di bambino Una settimana per accendere i riflettori sul tema dell’autismo. L’Asl di Vercelli, con la struttura di neuropsichiatria infantile, ha aderito al progetto “one week for Angsa” (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici), l’iniziativa promossa in occasione della Giornata mondiale della consapevolezza dell’Autismo del 2 Aprile 2019. Un programma variegato di appuntamenti aperto già il 29 marzo, nell’aula magna dell’ospedale S.Andrea, con un convegno sul modello di presa in carico dell’autismo nell’ASL di Vercelli. Due le équipe che si prendono cura di chi è affetto da autismo: una è attiva nelle aree nord (Gattinara e Varallo) e l’altra (Vercelli e comuni limitrofi) è riferimento per i pazienti dell’area Sud. Complessivamente sono in carico 120 pazienti con autismo, 30 di questi hanno ricevuto nell’ultimo anno un trattamento multidisciplinare a Vercelli. È infatti una squadra multidisciplinare ad intervenire in questi casi perché l’intento, a lungo termine, è quello di favorire l’adattamento del soggetto al suo ambiente, le relazioni sociali, la comunicazione. Importante è il trattamento precoce, in genere entro i 3 anni di vita, con un intervento multimodale e multidisciplinare secondo gli orientamenti della psicologia e della pedagogia agendo su tre fronti: correggere comportamenti disadattivi; facilitare un processo di crescita per creare le condizioni migliori per adattarsi all’ambiente in cui si vive ogni giorno; controllare gli impulsi e le emozioni. A Vercelli è stato allestito uno spazio, con caratteristiche specifiche, per l’intervento psicoeducativo. Qui operano la Terapista Occupazionale o l’Educatore specificamente formato. Si tratta di una stanza apparentemente spoglia – in realtà priva di stimoli che potrebbero distrarre il paziente – che viene arricchita di volta in volta con gli oggetti o con gli strumenti utili in quel momento (un gioco, la simulazione di un pasto, il riconoscimento di figure iconiche, il lavoro con comunicatore). Questa stanza è dotata di specchio bidirezionale, utilizzato per consentire ai genitori, in casi selezionati, di osservare il lavoro delle terapiste durante la seduta per poi riprodurre alcune azioni anche a casa. I genitori hanno a disposizione anche uno spazio di parent training e il team dell’ASL Vc svolge anche un’attività di supporto per gli insegnanti. Altro tassello che fa parte della terapia integrata è quello neuropsicomotorio: obiettivo in questo caso è quello di migliorare la qualità del gesto a 360 gradi per migliorare il gioco e la capacità di interazione. A ciò si affianca ancora l’intervento della logopedista che spesso utilizza strumenti diversi per facilitare il dialogo: immagini, segni, programmi installati su tablet che stimolano l’intenzionalità comunicativa, la richiesta dell’oggetto e, quando possibile , l’espressione degli stati d’animo. La Neuropsichiatria Infantile dell’ASL Vercelli ha in carico 2368 pazienti da 0 a 17 anni affetti da diverse patologie, non solo l’autismo. Nel 2018 hanno ricevuto una prima visita di neuropsichiatria infantile 908 pazienti: 331 per difficoltà di apprendimento, 106 per disturbi del linguaggio, 225 per sintomatologia neurologica , 152 per sintomi psichiatrici e 94 per altri motivi di invio.

