Sulla medicina fisica e riabilitativa praticata in alcuni comuni della provincia di Ragusa abbiamo intervistato la dott.ssa Sara Lanza

Progetto pilota all’ospedale di Montevarchi. Mauro Mancuso (CRT): “Il primo paziente sottoposto alla nuova procedura è stato dimesso dopo 15 giorni senza ausili”
Un percorso di riabilitazione, post ictus, che accelera la ripresa e accorcia i tempi di degenza. La novità riguarda la CRT (Clinica Riabilitazione Toscana), in collaborazione con l’ospedale di Montevarchi. I pazienti con ictus, dopo essere stati sottoposti a fibrinolisi in Pronto Soccorso e stabilizzazione clinica in Medicina d’Urgenza (HDU), accedono direttamente alla Riabilitazione entro 48-72 ore, mentre generalmente rimangono nei reparti per acuti (Neurologia o Medicina) anche per una settimana e solo dopo, appena si liberano i posti in Riabilitazione, possono essere spostati.
“Si tratta di un modello anglosassone che stiamo sperimentando da un mese qui in Valdarno e siamo tra i primi in Italia – spiegano Mauro Mancuso, direttore scientifico e sanitario della CRT, e Simone Nocentini, direttore del Pronto Soccorso e della Medicina d’Urgenza della Gruccia – Consente ai pazienti di iniziare la riabilitazione in tempi brevi e di sfruttare al meglio i numerosi momenti nell’ambito della giornata. Essendo ricoverati alla CRT, non solo possono essere seguiti in modo specifico ma si liberano posti letto per pazienti acuti nei reparti dell’ospedale. Posti letto dove fino ad oggi questi pazienti rimanevano per più giorni”.
I vantaggi di questo percorso incidono anche sulla convalescenza e sulla ripresa del paziente, con una serie di interventi (come la decateterizzazione vescicale) che sono più veloci, ma sempre ovviamente legati alle condizioni della persona ricoverata. Il primo ricoverato, sottoposto a questa nuova procedura, è entrato alla CRT il 10 settembre scorso ed è stato dimesso, senza alcun ausilio, il 25 settembre. “Si è detto molto soddisfatto dai risultati e dal servizio – continua Mancuso – ed ha sottolineato come le varie parti del percorso, dal Pronto Soccorso alla CRT, siano stati in perfetta sinergia tra loro. Questo non può farci che piacere e ci spinge a continuare su questa strada con la sperimentazione”.
E’ sempre alta l’attenzione della Asl Toscana sud est su questi temi.
“Ormai da anni nella nostra Azienda è presente il modello integrato della Stroke Unit – dichiara Lucia Lenzi, direttore del Dipartimento della Riabilitazione – grazie alla stretta collaborazione con Giovanni Linoli, direttore della Rete Stroke aziendale e direttore della Stroke Unit Arezzo e Rosanna Palilla, responsabile del percorso riabilitativo. Vengono applicate le linee guida dello SPREAD (Stroke Prevention and Educational Awareness Diffusion) come pratica ormai quotidiana, in cui è presente l’equipe riabilitativa all’interno del reparto, in un lavoro multidisciplinare e multiprofessionale per la presa in carico precoce della persona con ictus.
Adesso l’obiettivo ambizioso è di esportare questa funzione anche nelle altre realtà e ciò sarà possibile grazie alla collaborazione dei colleghi di Siena e Grosseto, oltre all’aggiornamento di protocolli comuni per la Qualità e Gestione del rischio clinico”.
A dimostrazione di come CRT e Asl Toscana sud est stiano lavorando al meglio su questi temi, è in programma per il 21 novembre una giornata di studi alla Gruccia proprio sui percorsi per pazienti con Ictus e sarà presente Peter Langhorne, uno dei maggiori esperti in materia a livello mondiale.

Oggi, 12 ottobre, alle ore 9, presso la sala convegni della sede di Bisceglie di Universo Salute – Opera Don Uva (Via G. Bovio, 78 – Palazzina amministrativa – 1° piano) è in programma un importante convegno dal titolo “Universo Riabilitazione”
In apertura dei lavori è previsto il saluto dell’Arcivescovo di Trani – Barletta – Bisceglie, S.E. Mons. Leonardo D’Ascenzo, dell’Amministratore Delegato di Universo Salute, Paolo Telesforo, del Direttore amministrativo Universo Salute, Marcello Paduanelli, e del Responsabile Area Comunicazione di Universo Salute, Alfredo Nolasco.
