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Da lunedì 6 maggio dieci incontri per dire addio alle sigarette
Lunedì 6 maggio, al Centro antifumo di Vignola, prende il via il corso per smettere di fumare. Il percorso, della durata di due mesi (dieci gli incontri previsti), utilizza una metodica di tipo cognitivo-comportamentale, il cui vantaggio risiede nell’auto mutuo aiuto tra i fumatori che partecipano al gruppo e nel percorso di consapevolezza sui meccanismi della dipendenza. Al gruppo si accede dopo un colloquio preliminare; è possibile inoltre effettuare consulenza pneumologica.
 
Altri corsi sono in fase di organizzazione negli altri Centri antifumo della provincia: in base al Distretto di residenza, gli interessati potranno rivolgersi alla segreteria del Centro antifumo più vicino per avere informazioni sui corsi e conoscere le date di inizio. Tutti i corsi sono gratuiti, non prevedono pagamento del ticket.
 
“Smettere di fumare è un’azione importante per la nostra salute e per quella delle persone che ci circondano. Affrontare la dipendenza con uno sforzo minimo, oggi è possibile – sottolinea Massimo Bigarelli, coordinatore del progetto tabaccologico dell’Azienda USL di Modena – imparando insieme a dei compagni di viaggio le regole fondamentali per smettere e per restare non fumatori per il resto della propria vita”.
 
I dati
Gli ultimi dati disponibili, quelli del Sistema di sorveglianza Passi riferiti al periodo 2014-2017, dicono che a fumare in provincia di Modena è il 28% delle persone tra 18 e 69 anni, vale a dire oltre 129mila persone. Una percentuale in linea con quella regionale e con quella nazionale. Pochi sono i fumatori occasionali (4%) mentreil 26% è un forte fumatore (20 sigarette o più al giorno). Poco meno del 2% le persone 18-69enni che hanno riferito di utilizzare la sigaretta elettronica, pari a circa 11mila e 900 persone (il 5,9% fa uso di entrambe).
 
L’elenco dei Centri antifumo dell’Azienda USL di Modena
Carpi: P.le Donatori di Sangue 3 – tel. 059 659921
Castelfranco Emilia: P.le Grazia Deledda – tel. 059 929357
Mirandola: Via L. Smerieri 3 – tel. 0535 602434
Modena: c/o ex Ospedale Estense, V.le V. Veneto 9 – tel. 059 436147
Pavullo: Via Ricci 2 – tel. 0536 309721
Sassuolo: Via Cairoli 19 – tel. 0536 863658
Vignola: Via Paradisi 3 – tel. 059 7574650

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Ripartiranno domani martedì 2 aprile i corsi di gruppo per smettere di fumare, organizzati già da alcuni anni dall’Unità funzionale Dipendenze – Area grossetana, della Asl Toscana sud est, in collaborazione con il Centro antifumo dell’ospedale Misericordia.
Gli incontri si terranno nei locali dell’Unità funzionale Dipendenze, in via Don Minzoni 9 a Grosseto, dalle 17.30 alle 19, per un totale di 10 sedute, due volte alla settimana. Per iscrizioni e informazioni, è possibile contattare i numeri 0564 – 483741 oppure 0564 – 483718. L’OMS – Organizzazione Mondiale della sanità riferisce che nonostante ci sia stata negli ultimi anni una decisa riduzione dei fumatori, le sigarette uccidono ogni anno circa 7 milioni di persone nel mondo, tra cui quasi un milione muore per le conseguenze del fumo passivo. Ancora secondo l’OMS, nel 2000, fumava il 27% della popolazione mondiale, mentre nel 2016, è scesa al 20% Oltre la metà dei paesi membri ha ridotto il numero di fumatori in questo lasso di tempo, ma solo uno su otto riuscirà a ridurli del 30% entro il 2025, come richiesto dagli obiettivi dell’Oms. Nel mondo oltre 24 milioni di ragazzi tra 13 e 15 anni fumano, di questi 17 milioni sono maschi e 7 milioni femmine. “Fumare è la prima causa di morte evitabile nel mondo, responsabile del 10% dei decessi tra gli adulti. Dire stop a questa dipendenza non è quasi mai facile, ma sempre possibile se ci si affida a professionisti competenti e si ha forza di volontà. – spiega Paola Carmela Valenziano, sociologa dell’Unità Funzionale Dipendenze Asl Toscana sud est, referente dei corsi antifumo provincia Grosseto – Per dare sostegno a chi desidera smettere con il fumo, l’Asl mette a disposizione esperti che oltre ai corsi, svolgono attività di counseling e di supporto in collaborazione con le altre strutture aziendali, come il Centro Antifumo e l’UOC Pneumologia. I corsi che organizziamo sono orientati anche alla promozione dell’importanza della prevenzione e di sani stili di vita. Infatti oltre ai momenti in sede, saranno organizzate passeggiate all’aria aperte e altre attività fisiche leggere”.
 
Ogni anno in Toscana, quasi 5.500 decessi sono causati dal fumo di tabacco, dovuti a tumori, in particolare quello del polmone, e a malattie cardiovascolari e respiratorie. Nel 2015, la quota più alta di fumatori toscani era nella fascia di età 35-49 anni (28,8%), superando il dato dei coetanei italiani (24,8%). In questa fascia la prevalenza di donne fumatrici toscane (26,5%) superava quella delle coetanee a livello nazionale (17,9%). Nel 2015 i fumatori sono aumentati del 2,4% rispetto al 2014 e sono saliti al 20,5% degli over 14 anni (contro il 19,9% in Italia). In particolare sono le donne a mostrare un comportamento ancora poco incline all’abbandono dell’abitudine al fumo (dati Ars, Agenzia Regionale di Sanità). In Toscana l’8,8% delle donne in gravidanza ha ancora l’abitudine di fumare.
 
“Smettere di fumare è un regalo che ogni fumatore fa non solo a se stesso ma a tutti coloro che gli stanno vicino. – conclude Valenziano – Difficilmente si riesce a raggiungere l’obiettivo da soli, ci vogliono impegno, convinzione e l’aiuto di figure professionali esperte. Durante il corso, i partecipanti potranno confrontarsi mettendo in condivisione la propria esperienza. Questa sorta di outing servirà loro a prendere maggiore coscienza del problema aumentando lo slancio motivazionale e la predisposizione a farsi aiutare dai professionisti presenti”. L’iniziativa, arrivata all’ottavo anno, è molto apprezzata dai cittadini che partecipano attivamente. All’ultima edizione hanno partecipato circa 10 persone di cui 3 hanno smesso di fumare, risultato coerente con le linee guida della Regione Toscana che prevedono un 35%. Secondo le evidenze, appena concluso il corso, circa il 70% dei fumatori che hanno partecipato smette di fumare, nel lungo periodo però la percentuale si riduce al 30%. Questo accade perché il tabagismo è una patologia e come tutte le dipendenze è caratterizzata da una recidiva molto alta, ragion per cui sono da contemplare eventuali ricadute.