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Asl Cn2: nominato il nuovo primario di Medicina Interna per la sanità di Alba e Bra

È il dronerese Fulvio Pomero: “Una sfida che vinceremo coniugando qualità e quantità delle prestazioni che si rivolgono soprattutto verso un paziente anziano”

Da giovedì primo novembre – il reparto di medicina interna dell’Asl Cn2 ha un nuovo primario: Fulvio Pomero, 47 anni di Dronero.
“Sono entusiasta per questo nuovo incarico – ha detto il neo primario -, che considero una sfida da portare avanti con impegno e serietà, nei confronti di un territorio, come quello compreso nell’Asl Cn2, che anche dal punto di vista sanitario ha ambizioni importanti, primo fra tutti far diventare un’eccellenza, il nuovo ospedale di Verduno. Voglio però sottolineare che la nostra è una Sanità dalle basi molto solide: le equipe di Alba e Bra sono entrambe di alto livello e pensando ad un futuro prossimo con l’apertura del nosocomio di Verduno, troveremo il modo di formare una sola equipe, unendo le due esistenti ora nell’Asl Cn2, per ottimizzare costi e risorse, soprattutto quelle umane che, ripeto, sono di primo livello”.
Ora, infatti il dottor Fulvio Pomero è primario di Medicina Interna dei due nosocomi di Alba e Bra, per poi diventare il primo primario di Medicina Interna della nuova struttura albese e braidese.
“La medicina interna è la specialità della complessità – spiega il dottor Pomero -, ha a che fare con il paziente complesso, spesso anziano e l’impegno è quello di affrontare una sfida importante, per coniugare qualità e quantità, perché di fatto l’aumento dell’età della popolazione comporta anche problemi di salute, che gravitano intorno alla medicina interna”.
Laureato nel 1996 all’Unversità di Torino, specializzato in medicina interna nel 2002, per quattordici anni ha svolto servizio al Santa Croce e Carle di Cuneo. Inoltre ha redatto numerose pubblicazioni sul tromboembolismo venoso e il paziente complesso, vero denominatore comune della medicina interna.
“La sfida a livello generale – conclude il primario Fulvi Pomero -, come ho detto è quella di coniugare la qualità della singola prestazione con la quantità. Viviamo in un momento in cui le richieste al servizio sanitario nazionale sono particolarmente importanti, soprattutto in relazione all’invecchiamento della popolazione e all’anziano, che è un paziente che gravita intorno alla medicina interna, reparto che si occupa dei problemi di salute che non richiedono un intervento chirurgico”.

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