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SIRACUSA OSPITA IL 10 NOVEMBRE IL CONGRESSO SU “IL TUMORE MAMMARIO METASTATICO”

Il congresso “Il Tumore mammario metastatico” si svolgerà sabato 10 novembre nell’auditorium del Santuario della Madonna delle Lacrime di Siracusa. Ne abbiamo parlato con il dott. Paolo Fontana, direttore dell’Unità di Senologia della Casa Di Cura Clinica Santa Lucia e con Nicoletta Zorzan, coordinatrice della stessa Unità e presidente dell’Associazione Sicilia Donna sezione di Avola. Un evento organizzato da AV Eventi e Formazione. Intervista di Salvo Falcone.

UN CONGRESSO MULTIDISCIPLINARE

Nonostante l’aumento dell’incidenza del tumore mammario la mortalità ha evidenziato un costante declino attribuito alla migliore conoscenza dei processi che determinano la trasformazione maligna e la progressione metastatica, alla maggiore consapevolezza e aderenza ai programmi di screening, all’uso sempre più mirato di farmaci innovativi in grado di migliorare le sopravvivenze e soprattutto al cambiamento culturale con cui oggi affrontiamo una malattia così complessa. Il fattore predittivo di sopravvivenza più importante è lo stadio della malattia al momento della diagnosi. Per una malattia localizzata, la sopravvivenza a 5 anni è del 98% che scende all’84% quando il tumore si diffonde ai linfonodi loco regionali. Dei nuovi casi diagnosticati ogni anni le donne con malattia avanzata sono il 5-10% con una sopravvivenza relativa a 5 anni del 25%. In Italia le donne con malattia metastatica sono circa 35 mila. Lo sviluppo di algoritmi di trattamento per le pazienti con tumore mammario metastatico si sono sempre basati su terapie sistemiche riservando alla lesione primaria, solo in casi eccezionali, un approccio operativo. Tuttavia in letteratura diventano sempre più frequenti casi con malattia avanzata in cui l’asportazione del tumore primitivo migliora la sopravvivenza a fronte del solo trattamento sistemico. La ricerca, lo sviluppo e l’applicazione di nuovi farmaci, anche quando non è possibile arrivare alla guarigione, riesce comunque in molti casi a cronicizzare la malattia, con pazienti che possono condurre una vita normale anche per molti anni, ma alimenta nell’immaginario collettivo riflessioni sul concetto di cura e, se, quando e come curare. Un elemento innovativo è una figura infermieristica specificatamente dedicata alla donna con malattia metastatica, in grado di guidarla nel difficile percorso terapeutico, capace di valutare l’efficacia degli interventi assistenziali e di rispondere in maniera efficiente e programmatica a qualsiasi ostacolo di tipo organizzativo e gestionale. In conclusione la conoscenza della complessità biologica e l’eterogeneità tumorale rappresentano un momento di cura e lo sono ancora di più di più di fronte ad una malattia metastatica. Valutare se l’asportazione della lesione primaria in presenza di malattia sistemica può essere vantaggiosa per migliorare la sopravvivenza globale, promuovere nuovi protocolli di cura, utilizzare terapie farmacologiche innovative che tengano conto dei diversi fenotipi biomolecolare, analizzare i dati attuali e promuovere nuove figure specialistiche para sanitarie sono alcuni degli obiettivi che questo congresso intende perseguire.

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