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La Direzione Aziendale in merito all’episodio che si è verificato presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Fondi, esprime massima solidarietà al personale coinvolto, assicurando che sarà al loro fianco nell’avviare tutte le azioni necessarie a tutela della loro sicurezza e ricordando che non sarà tollerato alcun atto di violazione verbale e/o fisica a danno degli operatori sanitari dell’Azienda Sanitaria Locale Latina.
 
Peraltro per far fronte agli atti di aggressione a danno degli operatori sanitari, la Direzione ha già messo in atto un programma di prevenzione, costituendo sulle base del Documento regionale di indirizzo sulla prevenzione e la gestione degli atti di violenza, un gruppo di lavoro pluridisciplinare (con Delibera del Direttore Generale del 28/11/2018), che attraverso l’analisi delle varie situazioni lavorative ha sviluppato una serie di efficaci azioni utili a definire soluzioni necessarie sia per prevenire che controllare le situazioni di rischio identificato.
 
Le azioni che sono state messe in campo sono:
 
1. Una Procedura per la prevenzione e gestione degli atti di violenza a danno degli operatori sanitari, in cui sono specificate le modalità operative, le misure di prevenzione a sostegno degli operatori, i comportamenti in caso di aggressione verbale e/o fisica.
E’ stata prevista inoltre l’istituzione di un ambulatorio di psicologia del lavoro con la finalità di dare adeguato supporto specifico ai lavoratori che hanno subito atti di violenza.
 
2. Sono stati già effettuati, nello scorso anno, tre corsi di formazione di base per tutti gli operatori sanitari della Asl di Latina. E’ inoltre di prossima esecuzione un corso avanzato composto di due moduli rivolto al personale che lavora nelle aree critiche individuate a seguito della valutazione del rischio, ( es. Pronto Soccorso e Spdc). Questi corsi riconosciuti a livello internazionale come strumento efficace per prevenire tali fenomeni.
 
3. E’ stato predisposto il Documento di Valutazione dei rischi (DVR) per la mappatura delle zone più a rischio di aggressione.
 
4. E’ inoltre stata messa in atto una campagna di comunicazione con apposita cartellonistica affissa in tutte le Unità operative, per sensibilizzare gli utenti dei servizi ospedalieri e territoriali a mantenere comportamenti corretti.

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L’iniziativa della Federazione degli Ordini Fnomceo

Parte da Bari, e verrà poi estesa anche ad altre province, la nuova campagna di contrasto alla violenza sugli operatori sanitari. Sarà presentata il 13 settembre nel capoluogo pugliese, in occasione della “Giornata contro la violenza verso gli operatori sanitari” dedicata alla memoria di Paola Labriola, alla presenza del Ministro Giulia Grillo.
“Prima di aggredire, pensa” è il titolo della campagna, promossa dalla Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo) e dall’Ordine di Bari.
Sono in affissione da questa settimana i cartelloni voluti dall’Ordine dei medici di Bari per abbassare il livello di conflittualità che si registra soprattutto all’interno delle strutture di urgenza e di continuità assistenziale. La campagna intende presentare ai cittadini la ‘doppia faccia’ del servizio sanitario, senza eludere le inefficienze del sistema – che causano insoddisfazione – ma evidenziando accanto ad essi l’importanza e i risultati del lavoro dei medici che operano nei pronto soccorso, per il 118 o come guardie mediche. Per questo i cartelloni sono divisi in due metà, così come il viso dei soggetti protagonisti, arrabbiati nella prima parte, sorridenti nella seconda. Ai due stati d’animo affiancati danno voce i testi: “30 minuti ad aspettare l’ambulanza. Li ho riempiti di insulti! 3.922.271 interventi 118 nel 2017. Migliaia di vite salvate”; “La guardia medica non voleva darmi quel farmaco. L’ho minacciata! 12.000.000 di assistiti dalle guardie mediche in 1 anno. Migliaia di vite salvate”; “Più di 6 ore di attesa al Pronto soccorso. Volevo spaccargli la faccia!. 20.125.923 accessi al Pronto soccorso nel 2017. Migliaia di vite salvate”; “Prima di aggredire, pensa. I medici difendono la nostra salute”.
La campagna, sottolinea Filippo Anelli, presidente Fnomceo e dell’Ordine di Bari, “fa parte di una più ampia azione culturale di ‘riconciliazione’ con i cittadini che insieme ai medici sono le vittime delle inefficienze del sistema sanitario. Per contrastare la violenza non basta rendere più sicuri i luoghi di lavoro, ma bisogna recuperare quel rapporto di fiducia medico-paziente che si è incrinato negli anni”.