COSENZA – Colpisce circa il 25-30% della popolazione, è fortemente invalidante e il suo trattamento rappresenta una delle maggiori sfide della Medicina, costituendo una vera e propria priorità per il sistema sanitario nazionale e più in generale per l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il dolore cronico non oncologico ha assunto proporzioni notevoli in termini di sofferenza per i pazienti, disabilità, impiego di risorse finanziarie per le cure primarie e specialistiche. Solo un cambiamento di rotta nel suo approccio e nel suo trattamento, potrebbe generare un miglioramento della qualità di vita di chi ne è affetto.
Se ne discuterà sabato 2 febbraio 2019, dalle 8.30 in poi, nella sala Convegni dell’Ordine dei Medici in Via Suor Elena Aiello, 23, a Cosenza nell’ambito del Convegno dal tema “Il dolore cronico non oncologico”. Con il patrocinio della FIMMG e dell’Ordine provinciale dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri di Cosenza e provincia, la giornata congressuale è organizzata da AV Eventi e Formazione e vede la responsabilità scientifica del dott. Eugenio Corcioni, Specialista in Medicina Interna, Presidente OMCeO Provincia di Cosenza e del dott. Rosalbino Cerra, Specialista in Tecniche Semeiologiche Speciali Chirurgiche, Medico di Medicina Generale ASP Cosenza e Presidente della locale sezione della FIMMG.
L’obiettivo del convegno è di migliorare i contenuti professionali di tutti gli operatori sanitari coinvolti nel processo di cura del paziente con dolore cronico non oncologico e di fornire dati aggiornati sulle strategie terapeutiche più appropriate e opportune, al fine di ridurre i livelli di disabilità e garantire la migliore qualità della vita possibile alle persone che presentano il disturbo.
I legami tra il dolore cronico e una visibile o diagnosticabile lesione o malattia sono spesso non chiari, talora inesistenti e la problematica allo stato attuale, rappresenta una sfida fondamentale per la medicina. La corretta gestione di questi pazienti richiede una visione olistica che non si limiti a considerare il dolore come un indicatore di malattia, ma consideri la complessità dei fattori psicologici e culturali che ne influenzano l’intensità e il modo con cui ciascun individuo vive il proprio stato. Per quanto riguarda la farmacoterapia diventa fondamentale valutare l’efficacia dei farmaci utilizzati, ma anche e soprattutto, la loro tollerabilità e le loro potenziali interazioni.
Notevole la partecipazione dei relatori. La possibile interazione tra dolore osteomuscoloscheletrico e malattia reumatica sarà approfondita dal reumatologo dott. Pietro Gigliotti; il dolore pelvico femminile e maschile sarà trattato rispettivamente dalla ginecologa dott.ssa Serena Del Negro e dall’urologo dott. Pietro Pasquale Imbrogno. Il Dott. Francesco Amato, Specialista in Anestesia e Rianimazione, Direttore UOC Terapia del Dolore e Cure Palliative, AO di Cosenza relazionerà invece sui nuovi protagonisti nella fisiopatogia del dolore, mentre la dott.ssa Luciana Leo, Specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione, Direttore UOS “Riabilitazione Neurologica”, AO di Cosenza tratterà il tema della funzionalità nel paziente con dolore cronico: un obiettivo che va oltre la risposta analgesica. Al dott. Rosalbino Cerra, infine, l’approfondimento importantissimo sulla gestione del dolore cronico nello studio del Medico di Medicina generale.