Il convegno (brochure in allegato al presente comunicato) si articolerà in tre sessioni (l’ultima pomeridiana, con inizio alle 14,30), moderate rispettivamente da Mario Santalucia, Direttore Servizio sovradistrettuale di Riabilitazione ASL Bat, Luigi Di Bisceglie, Responsabile scientifico del convegno nonché Direttore del Dipartimento di Riabilitazione Universo Salute, Bisceglie e Direttore Area Ospedaliera Universo Salute, Potenza, e da Vincenzo Coviello, Direttore sanitario Universo Salute a Bisceglie e Potenza.
Tra i relatori, Emanuele Barracchia (Responsabile Unità Riabilitazione Alzheimer Universo Salute, Bisceglie), Angela Pia Bellettieri (Responsabile Struttura aziendale AOR San Carlo, Potenza), Giuseppe Di Bisceglie, (Ingegnere biomedico – Servizio di Ingegneria clinica, Policlinico A. Gemelli, Roma), Marisa Megna (Professore Associato Confermato presso il Dipartimento di Scienze Mediche di Base, Neuroscienze e Organi di senso – Direttore Scuola di Specializzazione in Medicina Fisica e Riabilitazione, Università degli Studi di Bari), Vincenzo Multari (Fisiatra ICS “Maugeri”, Cassano delle Murge – Segretario Regionale SIMFER), Valentina Nocera (Medico chirurgo Universo Salute, Potenza), Katia Pinto (Psicologa Unità Riabilitazione Alzheimer Universo Salute Bisceglie), Biagio Veneziani (Direttore Universo Salute Area Disabilità Ortofrenica Universo Salute, Bisceglie).
La riabilitazione, nel III millennio, ha assunto il ruolo di snodo cruciale tra malattia e reinserimento socio-familiare, connotandosi in senso bio-psico-sociale.
L’ICF infatti ha codificato una serie di percorsi diagnostici e terapeutici finalizzati all’approccio olistico del paziente, inteso come un unicum, inserito nella società e nell’ambiente.
Le risorse economico-finanziarie a disposizione del SSN, dopo anni di indiscriminato utilizzo sono diminuite, con un carico maggiore per i cittadini; la rete ospedaliera è obsoleta e determina costi elevati a causa della frammentazione e della non omogeneità nelle prestazioni; dopo anni di logiche campanilistiche “dell’ospedale sotto casa”, la tendenza attuale, nell’ intento di migliorare le prestazioni sanitarie, è quella di spostare l’assistenza sul territorio, la cura di tutte le patologie croniche all’ospedale a domicilio è affidata soprattutto ai medici di famiglia e alle strutture socio sanitarie, nell’intento dì garantire livelli di assistenza a tutti, contenendo la spesa sanitaria, con appropriatezza delle cure.
La riabilitazione è il ponte tra la malattia con esiti invalidanti e il reinserimento in famiglia e nella società; occorre pertanto una continuità terapeutico-riabilitativa che si basa sull’interscambio professionale con i reparti per acuti, sul collegamento a cascata con gli stessi e di metodiche strumentali di alta tecnologia.
Un percorso riabilitativo precoce, riduce la durata del ricovero in acuto e ottiene un notevole risparmio nei costi della degenza, minore entità degli esiti invalidanti e minor ricorso a tutele sociali (pensioni dì invalidità) o familiari (care givers).
Il convegno, che ha ottenuto n.6 crediti formativi ECM (destinatari: medici chirurghi specialisti in geriatria, medicina fisica e riabilitazione, reumatologia, ortopedia e traumatologia; fisioterapisti; infermieri; psicologi), prende in esame le necessità terapeutiche, le buone pratiche nei principali campi della riabilitazione, gli aspetti gestionali, le tecnologie adottate, con particolare riguardo agli anziani, alle fragilità e al dolore, mettendo in risalto l’offerta di “salute riabilitativa” del gruppo Universo Salute Opera Don Uva.
