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Savona: primo caso di Ipnosi per intervento su fibrillazione atriale al cuore.

Primo intervento di ablazione della fibrillazione atriale con l’utilizzo della ipnosi a scopo analgesico. E’ stato compiuto nella sala di elettrofisiologia dell’Ospedale San Paolo di Savona da Luca Bacino, che ha introdotto a Savona l’utilizzo dell’ipnosi nella pratica clinica grazie alla collaborazione con il centro di Aritmologia dell’Ospedale Cardinal Massaia di Asti e dopo aver frequentato la scuola italiana di ipnosi Ciics di Torino.

L’intervento di ablazione della fibrillazione atriale necessita di tempi procedurali che possono superare anche le tre ore ed è necessaria generalmente una politerapia farmacologica locale e sistemica a scopo analgesico e anestetico per poter sopportare l’intervento.

“Grazie all’ipnosi durante l’intervento è possibile ridurre drasticamente l’utilizzo di farmaci anestetici e analgesici e rendere la procedura ancor più tollerata – sottolinea Bacino – L’ipnosi clinica, è ancora oggi poco conosciuta e poco applicata in campo medico e in particolar modo durante le procedure interventistiche cardiologiche a scopo analgesico, ma le sue potenzialità sono straordinarie, in quanto si può ridurre al minimo l’utilizzo dei convenzionali farmaci e inoltre la procedura è resa molto più tollerabile”.

“L’ipnosi in elettrofisiologia – dice Bacino – è senza dubbio una novità a livello internazionale e il suo utilizzo sempre più estensivo potrà migliorare drasticamente il lavoro quotidiano del cardiologo interventista”.

L’ablazione della fibrillazione atriale è un intervento all’avanguardia nel campo della cardiologia interventistica che consente di curare gli episodi di aritmia e consiste nell’effettuare, attraverso il cateterismo cardiaco partendo dalle vene femorali, la deconnessione elettrica delle vene polmonari all’interno dell’atrio sinistro del cuore mediante l’utilizzo di energia a radiofrequenza determinando una modificazione stabile delle caratteristiche elettriche del cuore.

Medical News

Una nuova donazione di organi nei nostri Ospedali è avvenuta nella notte tra il 18 e 19 di settembre scorso. Una giovane donna di 45 anni era ricoverata presso la rianimazione dell’ospedale di Rivoli dal 17 settembre scorso in seguito a emorragia cerebrale.
Stante l’irreversibilità della sua condizione, nella mattinata del 18 settembre si è riunita la Commissione prevista dalla legge sui prelievi d’organo, formata da un medico rianimatore, da un medico legale e da un neurologo, che ha dichiarato la morte cerebrale della paziente.
E’ stata accertata l’idoneità della donatrice ed i familiari hanno espresso l’assenso al prelievo degli organi dopo la morte cerebrale. Al termine delle attività della commissione hanno avuto inizio le procedure per il prelievo degli organi che si sono svolte nel corso di tutta la notte di ieri.
Medici, infermieri ed OSS dell’ASL TO3, in collaborazione con le equipe inviate dal Centro Regionale Trapianti, si sono prodigati nel delicato compito di prelevare cuore, reni, cute e cornee.
Il Dr. Flavio Boraso, Direttore Generale dell’ASL TO3, a nome dell’Azienda porge “un sentito ringraziamento ai familiari che con grande generosità hanno deciso di compiere un gesto di solidarietà, ma un riconoscimento speciale va anche a tutto il personale delle equipe di Sala Operatoria e Rianimazione dell’ospedale di Rivoli, che si sono prodigati per portare a termine il prelievo; va anche evidenziata la loro opera perché, con attenzione e delicatezza approcciano i famigliari in un momento drammatico, riuscendo a sensibilizzarli nel donare nuova vita attraverso un immenso atto di amore”.
Infine ai familiari va un pensiero di gratitudine e vicinanza da parte degli operatori sanitari impegnati nel diffondere il messaggio della donazione e del trapianto, ben consapevoli dell’alto valore umano e sociale che esso rappresenta. I familiari della Paziente infatti, nel tragico momento della morte della loro cara, hanno avuto il coraggio di compiere un enorme gesto, salvando molteplici vite.

Medical News

Eccezionale intervento cardiaco effettuato al policlinico Santa Maria alle Scotte, grazie ad un lavoro d’équipe multidisciplinare che ha coinvolto le unità operative di Cardiologia-Emodinamica, Cardiochirurgia, Terapia Intensiva Cardiotoracica, Cardiologia Ospedaliera, e il Servizio di circolazione extracorporea. Una donna di 50 anni, con una voluminosa massa trombotica nell’atrio destro del cuore, a rischio di embolia polmonare e cerebrale, è stata sottoposta ad un intervento mini-invasivo con un sistema di circolazione extracorporea ad alti flussi, senza incisioni chirurgiche, a torace totalmente chiuso e a cuore battente. «La massa trombotica – spiega il dottor Massimo Fineschi, direttore ff UOC Cardiologia-Emodinamica – è stata rimossa con una cannula di aspirazione, introdotta attraverso la vena femorale destra: il sangue è stato aspirato e poi filtrato, la massa trombotica è stata catturata e il sangue pulito è stato successivamente reimmesso nella paziente attraverso un’altra cannula nella vena giugulare sinistra». L’intervento, effettuato in sedazione, grazie alla presenza dei cardio-anestesisti diretti dal dottor Luca Marchetti, è durato circa 2 ore.
«Abbiamo effettuato una circolazione extracorporea di circa 50 minuti – aggiunge Debora Castellani, responsabile servizio circolazione extracorporea – adattando in maniera specifica, per questo tipo di intervento, la macchina cuore-polmone, normalmente usata nei trapianti di cuore e in complessi interventi cardiochirurgici, che consente di garantire l’ossigenazione del sangue, il mantenimento dei valori ematici, la corretta pressione arteriosa, la perfusione sistemica e la protezione del muscolo cardiaco». La paziente, affidata alle cure dell’UTIC della Cardiologia Ospedaliera, coordinata dal dottor Rodolfo Gentilini, dopo una breve degenza, è stata dimessa. «La specificità di questo intervento – conclude il dottor Gianfranco Montesi, direttore UOC Cardiochirurgia dell’Aou Senese – sta anche nella multidisciplinarietà dell’équipe. E’ un risultato di squadra che conferma la presenza di numerose professionalità di alto spessore nell’ambito dell’Heart Team del nostro ospedale, che andrà a collaborare in modo sempre più frequente con le realtà del territorio dell’area vasta sudest. La grande competenza e fiducia reciproca permette di operare per il bene dei pazienti, con un approfondito studio dei casi per individuare sempre la soluzione migliore».