Diagnosi e terapia dell’asma grave. Una svolta epocale con l’arrivo di nuovi e più performanti farmaci.
Ne abbiamo parlato con il prof. Nicola Scichilone, docente di Malattie dell’Apparato Respiratorio all’Università di Palermo
A fronte di malattie respiratorie acute, subacute e croniche (bronco pneumopatia cronica ostruttiva, asma bronchiale cronico, fibrosi cistica e non solo)
Asma, come riconoscerne i segnali nei bambini e negli anziani? Intervista al prof. Filippo Giuseppe Andò, docente all’Università di Messina
Asma e BPCO potrebbero essere trattati con la somministrazione – sotto strettissimo controllo medico – di integratori

Milazzo si appresta ad ospitare un importante evento medico-scientifico dedicato alla diagnosi e terapia dell’asma e della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). Si tratta di patologie con un elevato impatto sociale posto che, solo di Asma, ne soffre il 6% della popolazione. Ma c’è di più. Secondo una rilevazione Doxa, oltre la metà dei soggetti intervistati, il 54%, ammette di saperne poco di questa patologia o addirittura di non saperne nulla. Di sicuro i tassi di ricovero per le malattie respiratorie ed in particolare per BPCO sono in continuo aumento e la maggior parte dei pazienti asmatici presenta sintomi importanti che pregiudicano la loro qualità di vita.
Di qui l’esigenza di un approfondimento che si svolgerà dalle ore 14 di venerdì 22 Febbraio per proseguire dalle 8.30 del giorno seguente, nella sala Convegni dell’“Eolian Milazzo Hotel” (sito in Salita Cappuccini 23) con il patrocinio dell’Ordine dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri di Messina. L’evento è organizzato da AV Eventi e Formazione e ha per responsabile scientifico il dott. Giuseppe La Fauci, specialista in malattie dell’apparato respiratorio.
Obiettivo del convegno, è fare il punto sulle nuove tecniche di diagnosi e sui nuovi scenari di cura. I progressi diagnostici degli ultimi 30 anni hanno messo a disposizione dei medici una serie di strumenti che consentono di inquadrare, con una buona precisione, la condizione del paziente. In passato la diagnosi si basava sui sintomi e sui segni presentati dai soggetti coinvolti e si poteva contare solo sulle prove di funzionalità respiratoria e di iper-responsività delle vie aeree. Oggi, invece, la diagnosi si spinge fino all’analisi del microbioma, dei tratti cellulari e molecolari del paziente analizzati su campioni di sangue e di escreato senza naturalmente dimenticare le indagine radiologiche e la TAC. La due giorni convegnistica, quindi, ha un forte valore formativo perché si propone di focalizzare gli aspetti di una medicina di precisione senza etichette, basata sulle caratteristiche trattabili dei pazienti con un approccio mirato a radicalizzare la gestione clinica e ad avere significative implicazioni sull’organizzazione del sistema sanitario. “Riteniamo importante – afferma il responsabile scientifico Giuseppe La Fauci – una collaborazione tra Specialista e Medici di Medicina Generale allo scopo di gestire al meglio queste patologie e le terapie che in questi ultimi anni hanno assunto un ruolo importante nella gestione del paziente anche pediatrico con malattie respiratorie”. Il convegno si propone anche di affrontare nuove molecole farmacologiche e di discutere sulla appropriatezza prescrittiva e sull’uso degli integratori.

In occasione del 13° Simposio internazionale sull’Allattamento al seno e sulla Lattazione di Parigi, Meghan Azad, Professoressa in Pediatria e Salute Infantile presso l’Università di Manitoba (Canada) e Direttrice del gruppo di ricerca sull’asma nell’ambito dello studio Canadian Healthy Infant Longitudinal Development (CHILD), ha presentato nuove evidenze scientifiche tratte da uno studio multidisciplinare, innovativo ed unico nel suo genere, che dimostrano che il latte materno previene l’asma.
In Canada, dove la Prof.ssa Azad vive e lavora, le percentuali di incidenza della malattia sono molto alte: un bambino su sette soffre di asma[ii]. Le ultime ricerche offrono nuove speranze, mostrando evidenze concrete di come l’allattamento esclusivo al seno a livello mondiale riduca il tasso di incidenza di questa malattia nei bambini fino al 40%.[iii] Si tratta del primo studio di questo genere, che coinvolge scienziati di 20 discipline diverse e misura con un approccio prospettico (anziché retrospettivo) un elenco completo di sintomi e attributi nei bambini di età compresa tra zero e cinque anni, nelle loro madri e nei loro ambienti.
La Prof.ssa Azad riconosce il ruolo fondamentale del latte materno estratto per le madri che lavorano. Infatti, in occasione del 13° Convegno internazionale sull’Allattamento al seno e sulla Lattazione, ha presentato le sue ultime scoperte sui componenti bioattivi del latte materno che prevengono l’asma, con l’obiettivo di preservarli ancora meglio durante l’estrazione e la conservazione. “Ci auguriamo che questo studio guidi la ricerca futura sui modi migliori per conservare e somministrare il latte estratto e che renda più consapevoli le politiche sociali al fine di proteggere, promuovere e sostenere l’allattamento al seno” ha dichiarato la Prof.ssa Azad.
Gli “attacchi” di asma comprimono le vie aeree e causano difficoltà respiratorie. Gli inalatori, lungi dall’essere semplici stampelle psicologiche, sono dei supporti indispensabili per chi soffre di asma, che dipende da questi e da altri trattamenti che aiutano a respirare quotidianamente. Chi soffre di asma cronica dorme di meno, prova maggiore stanchezza diurna, è meno attivo e perde più ore di lavoro rispetto alle persone che non soffrono di questa malattia.
I genitori di bambini che soffrono di asma devono essere particolarmente vigili, soprattutto di notte. Secondo l’OMS, l’asma è la malattia cronica più comune nell’infanzia. È il primo motivo di assenza da scuola e una delle principali cause di ricovero in ospedale.
Per una malattia senza cura, la prevenzione è la migliore medicina. Attualmente, il latte materno può offrire l’unica prevenzione contro l’asma. Durante il 13° Convegno internazionale sull’Allattamento al seno e sulla Lattazione, ricercatori e professionisti sanitari stanno discutendo se sia o meno il momento di ideare un nuovo programma educativo per aiutare in particolare le famiglie con precedenti genetici di asma a comprendere a fondo il sorprendente potenziale del latte materno per prevenire questa malattia cronica.
“Il latte materno rappresenta il migliore alimento possibile per il neonato. Tra i molti ed evidenti benefici dell’allattamento al seno la riduzione dell’incidenza di malattie come la dermatite atopica e l’asma è un aspetto importante – commenta il Professor Mauro Stronati, Presidente della SIN Società Italiana di Neonatologia. – Il lavoro scientifico della Professoressa Azad, confermando l’efficacia del latte materno nel prevenire l’asma e ridurre quindi l’incidenza di questa grave patologia, ci spinge a promuovere sempre di più l’alimentazione con il latte materno come diritto di tutti i bambini e a sostenere l’allattamento al seno per una migliore salute del bambino e della mamma.”