Nella mattina del 12 settembre al Centro di Salute di Gubbio si è svolta la cerimonia di donazione di una piattaforma Nintendo Wii Fit con Balance Board, da parte del Lions Club di Gubbio, rappresentato dalla Presidente Nancy Latini e dal presidente uscente Marco Rossi, alla presenza del direttore del Distretto Sanitario Alto Chiascio Matteo Galasso e del personale del servizio di Riabilitazione Adulti di Gubbio.
La donazione del sistema Wii fornisce al servizio di Riabilitazione Adulti del Centro Salute di Gubbio una risorsa aggiuntiva che si affianca agli strumenti già a disposizione dei fisioterapisti. I pazienti impegnati nel processo di guarigione o mantenimento delle abilità residue potranno eseguire esercizi fisici mirati, sotto l’attenta supervisione di un fisioterapista, sfruttando la Balance Board (una pedana che utilizza dei sensori per dare un feedback a schermo di come la persona sposta il peso del suo corpo sulla stessa) al fine di migliorare la stabilità posturale, l’equilibrio, la forza muscolare e le tutte abilità sensoriali connesse alla capacità di interagire con l’ambiente circostante.
I videogiochi, spesso considerati come un passatempo inutile se non dannoso per gli adolescenti, negli ultimi anni si sono rivelati un valido strumento per migliorare la qualità della vita delle persone. Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che i sistemi di realtà virtuale basati sui videogame rappresentano un efficace metodo riabilitativo nei pazienti con problematiche di varia natura: dagli anziani fragili a rischio caduta, a malati affetti da patologie neurologiche, fino alla rieducazione del carico in pazienti ortopedici. Ulteriori vantaggi sono inoltre rappresentati dal basso costo, dall’ampia disponibilità e dal divertimento che tali dispositivi generano in chi li utilizza.
La Sindrome del Tunnel Carpale, è caratterizzata da dolore e intorpidimento della mano e delle dita ed è una malattia nervosa periferica più frequente del corpo umano: 63 casi ogni 100 lavoratori in determinate attività lavorative. Con la dott.ssa Elisa Tongiani, riabilitazione della mano e della spalla (Terapista occupazionale), abbiamo affrontato il tema della realizzazione su misura degli Splint.

È partito il 14 febbraio il nuovo servizio dedicato alla riabilitazione del pavimento pelvico dell’Ospedale di Nottola. L’attività, svolta all’interno del poliambulatorio, fa parte del Centro Ambulatoriale di Riabilitazione Funzionale della Valdichiana, coordinato dottoressa Rossana Marchetti, ed è interamente dedicata al trattamento fisioterapico integrato delle disfunzioni del pavimento pelvico.
Il servizio, rinnovato e potenziato, permette un incremento dell’offerta ai cittadini reso possibile dall’impegno della Direzione sanitaria di Presidio e del Dipartimento delle professioni tecnico sanitarie, della prevenzione e della riabilitazione e grazie all’acquisto di apparecchiature moderne, alla formazione continua dei fisioterapisti e alla conseguente riorganizzazione del personale impiegato. L’accesso all’ambulatorio avviene a seguito di dimissione o di visita specialistica con prescrizione medica.
“Il trattamento – afferma Marchetti – prevede la presa in cura del paziente da parte di un team multidisciplinare, costituito da medici specialisti urologici, proctologi, ginecologi, fisioterapisti che attraverso azioni di rieducazione motoria individuale complessa ed esercizi posturali, integrati dall’utilizzo di dispositivi elettromedicali quali Biofeedback e Fes – elettrostimolazione funzionale, lo aiutano a prendere coscienza del proprio corpo, sia delle componenti viscerali che muscolari, raggiungendo così piena consapevolezza della patologia. Le disfunzioni del pavimento pelvico interessano un’ampia fascia della popolazione adulta e anziana di entrambi i sessi e solo l’individuazione e la correzione di eventuali errori nella programmazione ed effettuazione del movimento consentono di assumere nel tempo la giusta esecuzione motoria fino a diventare un’azione automatizzata”.