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Percorsi di presa in carico strutturati e definiti: dalla diagnosi alla terapia. Prosegue e si consolida
sempre più l’attività della chirurgia dell’ospedale “S. Andrea” di Vercelli, diretta dal Dott. Silvio Testa, per offrire ai pazienti colpiti da un tumore l’intervento più appropriato. Un trattamento che, in base alla patologia, viene eseguito rispettando i percorsi dettati nell’ambito della rete oncologica Piemonte e Valle D’Aosta. Se è vero che nel 2018 per la prima volta in Regione Piemonte si è registrato un calo delle nuove diagnosi di tumori, è altrettanto vero che in cima alla lista tra i mali più frequenti si annoverano quello della mammella (4.350 nuovi casi nel 2018) e il cancro del colon retto (4050). Numeri per i quali è necessario poter offrire le risposte terapeutiche più giuste e la possibilità, per chi ha una diagnosi di tumore, di essere indirizzato al meglio. Con la rete oncologica interregionale Piemonte Valle D’Aosta sono stati strutturati – sulla base dell’area di riferimento – percorsi diagnostico terapeutici assistenziali (PDTA) in modo da far giungere il paziente alla struttura più adatta nei tempi giusti. La Regione ha, infatti, individuato le realtà ospedaliere in cui effettuare i trattamenti in base a criteri ben precisi: la diffusione epidemiologica della forma tumorale, l’esperienza degli operatori per il trattamento, le tecnologie necessarie per la diagnosi e terapia, il volume di attività.
Nell’ambito della rete per il tumore della mammella l’Asl di Vercelli ha definito un percorso diagnostico terapeutico interaziendale con il centro hub di Novara per garantire la presa in carico delle donne che devono subire un intervento di chirurgia senologica. È stato inoltre istituito un apposito Ambulatorio di Senologia dove Chirurghi dedicati e specificatamente preparati (Dr. Mario Scansetti e dr.ssa Simona Ghisio) valutano le pazienti sia che giungano direttamente su indicazione del Medico di Famiglia, sia che abbiano aderito ai programmi di Screening. Ciò consente di poter affrontare l’operazione direttamente a Vercelli, effettuando un percorso diagnostico corretto e con la valutazione interdisciplinare (Oncologica, Radiologica, Anatomo-patologica, Radioterapeutica e Chirurgica) che questa patologia richiede. L’intervento, laddove sia necessario, prevede anche la presenza del Chirurgo plastico; un professionista, quest’ultimo, che opera in regime di convenzione con l’AOU Maggiore della Carità di Novara.
 
La chirurgia di Vercelli è riferimento all’interno del percorso della rete oncologica per il trattamento dei tumori del colon retto. “Se consideriamo – sottolinea il dott. Testa – che la nostra popolazione oggi conta un’alta percentuale di soggetti anziani, è evidente che sempre di più ogni giorno ci confrontiamo con pazienti fragili e molto delicati. Ognuno ha le sue peculiarità, ma di certo l’approccio mini invasivo – con la chirurgia laparoscopica senza incisioni – determina tempi di recupero più brevi , minore trauma e riduzione della degenza, oltre che , ottimi risultati in termini di radicalità oncologica. È una tecnica complessa che su tutto il territorio nazionale viene utilizzata solo nel 40 % dei casi trattati dato molto inferiore alla media europea. Nella nostra struttura che si avvale di tecnologie di ultima generazione e di personale Medico ed Infermieristico particolarmente formato ed esperto, la percentuale degli interventi eseguiti con tecnica laparoscopica nel 2018 è stata del 95% per i tumori del retto e del 88% per i tumori del colon . Il
futuro sarà sempre più proiettato sulla chirurgia tecnologica miniinvasiva ove le “macchine” semplificheranno il lavoro del chirurgo garantendo sicurezza e ottimizzazione dei risultati anche in pazienti delicati come gli anziani. E sarà sempre più una chirurgia quasi sartoriale confezionata sul singolo soggetto: già oggi per ogni paziente rispettiamo il suo stato e valutiamo come agire in base alle condizioni di salute e ai fattori di rischio”.

