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La collaborazione di Azienda USL ed Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara ha permesso di unire le risorse presenti sul territorio provinciale di specialisti ortopedici e anestesisti e riprendere l’attività ortopedica all’Ospedale di Argenta, nonostante le difficoltà crescenti di reclutamento del personale specialista
L’impegno preso ad inizio luglio dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, il quale aveva assicurato che l’Ortopedia, dopo la pausa estiva, avrebbe regolarmente ripreso la propria attività, è stato mantenuto. Ed è quanto avverrà a partire dal prossimo 16 settembre, con la ripresa dell’attività chirurgica ortopedica per 3 giorni la settimana.

Potranno essere operati i pazienti presenti nella lista d’attesa ortopedica di Argenta ma anche provenienti dalla lista dell’Azienda Ospedaliera. I pazienti operati verranno assistiti presso il reparto di ortopedia dello stesso ospedale che per tutti i mesi estivi ha continuato a ricoverare e ricevere pazienti operati presso le altre sedi provinciali, in fase di convalescenza.

Questa attività si aggiungerà all’attività ortopedica che è sempre stata svolta e mantenuta ad Argenta: consulenza specialistica per i pazienti che accedevano al pronto soccorso, attività di sala gessi (applicazione/ rimozione gessi, ecc.), continuità assistenziale specialistica per le urgenze differibili, consulenza per i ricoverati negli altri reparti dell’Ospedale, attività ambulatoriale prenotabile a CUP ed in continuità assistenziale per i controlli programmati dagli specialisti stessi. Gli specialisti erano presenti, infatti, per 40 ore a disposizione delle urgenze di pronto soccorso e della sala gessi e per oltre 20 ore per l’attività ambulatoriale.

L’organizzazione dell’attività, così come da progettualità AUSL, sarà garantita dal Primario  che opererà su indicazione della Direzione Sanitaria dell’AUSL.

L’attività ortopedica di Argenta sarà collegata ed integrata con quella svolta nelle altre 3 sedi provinciali.

Resterà in vigore il protocollo interaziendale provinciale che prevede la centralizzazione all’Azienda ospedaliero-Universitaria della traumatologia maggiore.

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Con l’aumento della popolazione anziana e dei giovani che sempre più si dedicano alle attività sportive a rischio traumatico, le fratture di polso hanno avuto un notevole incremento negli ultimi 20 anni e rappresentano oggi, più che nel passato, una realtà quotidiana dell’ortopedico.
Attraverso il “2° Update di Chirurgia della mano”, in programma venerdì 10 maggio 2019, a partire dalle 14.00, al Royal Hotel Carlton di Bologna, sarà fatto il punto in termini scientifici e di formazione professionale proprio sulle fratture del polso.

L’evento – che segue di un anno il Focus e l’Open Day sulla Chirurgia della Mano svolto a Pianoro nel maggio 2018 – intende esporre l’attuale stato dell’arte delle fratture di polso, in quanto una riduzione anatomica, con o senza osteosintesi chirurgica, è l’obiettivo che gli ortopedici devono raggiungere in questa tipologia di frattura.

Il convegno è organizzato da AV Eventi e Formazione; la responsabilità scientifica è affidata al Dott. Roberto Urso, specialista in ortopedia e traumatologia presso Ospedale Maggiore di Bologna, al Dott. Filippo Boriani, chirurgo plastico e della mano, dottore di ricerca all’Università di Bologna e perito penale e CTU al Tribunale di Bologna e al dott. Alberto De Mas, specialista in medicina legale/ortopedia e traumatologia, direttore UO di chirurgia della mano all’Azienda Ospedaliera “Santa Maria degli Angeli” di Pordenone.

