La mostra fotografica itinerante dal titolo “FAR FARE e FARE INSIEME” realizzata da pazienti, famigliari e operatori dei Nuclei e del Centro Diurno demenze della nostra provincia approda sabato 22 settembre alla Casa della Salute di Montecchio.
Nella realizzazione sono stati coinvolti i pazienti con inquadrature delle sole mani all’opera, nel rispetto della privacy. Il progetto espositivo si pone come obiettivi la cura e il miglioramento della qualità di vita nella demenza. Nello specifico punta a fare acquisire o potenziare le competenze nella cura quotidiana della personacon demenza, fare conoscere i servizi dedicati e le loro modalità operative, valorizzando l’attività dei “caregiver”, coloro che dei pazienti si prendono cura.
Nella nostra provincia sono attivi 3 Nuclei e 1 Centro Diurno dedicati alle persone con demenza e disturbi del comportamento. In questi punti della rete socio sanitaria i professionisti si adoperano per individuare la terapia farmacologica più adeguata ma, anzitutto, le strategie assistenziali più idonee. Queste, in particolare, si basano sul “far fare e fare insieme” che si tratti di attività ricreative o di compiti domestici. Le attività aiutano a strutturare la giornata, favoriscono la socializzazione e danno la misura di quello che si può concretamente proporre a domicilio o all’interno dei servizi. L’inattività porta invece a un generale deterioramento fisico e alla noia. Se si incoraggiano le persone a restare attive le si aiuta a condurre una vita il più normale possibile e si prevengono o riducono i disturbi del comportamento migliorando la qualità di vita sia della persona con demenza che delle persone che le vivono accanto.
L’idea di allestire la mostra nella Casa della Salute nasce dalla consapevolezza che questo luogo possa essere percepito e vissuto dai cittadini non solo come sede di servizi che erogano prestazioni sanitarie, ma come punto d’incontro, confronto e orientamento su vari temi che riguardano la salute. In questo contesto spazi fisici e competenze dei professionisti sono messi a disposizione per arricchire le conoscenze, superare i pregiudizi, individuare nuove strategie per risolvere o far fronte ai problemi, vincere la solitudine che molte forme di sofferenza creano, in chi sperimenta su di sé una patologia invalidante e, non meno, in chi vive accanto e si prende cura.
La mostra è aperta nella sola mattina di sabato 22 settembre dalle ore 9 alle ore 13 con ingresso gratuito. Vari professionisti socio sanitari (geriatra, psicologo, infermiere, responsabile attività assistenziali e animatore) saranno presenti per accompagnare i visitatori e rispondere alle loro domande. In occasione del mese mondiale per Alzheimer la Casa della Salute di Montecchio ospiterà altre iniziative, tra cui una serie di incontri informativi sul tema realizzati in collaborazione con Aima onlus.
Visitabile sino al 16 giugno alla Biblioteca San Pellegrino di Reggio Emilia la mostra organizzata dal Progetto Lic Donna dell’Ausl IRCCS di Reggio Emilia nell’ambito del Circuito Off di Fotografia Europea
Sarà visitabile sino a sabato 16 giugno alla Biblioteca San Pellegrino “Marco Gerra” di Reggio Emilia la mostra “Fotografare le emozioni: il cambiamento attraverso la malattia oncologica” proposta all’interno del circuito off di Fotografia Europea edizione 2018.
L’esposizione, curata dalla psicologa Loredana Buonaccorso e dal fotografo Luigi Ottani e inaugurata il 20 aprile alla presenza del vice sindaco Matteo Sassi, è frutto del laboratorio esperienziale proposto nell’ambito delle attività del Progetto LIC Donna in collaborazione con l’Unità di Psico-Oncologia dell’AUSL-IRCSS di Reggio Emilia. A frequentarlo sono state persone che hanno vissuto la malattia oncologica in prima persona oppure come familiari e amici di pazienti.
“La mostra è il dono di coloro che hanno partecipato, impegnandosi a fare qualcosa di nuovo e anche di difficile, facendolo per sé, per la cura di sé e per le persone che avranno voglia di ascoltare e sentire queste emozioni” spiega Loredana Buonaccorso.
Il laboratorio ha tracciato un percorso simbolico di elaborazione dell’esperienza legata alla malattia e all’ascolto delle emozioni. L’arte, espressa attraverso l’uso della fotografia, è stata strumento per facilitare un ascolto spesso difficile a tradursi in parole per la sua complessità, per i suoi apparenti contrari ma anche per la vicinanza alla vita. L’esposizione tende ad aprire a una ricostruzione di significati vicini agli affetti, ai bisogni, alle relazioni, alla riscoperta di ciò che è vita anche attraverso la perdita, proprio e nonostante la malattia.
“La fotografia può essere strumento di comprensione di sé, soprattutto nelle situazioni che mettono a dura prova i vissuti emotivi” sottolinea Luigi Ottani, “ma anche comunicazione profonda di un’esperienza che è tale se alla tecnica si affianca la dimensione emotiva, cioè l’intenzione di trasmettere un vissuto di senso e significato”.
Per la realizzazione del progetto è stato fondamentale il sostegno del gruppo di lavoro della Biblioteca San Pellegrino e dell’Ufficio Pari Opportunità del Comune di Reggio Emilia.
La mostra è visitabile negli orari di apertura della sede in via Rivoluzione d’Ottobre n.29 (martedì, giovedì, sabato dalle 9 alle 12.30, nei pomeriggi da lunedì a venerdì dalle 14.40 alle 19.00).
https://www.fotografiaeuropea.it/off2018/mostre/loredana-buonaccorso-luigi-ottani/
Luigi Ottani, 1965, Modena. Fotografo e giornalista, ha pubblicato i suoi scatti sulle maggiori testate nazionali. Alterna ricerche sui microcosmi italiani a racconti di reportage internazionale. Con numerose pubblicazioni e mostre ha raccontato temi sociali del mondo contemporaneo.