Con la somministrazione dei vaccini ed una situazione epidemiologica decisamente migliore i pazienti con malattie reumatiche hanno ricominciato a recarsi negli ospedali e negli ambulatori medici per ricevere cure ed esami, prima trascurati per via delle limitazioni anti contagio. Tuttavia permangono alcuni problemi legati alla continuità terapeutica come affermato da alcune associazioni che si occupano della tutela dei malati. Di certo, si è “stabilizzata” la situazione in merito alla somministrazione dei vaccini anti Covid-19 che aveva visto, in un primo momento, varie interpretazioni.
Secondo uno studio di un gruppo internazionale di ricercatori del Dipartimento di Medicina Clinica e Molecolare dell’Università La Sapienza di Roma, Le persone affette da malattie reumatiche infiammatorie autoimmuni hanno un rischio maggiore di infezioni prevenibili con il vaccino e complicanze associate. In alcuni sottogruppi di questi pazienti, infatti, la vaccinazione potrebbe essere meno efficace e portare a un’esacerbazione della malattia di base.
Del complesso argomento dei vaccini in funzione delle malattie reumatologiche, ne abbiamo parlato con il dott. Sandro Giuffrida, direttore del dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria provinciale di Reggio Calabria.
Il dott. Giuffrida chiarisce con competenza ogni dubbio e approfondisce, anche in tema di nuovi vaccini, la somministrazione del siero anti Herpes Zoster.
L’intervista è stata realizzata da Salvo Falcone a Giardini Naxos (presso l’UnaHotels Naxos Beach), nell’ambito del 6° Congresso CReI Sicilia, responsabile scientifico Aldo Molica Colella, organizzazione AV Eventi e Formazione.