Prendendo le mosse che di recente si è dato notevole impulso allo studio di nuovi mezzi di sintesi che possano dare, dopo una attenta riduzione chirurgica, una stabilità tale da permettere al paziente una ripresa veloce delle proprie attività quotidiane, i relatori approfondiranno anche i temi legati ai trattamenti chirurgici e non. Focus anche sull’aspetto traumatologico, gli esiti invalidanti e la fisioterapia che sempre più svolge un ruolo di estrema importanza.
I recenti studi e la ricerca di nuovi mezzi di sintesi in grado, dopo un’attenta riduzione chirurgica, una stabilità tale da permettere al paziente una ripresa veloce delle proprie attività quotidiane, saranno i temi discussi dai relatori. Saranno approfonditi anche gli aspetti riabilitavi post-chirurgici, necessari alla piena ripresa della funzionalità del polso.

 

Vedi le interviste realizzate al Primo Open Day sulla mano chirurgica svolto nel 2018:

Come intervenire sulla mano traumatica? Intervista al dott. Roberto Urso

Morbo di Dupuytren, con la collagenasi non occorre intervento. Intervista al dott. Filippo Boriani

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Il professionista è stato nominato responsabile dell’Area Omogenea

Luigi Ciampalini è il nuovo responsabile dell’Area Omogenea di Ortopedia per la Asl Toscana sud est. L’incarico è stato deliberato ieri. Ciampalini è già direttore della UOSD Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale del Valdarno, un reparto da 1500 interventi all’anno e che ha iniziato gli interventi con la robotica già nel 2014, il primo in Italia in ambito pubblico.
 
Le Aree omogenee, elemento nuovo della riorganizzazione aziendale, aggregano le strutture della stessa disciplina specialistica con l’obiettivo di supportare la formazione, l’aggiornamento, la ricerca e i protocolli delle sperimentazioni cliniche; di favorire lo scambio delle competenze tra professionisti; di rendere omogenei i percorsi clinici e terapeutici.
 
“Sono molto soddisfatto per questa nomina – ha commentato Ciampalini – E’ un’importante conferma del nostro impegno a mantenere i livelli di qualità registrati fino ad oggi, grazie alle tecnologie che abbiamo a disposizione e all’esperienza maturata negli anni”.
 
“Conosco il dr. Ciampalini dai tempi in cui lavorava a Careggi – commenta Enrico Desideri, direttore generale della Asl Toscana sud est – Ha operato in tutti i campi, da quello oncologico a quello ortopedico e traumatologico. In questi anni di lavoro in Valdarno, ha formato un ottimo team, una squadra che ha dimostrato di saper ottenere ottimi risultati”.
 
Luigi Ciampalini, originario di Parma, è laureato in Medicina e Chirurgia a Firenze; si è specializzato in Ortopedia e Traumatologia, in Medicina dello Sport e in Chirurgia della mano. E’ stato fra i primi in Italia ad aver introdotto la protesi di rivestimento dell’anca. Ricchissimo il suo curriculum in sala operatoria e di tutto rispetto la produzione scientifica di livello internazionale.

News del giorno

Prevenire la scoliosi. I giovani come possono affrontare la vita a “schiena dritta”? Sulla scoliosi evolutiva nell’adolescente abbiamo intervistato il prof. Carlo Piergentili, Chirurgo vertebrale, Professore di Ortopedia e Traumatologia Università degli Studi di Napoli Federico II. L’intervista è stata realizzata dal direttore di Medicalive Salvo Falcone al 1° Congresso Artemisia Accademia del Sapere Medico. Responsabile scientifico il Presidente Marcello Scifo, organizzazione AV Eventi e Formazione.

Il medico di Medicina Generale oggi, proprio per il suo ruolo e per una efficace gestione del paziente, necessita di costanti aggiornamenti per migliorare le competenze: l’integrazione e il continuo confronto con le figure specialistiche ospedaliere e territoriali fanno sì che il MMG appaia come un polispecialista.

Le esigenze della popolazione, in linea con la figura “classica” del medico confessore e custode, comportano un confronto verbale con i pazienti: ne consegue un impegno costante per lo studio delle competenze psicologiche e relazionali e, nondimeno, per le conoscenze terapeutiche, farmacologiche e nutraceutiche. Il Congresso, rivolto sia ai medici di Medicina Generale che agli specialisti, è stato un momento di confronto e di integrazione tra due realtà differenti, ospedale/territorio.

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