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Prende il via ufficialmente con il primo incontro il 5 ottobre il progetto Caffè Alzheimer, portato avanti dall’Asl di Vercelli in collaborazione con il Comune e gli Enti Gestori. Un progetto di inclusione e di conoscenza. Un programma di incontri quindicinali teorici, ma anche pratici, per alimentare la conoscenza e al tempo stesso attuare – con specialisti del settore – alcuni interventi grazie a laboratori dedicati. Già attivo da tempo nell’area valsesiana – grazie all’Unione Montana dei Comuni della Valsesia – il Caffè Alzheimer parte adesso anche a Vercelli nei locali del comune di via Forlanini 2, attualmente in uso dall’Associazione AVMA. Il primo appuntamento previsto per il 5 Ottobre vedrà l’intervento della dott. Ssa Barbara Sarasso, geriatra dell’Asl di Vercelli, che parlerà di: “Demenza: Cause, sintomi e cure possibili”. Aperto ogni 15 giorni, per la durata di circa due ore nel pomeriggio, il servizio sarà fruibile a tutti, senza vincoli di graduatorie o liste d’attesa. L’obiettivo è creare un’opportunità di incontro tra pazienti, in un’ambiente informale in cui vivere momenti conviviali e ricreativi, proponendo al tempo stesso attività che possono stimolare le abilità relazionali, cognitive e manuali. Un sostegno alla persona colpita dalla malattia, con l’apporto professionale di educatori e terapisti competenti, ma anche interventi diretti ai familiari/ caregivers. Il valore aggiunto risiede, infatti, nel comprendere quanto anche chi è vicino al paziente necessiti di un aiuto concreto per poter sostenere il carico dell’assistenza avendo gli strumenti più giusti per farlo. La formula del Caffè Alzheimer favorisce il dialogo tra i caregivers / familiari. “Un progetto – ha sottolineato il direttore generale Chiara Serpieri – in cui crediamo molto e che fa parte del nostro piano aziendale di attenzione ai pazienti fragili. Una assistenza che può svilupparsi al meglio solo con una forte integrazione con il territorio e con i servizi sociali, in una logica di rete e di collaborazione con tutti coloro che ruotano attorno al paziente e alla sua famiglia”. Di seguito il calendario con gli incontri in programma a Vercelli per il 2018/2019.

05/10/2018 DEMENZA: CAUSE, SINTOMI E CURE POSSIBILI (GERIATRA)
19/10/2018 LABORATORIO DI ATTIVITA’ COGNITIVE
16/11/2018 LA GESTIONE DOMICILIARE DEL MALATO (INFERMIERE)
09/11/2018 LABORATORIO DI ATTIVITA’ OCCUPAZIONALI
30/11/2018 MOBILIZZAZIONE E DEAMBULAZIONE DEL PAZIENTE ALZHEIMER (FISIOTERAPISTA)
14/12/2018 LABORATORIO DI ATTIVITA’ MOTORIA
18/01/2019 LE TERAPIE NON FARMACOLOGICHE: LA MUSICOTERAPIA
25/01/2019 LABORATORIO MUSICALE
01/02/2019 LE TERAPIE NON FARMACOLOGICHE: L’ARTETERAPIA E I LABORATORI SENSORIALI
15/02/2019 LABORATORIO DI STIMOLAZIONE SENSORIALE
01/03/2019 ELABORAZIONE DEL LUTTO (PSICOLOGO)
15/03/2019LABORATORIO ARTISTICO SUL TEMA DELLA FESTA DELLA DONNA
29/03/2019 GESTIONE DELLA RABBIA (PSICOLOGO)
12/04/2019 LABORATORIO TEATRALE
03/05/2019 SUPPORTO SOCIALE E DELLA COMUNITA’: SERVIZI E ASSOCIAZIONI (ASSISTENTE SOCIALE)
17/05/2019 GIORNATA DI CHIUSURA

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Mercoledì 23 Maggio un nuovo incontro dedicato alla qualità del sonno e del benessere

Un nuovo appuntamento promosso dall’Asl di Vercelli, nell’ambito del progetto “Dedalo volare sugli anni”: Mercoledì 23 Maggio dalle 17:30, in collaborazione con l’Università Popolare di Vercelli, presso il Parlamentino Cavour – Palazzo Pasta in via Duomo 2, ci sarà un incontro dedicato a “Qualità del Sonno e benessere”, previsto nell’ambito del percorso della meraviglia e dello stupore. Relatore, nell’ambito di quello che è un programma di conversazioni con specialisti, sarà il dott. Franco Coppo, direttore della neurologia dell’Asl di Vercelli.
L’ingresso è gratuito.
Per ulteriori informazioni è possibile chiamare il numero 0161593705 (lun-merc 9-12/14-16, ven 9-12) o scrivere via mail a progetto.dedalo@aslvc.piemonte.it.